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| Urka, faccio parte della minoranza alla quale garba il cast del film scottiano. Motivando la mia scelta, credo che si tratti di una perfetta rappresentazione di un microcosmo: abbiamo mr. perfettino - nonché falsino come una banconota da tre euri - a.k.a. Ash, il big boss equilibrato e responsabile (la città texana = Dallas), l'introverso quasi incapace di pronunciare un discorso che superi la lunghezza di una sillaba ("whenever he says anything, you say "right", you know that, Brett?" - "Right!"), la fanciulla dai nervi a fior di pelle (occhi-blu-lacrimoso-Lambert), il gradasso che è più di quel che sembra (Prince Parker), il secondo a vita (Kane), la donna con le ovaie di ferro (Ripley). Plus the cat, metafora del lato animale che contribuisce alla sopravvivenza.
I marine di Aliens sono fichissimi, tostissimi, ca**utissimi, ma - non mi odino i loro estimatori - un goccio stereotipati, anche se lollo fuori controllo (sorry per la rima involontaria) quando Hudson e Vasquez sparano le loro smargiassate.
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