valori morali

E' proprio quello che intendevo sopra: la sola cosa con prima era non poterli monitorare adeguatamente.

In ogni caso, specialmente parlando della branca di frasi "Eh, i giovani d'oggi..." si tratta sempre e comunque di colossali e spropositati luoghi comuni, già duemila anni fa Cicerone diceva "Eh, la decadenza dei costumi degli antenati...", sono discorsi senza effettivo riscontro nella realtà.

come la gente che crede che i libri e film di moccia rispecchino veramente la gioventù attuale...per favore...

Che sia una cosa voluta? I giovani sono sempre stati il futuro,e sinonimo di cambiamento...possibile che lo si faccia apposta a etichettarli come ignoranti, in modo da scoraggiare qualsiasi forma di fiducia e investimento?
Dopotutto è un paese governato da vecchi, che si sa, sono poco inclini al cambiamento

No, è solo un luogo comune. Non è un paese governato da vecchi, perché le generazioni si succedono costantemente e, quando sarà il nostro turno, potremo dirlo a nostra volta, perché, per allora, il mondo sarà cambiato, risulterà strano e di difficile comprensione, diverso e di conseguenza discriminabile.

no aspetta, si puo' dire che proprio in questo paese quasi quasi spesso si preferisce il cretino al buono, un caso per tutti il figlio di bossi bocciato non so quante volte all'esame di stato ed ora prende 10000 euro al mese perche lo ha piazzato alla regione, e c'e' gente con le cervella quadrate che invece e' costretta ad andarsene perche' non ha possibilita' lavorative ecc. oramai si puo' dire che l'80% della nostra bella gioventu' pensa ed e spinta a fare cose come avere gli occhiali alla moda o aver quella precisa marca di scarpe altrimenti non sei trandy o a seguire il mito della velina o di individui come corona che per quel che mi riguarda sono solamente feccia che non ha ancora capito cosa e' il vero significato della parola "saper campare", certo non voglio essere ipocrita, anche io vado dietro all'occhiale o il pantalone particolare, ma perche' mi piace e nulla piu' e non perche' se non lo prendo non avro' amici o cazzate simili, pero' diamine qui davvero il buon senso e l'intelletto se ne e' andato a farsi benedire nella societa' moderna

E' anche vero che noi però siamo nati con la tecnologia sempre a portata di mano, quando saremo vecchi un pc lo sapremo usare...qualsiasi cosa possano inventare, in ogni caso sarà da noi utilizzabile e comprensibile, in quanto alla fine gli apparecchi elettronici funzionano tutti allo stesso modo più o meno.
Oggi come oggi se il mio vicino di casa deve regolare la ricerca dei canali, chiama me ( come se fossi un tecnico-.-)
Credo che questa sia l'ultima o forse la penultima generazione in cui il distacco tra vecchi e giovani sia così netto (mio padre col cavolo che aveva un pc da giovane...ci si alzava, si andava a scuola , e poi via a tirare su le patate per qualche cent a sacco)
Ovvio che poi le differenze siano ben marcate e ci sia la solita ramanzina : "alla tua età zappavo i campi e a natale ricevevamo un arancia, e nessuno si lamentava"

Quello che dico è che la percentuale non è cambiata. Lo era anche 100 anni fa (o 50) solo che in più era anche analfabeta.


No, no, al contrario, stiamo accelerando sempre di più nel progresso tecnologico, potremmo essere diventati fuori tempo anche già a cinquant'anni. Ricorda che ragionamenti simili li facevano già gli illuministi.

non sto mettendo in dubbio questo, ovvio che se già potessimo guardare il mondo tra 10 anni ci apparirebbe completamente diverso...l'unica differenza è questa:

i nostri genitori o nonni questo progresso non lo capiscono e non si interessano nemmeno a quello che viene inventato. non lo vogliono nemmeno utilizzare, tanto ci sono i figli e i nipoti che sanno usare il pc

perchè io invece, che sono nato con il pc in mano, non dovrei seguire il progresso tecnologico e interessarmi elle nuove scoperte? anche adesso, se esce una nuova tecnologia, siamo curiosi di sapere come funziona e com'è...e se possiamo la proviamo.... non credo che questa sia una cosa che possa svanire con l'età

Dipende dalle casistiche, sicuramente ci sono persone che anche in tarda età sono curiose di apprendere, ma tieni conto che la capacità di apprendimento va diminuendo in proporzione alle informazioni già prese, mentre il progresso non si ferma mai. Ciò porta inevitabilmente a perdere il ritmo prima o poi; non va dato per scontato che la mentalità di una persona resti la stessa per l'intero corso della sua vita e coloro che ora sono anziani, stanchi e disinteressati, un tempo erano intraprendenti e curiosi, dato che sono sempre i predecessori a fornire la corrente generazione delle basi da cui partire per il perfezionamento tecnologico.

touché

a questo non avevo ancora pensato

Si può comunque fare un paragone tra ragazzi di oggi e quelli di trent'anni fa; sia per comodità (che aumentano indubbiamente), che per il progresso tecnologico (Dio lo maledica), o per altro, ma alla fine vedo una generazione incollata a cose che, non essendoci state in passato, l'hanno resa peggiore rispetto a quella precedente.

Ovvio che non è una questione che prende tutti, ma gran parte sì. Ed è altrettanto vero che in qualsiasi tempo, contesto, le generazioni vecchie guardavano sempre di malocchio quelle nuove, ma quella di adesso, secondo me, va guardata ancora peggio di come, ad esempio, mio nonno guardava quella di mio padre.

Mio padre può rivedere in mio nonno una generazione migliore della sua, in me una generazione peggiore, ma in quella dopo di me una generazione ancora più peggiore; quasi che con il tempo, di generazione in generazione, le cose vadano a peggiorare. Cosa indubbia, a parer mio.

Come già dimostrato col discorso di prima, è solo una falsa credenza, seguendo questo discorso le generazioni migliori sarebbero quelle degli ominidi, perché è da allora che ci si lamenta della perdita di valori della gioventù.

Non è una questione così semplice. In un paese in difficoltà è un dato statistico e matematico che ci siano più ragazzi che rubano, truffano o che aggirano, tutto perché è il contesto che fa accadere ciò.
Diversamente, in un paese sviluppato, non c'è necessità, o almeno è notevolmente meno frequente, questa indole. Il contesto fa molto, anzi, moltissimo.

E' indubbio che ci sia un benessere che va ad aumentare, come vanno ad aumentare varie categorie (tecnologia in primis), che portano una generazione a differire, inevitabilmente, da quella precedente, e così via.

Il fatto di avere tutto "pronto", servizi sempre più efficienti, benessere in aumento, porta a far perdere, ma anche a far guadagnare in parte qualcosa, alla generazione che vive tale sviluppo.

Le generazioni cambiano inevitabilmente, come è inevitabile un progresso, anziché regresso, scientifico/tecnologico. Questo porta degli svantaggi, evidenti tra l'altro, non immaginari.

Come dicevo prima, la differenza sta nel non poterlo comparare adeguatamente con le precedenti misurazioni.
Si può dire ad esempio che gli stupri contati negli ultimi due anni siano inferiori a quelli di dieci anni fa, ma questo più presumibilmente perché i metodi di ritracciamento e informazione sono molto più sviluppati rispetto a dieci anni fa. Questo da l'illusione che ne siano stati effettuati di più adesso rispetto al passato e si parte con il dibattito su crisi e perdita dei valori.

Non banalizziamo la cosa. Non stiamo parlando dell'efficienza con cui vengono rilevate azioni criminose o meno, stiamo parlando di un vero e proprio sconvolgimento generazionale, dovuto tutt'al più al benessere che incalza con frequenza sostenuta, questo è innegabile.

Ogni tempo ha i propri scheletri, ma anche il progresso più spedito e ottimale porta degli svantaggi all'interno di una società.
Che una volta si cresceva anche più alla svelta, per via che non vi erano tutte le comodità odierne, è un dato di fatto; come è altrettanto vero che vi era più responsabilità, più consapevolezza, più fermezza nelle azioni che si compievano, ma era una cosa anche normale, la gente in assenza di benessere si imponeva un certo modello comportamentale, ora ci si può permettere mantenerne un altro.
Che alla fine siamo sempre uomini si sa, quindi i peccat son sempre quelli, sia che si parli di cinquant'anni fa che di adesso.