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1° racconto a turni, alien_queen Lord freezer 'CHEZ' xenomorfo94 ELDER PREDATOR DarkNightmare Sìlfae

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DarkNightmare
view post Posted on 7/9/2009, 14:25




Persino il suo cane, per quanto coraggioso, rimase impietrito, accennando solo qualche ringhio dinanzi a un imponente figura, quasi tribale, che non fu per niente impressionata dagli avvertimenti del cane, se non curioso, piuttosto, per la presenza del ragazzo. Bakky non sapeva se sentirsi minacciato, ma aveva comunque un gran terrore in corpo, avendo davanti qualcosa di mai visto, e sicuramente molto più forte di lui. Il fatto che non l'avesse attaccato all'istante forse significava che non era malvagio, ma aveva paura. L'alieno dal canto suo era invece sicuro che i due non fossero una minaccia, dopo una breve occhiata allo scanner nel visore, appurò che non c'erano parassiti ostili e si voltò per la sua strada, ma il ragazzino, forse prendendo sicurezza per la creatura che dava le spalle, si fece forza, e lo chiamò, "A-aspetta! c-chi sei..?" L'alieno si voltò un attimo, non comprendendo le sue parole, e ritornò dunque sui suoi passi, ma con guardia alta, perchè gli esseri neri si stavano moltiplicando a macchia d'olio in quella sfortunata cittadina. L'alieno era forse diretto nei pressi della gigantesca esplosione che poco prima aveva sconvolto tutta la foresta, ma è difficile dire cosa giri nella testa di esseri così poco conosciuti. In lontananza, gli spari e le urla dei militari attaccati non accennavano a spegnersi, seppur le loro voci calassero di varietà, per una ragione inquietante...
 
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view post Posted on 9/9/2009, 09:55
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Alien el octavo pasajero

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SPOILER (click to view)
aggiornata storia e legame tra i personaggi. date un occhiata nella prima pagina al mio secondo post e poi al primo spoiler.
nb: ricordate di riportare gli oggetti che gli altri utenti devono riportare nella loro parte di racconto!!!!
 
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Sìlfae
view post Posted on 9/9/2009, 12:36




“Teneteli fermi!”
“Indietro, si avvicinano!”
“Sparate! Sparate!!”
Le barricate di fortuna del sempre più sparuto gruppo di militari offrivano sempre meno difesa dagli attacchi degli xenomorfi. Con l’esplosione vi era stato un momento di quiete che aveva riempito di speranza i pochi che sapevano qualcosa di quanto stesse accadendo a Caput City; subito dopo la situazione era drasticamente peggiorata: quelle creature sembravano impazzite. Avevano iniziato a uscire da sottoterra, riversandosi su civili e militari e aggredendo qualunque cosa capitasse loro a tiro.

“Contro il trasporto! Fate saltare tutto!”
Uno dei veicoli ribaltati dall’esplosione prese fuoco e saltò in aria; lo xenomorfo si riparò tra i detriti, seguito da due compagni, e attese, muovendo lentamente la testa allungata per percepire gli spostamenti d’aria e le tracce feromoni intorno a sé. Il drone strisciò rapidamente in avanti esponendosi per pochi attimi al fuoco dei soldati e venne crivellato di proiettili. Il corridore dietro di lui balzò tra le sue viscere e l’esoscheletro frantumato, raggiungendo un mucchio di detriti e lamine metalliche in fiamme, mentre il secondo drone veniva fatto a pezzi dalle mitragliatrici dei militari.
Il corridore si scavò una via tra i rifiuti fumanti, scivolando fin oltre le barricate e affacciandosi mezzo metro sopra il gruppo di soldati. Lo xenomorfo si acquattò, preparandosi a saltare.

Per il prossimo utente: predator, regina, trofeo.
 
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view post Posted on 9/9/2009, 18:46
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Alien el octavo pasajero

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Clarissa stava guardando il telegiornale. "E' terribile" commentò "Come diavolo è possibile! Kaput city è stata rasa al suolo...." molti colleghi mormoravano nervosamente. "dev'essere un attaco terroristico" sostenevano i più.
D'un tratto Jessica irrupe nella piccola saletta ignorando il gruppo che continuava a discuttere ed ipotizzare. Clarissa notò l'espressione sul suo volto.
"Ehy Jessica... che ti prende?"
"mio...mio figlio ha avuto un incidente.... è all'ospedale in condizioni gravissime devo arrivare lì prima che sia troppo tardi" Gli occhi di Jessica erano lucidi, le sue mani tremolanti presero le chiavi della macchina. "Kyle potrebbe non farcela. Clarissa ho bisogno che tu mi faccia un favore, vai a prendere il piccolo è a casa da solo".
Clarissa annui "tranquilla ci penso io lo porto subito qui".

"Dannazione ma cosa stà succedendo qui?" i medici erano sempre più alibiti. "Arriva gente gravemente menomata da tutte le parti".
Nelle ultime ore i medici avevano cercato di salvare la vita a diversi pazienti ricoverati in condizioni gravissime ma molti di loro non ce la facevano, senza contare l'ignota epidemia che si stava diffondendo a macchia d'olio.
Molti pazienti nelle ultime ore erano stati trasportati in uno stato di incoscenza, con attaccati al volto uno strano parassita che non si riusciva a rimuovere in alcun modo.
In alcuni casi il parassita si era staccato da se ed i pazienti avevano ripreso conoscenza, ma tutta questa gente veniva spedita a casa con la promessa di fare esami al più presto, ora l'ospedale era al pieno di gente tra la vita e la morte, non cera tempo per analisi e controlli.

Bakky non riusciva ancora a credere a ciò che aveva visto, un diabolo invisibile che aveva preso forma davanti ai suoi occhi. Non avrebbe mai pensato che un essere così potesse esistere, lui d'altronde così piccolo e indifeso non poteva sapere quale gloriosa storia aveva alle spalle quel magnifico esemplare di predator, la cui gloria non sarebbe stata arrichita dal versamento del sangue di un esserino debole ed insignificante.
Il predator era in cerca di un trofeo più appettibile e Bakky non ricopriva alcun interesse, così come neppure il fastidioso animaletto che si portava appresso.
Ora Bakky più sconcertato che mai si chiedeva dove poteva trovare suo fratello, fu allora che realizò che forse era rimasto d'avvero solo.....


Faceva un caldo infernale, il sudore ricopriva il viso del ragazzo la cui testa penzolava da una parte, piano piano Gavy aprì gli occhi, ma gli ci volle parecchio tempo per mettere a fuoco, aveva un dolore attroce alla testa e si sentiva disorientato, in più un terribile fetore gli sconvolgeva lo stomaco.
Resosi conto di essere completamente circondato da una sostanza resinosa che impediva i suoi movimenti prese ad agitarsi inutilmente. Gli ci vollero pocchi attimi per sfinire i suoi muscoli, era completamente circondato da un abbraccio mortale che gli toglieva il fiato, d'un tratto sentì lo stomaco rivoltarglisi e non potè trattenere il vomito.
Guardandosi intorno sgranò gli occhi inorridito, ora capiva cos'era quell'odore di marcio che rendeva l'aria inrespirabile, attorno a se miliaia di cadaveri giacevano all'interno dei mortali bozzoli, le loro espressioni che li avevano colti nel momento della morte erano orribili e i loro petti riportavano una grossa ferita. Ma Gavy non poteva sapere di cosa si trattasse ne che da lì a poco avrebbe seguito la stessa tragica morte....


"Ma che diavolo ti salta in mente io non ci vado là sotto" Brian ed alcuni colleghi erano riusciti momentaneamente a bloccare l'abbanzamento dei mostri usando la poca artiglieria pesante di cui disponevano.
"signori quei cosi venivano da là sotto dobbiamo piazzare una bomba e cercare di estirpare il male alla radice!"
"no dobbiamo sentire cosa ci dicono i pezzi grossi e tu Brian non sei un pezzo grosso!" disse un militare comprensivamenate sconvolto.
"Lo capisci che provabilmente in questo momento non esiste neppure più un governo? che tutto intorno a noi stà morendo per via di questa piaga aliena?" Brian ricaricò la sua arma e si avviò verso l'ingresso del nido.
"chi ha le palle mi segua" urlò mentre il gruppetto continuava a studiarsi a vicenda.

Nella penombra della camera, un respiro profondo e regolare continuava a produrre vita, era lei, la regina, la madre di tutti gli alien che avevano disseminato così tanta morte in quei giorni.

per il prossimo utente: shampoo, salviette, cavie peruviane
 
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view post Posted on 9/9/2009, 20:48
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DITA CONSUMATE

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Frank era coricato nel lettino, la luce accesa quasi puntata sul volto era riuscita a destarlo dal sonno... "Hey ti sei svegliato? Ti ho pulito il viso con delle salviette, se vuoi li c'è lo shampoo e il bagnoschiuma, dopo puoi farti una doccia, sei tutto impolverato"...."Chi sei tu? Cosa è successo a Caput City? Ma soprattutto dove sono?". La ragazza rispose " Mi chiamo Jessy, ti trovi in una base militare, sei stato fortunato, la tua città non esiste più". Sulla faccia di Frenk si formò un malsano ghigno... "Che hai da sorridere?" domandò Jessica. "Niente niente, è solo che ho visto dei demoni ripulire il mondo"... Jessica pensò che l'uomo stesse vaneggiando dato la portata del suo trauma e non gli diede molta importanza.

Gavyn sentì una fitta al petto, un forte bruciore, gli sembrava di esplodere dall'interno, iniziò ad urlare dal dolore, dalla bocca schiumava e perdeva sangue a fiotti... fece in tempo a sentire un verso stridulo provenire dal suo petto poco prima che la sua vista si appannò e si fece buio.

Bakky ancora sconcertato per quello che aveva visto, passeggiava assieme al fidato cane lungo le vie del paese, la sua attenzione di concentrò sulle cavie peruviane di un negozio di animali ormai abbandonato... erano tutte morte, come la maggior parte degli animali. Prese un grosso sasso, sfondò la vetrina ed entrò per procurare dei bocconcini al suo cane. "Hey brutto bastardo cosa stai facendo! Quello è il mio negozio! Io ti conosco! Tu sei quel piccolo delinquente che abita in periferia, adesso te la faccio pagare!"... "Hey signore, mi scusi, ma credevo che non ci fosse nessuno, il paese si è spopolato... inoltre tutti gli animali qua sono morti e stanno succedendo cose strane!"... L'uomo visibilmente sclerato prese un fucile e lo puntò sul ragazzo... "Si si quelle bestiacce del mio negozio sono morte come succederà a te e a quel tuo lurido cane!". Bakky impietrito a stento riusciva a trattenere le lacrime... Zaky non abbaiò, ad un certo punto tre piccoli pallini rossi comparvero sulla fronte dell'uomo a formare una specie di triangolo... due secondi dopo la testa dell'uomo espose imbrattando di rosso la parete alle sue spalle...

Per il prossimo utente: saluto, chestbuster, carota, specchio

Edited by Lord freezer - 11/9/2009, 10:40
 
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DarkNightmare
view post Posted on 13/9/2009, 23:00





Il corpo cadde all'indietro, e il ragazzino rimase impietrito e sbiancato dal terrore. Alla sua età, viosione così tremende, erano un tormento da cui forse non si sarebbe mai liberato. Il sangue grondava dal collo tranciato del buzzurro uomo, e il cane rimase dietro al ragazzino, spaurito per il botto dello sparo e distratto dalle cavie morte e dalla sua fame logorante. Il razzo poi, sentì dei passi, potenti, lenti, inesorabili, ma chi camminava non lo voleva uccidere. L'alieno ricompose la sua immagine in uno screpitio elettrico, una volta rivelatosi, il ragazzino capì che lui e il suo cane avevano già incontrato quella figura e che non aveva fatto loro alcun male, ma non era quello il motivo per cui non si girava: Paura, terrore, panico e disperazione. L'alieno riconobbe le fattezze del piccolo cucciolo di umano, e ricordò anche che fosse completamente indifeso e inoffensivo, così come la sua "besta al seguito", colpire prede incapaci di fuggire o di difendersi era un disonore degno di pochi, o ai loro stessi adulti a giudicare da cosa stesse per accadere. Il ragazzino tremava, impaurito quasi urlando quando l'alieno si spostò rapido verso il cadavere dell'uomo. Lo osservava, il ragazzo osservava.. Dal petto dell'uomo sgusciò fuori una specie di ambiguo serpente che cercò di azzannare il volto dell'altra creatura, ma il predator lo afferrò di riflesso per il collo e lo soppressò con la pressione della stretta. Il ragazzo rimase ulteriormente scioccato, il cane abbaiava, e il Predator non se ne curò. In vetrina era eposto uno specchio, il Predator vi si specchiò, e usò la bestia per fare un segno sul suo elmo, non un simbolo, ma un segno, come per dire "alla fine della caccia mi meriterò il segno completo, lo dico col sangue della prima preda, ne vada della maschera". Il ragazzino si alzò lentamente, e si avvicinò al predatore. Sperando di fare amicizia con lui, gli offrì la carota rimanente del suo pranzo, a lui non piacevano, e sperava che il predatore lo avesse accettato come pegno di amicizia e non-violenza. Nel frattempo, lontano, alla casa bianca, qualcuno rivolse un saluto militare a qualcuno di importante... "Signore, abbiamo notizie sconvolgenti da una delle nostre basi: nemico sconosciuto, truppe alleate in annientamento"

Per il prossimo utente: Telefono, Database, Cartella con documenti, perizie autopsie.
 
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Sìlfae
view post Posted on 14/9/2009, 10:23




Garoski aveva ricevuto con sollievo l’arrivo di un nuovo reparto di militari, ciononostante la situazione rimaneva critica. In quel momento stava cercando di analizzare uno di quegli strani serpenti, estratto dal corpo di un paziente ormai deceduto, ma né le sue perizie autoptiche né gli strumenti che finalmente quelli del governo si erano decisi concedergli erano sufficienti a fargli capire qualcosa.
Uno degli scienziati irruppe improvvisamente nel laboratorio e si avvicinò a Garoski, porgendogli un telefono.
“Aaron, una chiamata per te.”
Il biologo non spostò lo sguardo dall’esemplare né interruppe il suo delicato lavoro.
“Non è il momento.”
“È Wriechen.”
Garoski lasciò gli strumenti e afferrò il telefono.
“Si, signore?”
La voce rauca e gracchiante non tardò a farsi sentire dall’altro capo della linea.
“Garoski.. ho appena ricevuto l’ultimo rapporto.”
“Le assicuro che stiamo facendo...”
“...del vostro meglio. Ciò non appare essere sufficiente.”

Wriecher seduto alla sua scrivania, a centinaia di miglia dalle macerie di Kaput City, stava sfogliando la cartella contenente i fogli in questione; le sue lunghe dita arcuate e rinsecchite si posavano distrattamente sui vari documenti, mentre continuava a parlare al telefono.

“ Per quale motivo vedo che avete coinvolto ESTRANEI nell’operazione?”
Garoski si passò una mano sulla fronte, allontanandosi dal tavolo operatorio e facendo cenno agli altri di non continuare.
“Ci sono state molte vittime, anche fra i nostri scienziati.. Cerchi di capire.. dobbiamo anche aiutare i medici con i feriti e...”
“Le vittime fra i civili non mi interessano. Desidero l’immediata estromissione dei non autorizzati e il trasporto dei primi campioni.”
“Ma signore, io non penso che...”
“Si?”
“Niente, signore.”
“Bene. Non vorrei dover affidare a qualcun altro.. il controllo di questa operazione.”
La linea s’interruppe e Garoski poggiò il telefono, imprecando sottovoce.

La mano sinistra di Wriecher, protetta da un sottile guanto di lattice, riprese a digitare un secondo numero; alla destra, scoperta, mancavano due dita, anulare e mignolo, e una serie di macchie scure ne deturpavano il palmo, cicatrici di una vecchia ferita.
“Pronto? Chi è?”
“Salve, Brinnington.”
Ci fu un attimo di opprimente silenzio.
“Cosa VUOI?”
“Che maniere. È forse questo il modo di parlare?”
“Decido io come parlare, vecchio avvoltoio! Qui è zona di guerra, non ho intenzione di venire a patti con un’arpia come te!”
“Non è il momento di uno sbilancio emotivo. A quest’ora avremmo finito se non fosse stato per il suo maldestro e inopportuno intervento.”
“Le persone stanno morendo! Caput City è scomparsa! SCOMPARSA!! Non venirtene con la tua filosofia da ricercatore perché giuro che ti distruggo! Non potrai avvicinarti ad un laboratorio neanche per distillare acqua!”
La mano menomata si contrasse per un istante.
“Trattieni i tuoi umori e ASCOLTA. Desidero il ritiro ISTANTANEO di TUTTE le truppe militari di Temptall* e nei dintorni di Caput City.”
“Sei pazzo! Se lo facessimo quei dannati cosi si diffonderebbero ovunque!”
“Ciò che crede differisce e molto dalla realtà. Obbedisca.”
“E se mi rifiutassi di farlo?”
“Lei obbedirà, perché se farà diversamente, sappiamo entrambi ciò che le succederà.”
Wriecher interruppe il contatto e lasciò il telefono. Rimase per qualche secondo pensieroso, seduto sulla sua comoda poltrona, osservando il suo studio in penombra e accarezzandosi il moncherino; poi prese il suo vecchio bastone e si alzò, raddrizzando il suo corpo gracile e rugoso e allisciandosi il lungo camice bianco. Si avviò verso un punto preciso della stanza e spostò le tende della teca nascosta dietro la libreria.
“L’ultima volta siete stati fortunati...”
Puntò il dito ricurvo verso il bioelmo che svettava sul piedistallo, sorridendo.
“...questa volta non sperateci.”

Per il prossimo utente: Ritirata, disertori, Jessica

*NotadiSìlfae: Creare nomi di città nel nostro contesto non è una di quelle cose che mi riescano tanto bene, ma qualcosa dovevo mettere; nel caso se ne trovi uno migliore, provvederò a cambiarlo (si tratterebbe della città finora senza nome, vicino Caput City).
 
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view post Posted on 14/9/2009, 13:21
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Alien el octavo pasajero

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SPOILER (click to view)
- famiglia MCLander -
Jessica MCLander - biologa [ALIVE]
Sam - il marito di Jessica operario [DEAD]
kyle - figlio ventenne[DEAD]
Mattew - figlio undicenne


Clarissa - biologa collega di Jessica[ALIVE]

- famiglia Blond -

Sill - madre alcolizzata spogliarelista [DEAD]
Gavy - figlio maggiore studente [DEAD]
Bakky - figlio minore studente [ALIVE]
Zakky - cane bastardino di Bakky [ALIVE]



Burke - cassiere di un negozio di videogiochi [DEAD]

Garoski - biologo [ALIVE]
Brian - poliziotto [ALIVE]
Connor - poliziotto [ALIVE]

Balta - capo reparto della fabbrica in chiusura[ALIVE?]
Marv - collega di Sam [DEAD]
Brinnington - ministro della difesa si trova ad Hamfor
Wriechen - capo di Garoski

città coinvolte:
Kaput city (completamente devastata)
Temptall (città in cui si svolgono i fatti)
Hamford città in cui si trova attualmente il ministro della difesa.


Gli occhi dell'uomo non si erano ancora completamente abituati al buio che lo circondava, uno stratto di sudore ricoprila la sua fronte, sentiva le tempie pulsare al ritmo del suo cuore, non doveva assolutamente fare alcun rumore se no sarebbe stata la fine, con le mani protese leggermente in avanti compiva piccoli e incerti spostamente in avanti maledicendo la decisione di rintanarsi in quella casa.
Sentiva che loro erano lì e non doveva farsi individuare. D'un tratto....
drinnnnnnnnnnnnn Mattew sbuffo visibilmente irritato "non è possibile! proprio sul più bello!" stoppò il film e si diresse vero l'ingresso.
"chi è?"
"tesoro sono Clarissa la mamma mi ha mandato a prenderti"
il ragazzino aprì la porta sconcertato "cos'è successo?"
Clarissa aveva uno sguardo triste "te lo spiegerò strada facendo, ora vai a prenderti un giubotto ce il caso che stiamo via fino a sera e potresti avere freddo".

La donna era stordita non riusciva a cogliere le parole che le rimbombavano in testa, intorno a se vedeva delle sagome in movimento.
"Dove l'avete trovata?" chiese il dottore mentere applicava un iniezione.
"Era svenuta in una stradina desolata di periferia. Non aveva documenti addosso ma è già stata riconosciuta. Si tratta di Sill Blond è una prostituta, non mi stupisce che non avesse niente con se".
"ho capito... ha delle bruttissime ferite sul volto, pulitela e disinfettatela, prelevate anche un campione di sangue voglio accertarmi delle sue condizioni".
Il dottore si allontanò dalla sala con al seguito un giovane infermire "dottore...."
Il medico sospirò sapendo quale tasto stava per affrontare il ragazzo "dottore dobbiamo isolare tutti i pazienti contaminati o sospetti al piano terra come ci è stato ordinato dai militari... Lei ha visto cosa succede dopo qualche ora"
"Marcus penso che tra un paio di giorni non ne rimarrò uno sano. Comunque preferisco accertarmi dell'infenzione prima di spedirla nelle mani di quelle carogne".
"Si ma dottore... se dovesse essere infetta le rimangono poche ore".
Il dottore si fermò di scatto "allora supervisiona tu le analisi e se è positiva consegnala ai militari"
"Secondo lei cosa ne fanno?"
il dottore sollevo le spalle "Non lo so ma se fanno ciò che sospetto ben presto ci saranno tante cremazioni...."

Il panico si era difusso lungo le strade ed a tutti era stato raccomandato di barricarsi in casa, l'ospedale era tentuto sotto controllo da un corpo di militari, in quel posto si poteva entrare ma era quasi impossibile uscirne, il personale era bloccato lì dentro da quattro giorni e non poteva accedere ai sotterranei dove venivano trasferiti tutti coloro che erano ritenuti "infetti", cosa succedesse là sotto era ufficialmente affare del governo.

Frank vagaba senza una meta, aveva un lancinante mal di testa, non capiva bene in che ospedale si trovasse, ma notava una grande disorganizzazione, tantissima gente sofferente giaceva per terra lungo i corridoi, le sale erano piene e i dottori correvano avanti e indietro in continuazione. Barcollando si diresse verso i servizi.
Qui incontrò una figura familiare, poco dopo realizzo che era l adonna che si era presa cura di lui qualche ora prima "salve..." sussurrò ma non andò oltre, gli occhi della donna erano arrossati, stava piangendo disperata "cosa... posso esserti utile?"
Jessica si soffio il naso "scusami vorrei rimanere sola. Mio figlio maggiore è morto poco fa".
L'uomo si lavò il viso e fece una smorfia di dolore, "ho capito" disse allontanandosi.

Garoski stava compilando un rapporto, nelle ultime ore aveva scoperto cose interessanti sulla nuova specie e sapeva di doverle comunicare al più presto ai suoi superiori.
D'un tratto la porta si aprì e una figura scomposta fece il suo ingresso, l'uomo ansimava leggermente mentre poggiava il penso del suo corpo sul suo bastone decorato.
Garoski ebbe un sussulto, ma si riprese subito "signore" l'uomo lo blocco immediatamente con un gesto della mano "Voglio che il suo reparto raccolga tutto il materiale di cui dispone, è stato localizzato l'albeare da un gruppo di sciocchi militari, i tuoi uomini devono raccogliere almeno cinque campioni, devono essere pronti entro ventiquattr'ore, dopo di che portate tutto il materiale all'aeroporto, se non avrai tutto quanto ti ho chiesto puoi anche non disturbarti a venire"
Garoski seguiva le sue parole in silenzio "Ti avverto però che tra non molto questo posto farà la fine di Kaput city, il primo ministro non vuole far ritirare i suoi uomini e molti di loro sono di un avvisso diverso, sai quanti disertori sono stati acciuffati al confine?. Sarebbe ora che quello sciocco capisse che questo non è più affar suo"
L'uomo si sistemo l'impermeabile e lo guardò sprezzante "In ogni caso sono stato chiaro?"
Garoski abbassò lo sguardo "sissignore farò come ha detto".
Poi Wriechen se ne andò.

per il prossimo utente: cinema, pioggia, padella, riviste.
 
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view post Posted on 14/9/2009, 22:31
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DITA CONSUMATE

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Mattew salì al piano superiore per prendere il giubbino, un album fotografico e delle vecchie riviste di cinema che teneva gelosamente nella libreria... ad un certo punto un urlo straziante proveniente dal piano di sotto ruppe il silenzio, il giovane corse subuto di sotto e vide una scena raccapricciante... Clarissa giaceva in terra con uno strano 'ragno' attaccato al volto... il ragazzo per lo spavento fece cadere gli oggetti che aveva appena raccolto e si accasciò a terra svenuto...

Nel frattempo nubi grigie ricoprirono il cielo e la pioggia iniziò a cadere su Temptall, Bakky era ancora sorpreso da quella strana creatura che sparì improvvisamente cosi come era comparsa. Si girò attorno e trovò una pentola per terra.... "Bene Zakky hai fame? Ora ti do da mangiare" prese un bustone di croccantini per cani e lo versò nella pentola... il cane si tuffò letteralmente sul cibo! Sembrava non avesse mangiato per mesi!

Per il prossimo utente: coniglio, militari, regina, sparo
 
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DarkNightmare
view post Posted on 18/9/2009, 20:49




La pioggia batteva possente sui soldati in avanscoperta, gli esseri non attaccavano da un po ed era forse arrivato il momento di capirci qualcosa sulla situazione.
"si sono fermati? contrattachiamo allora!"
"non credo propio, Steven, secondo mè tornano propio adesso, magari per farti tacere"
"fan****!"
"Zitti voi due!!"
La voce del sergente tuonò poderosa ecchggiando nei dintorni, i soldati furono zittiti come bambini.
"Non avrei neanche il comando di un asilo se spedissi i miei soldati a morire in un rifugio di bestie schifose sputate da Satana in persona! Approfitteremo di questo momento per chiamare rinforzi!"
Con un cenno del sergente il tecnico del plotone si affrettò a collegare il portale alla rete wi-fi, che però risultò inattiva, dunque si doveva collegarlo con i cablaggi, ma dovevano uscire dal campo. Il sergente tuonò dei nomi indicando la sua posizione.

"Raul! Giggs! Loner! QUI!!!"

I soldati si misero in posizione davanti al loro superiore, sull'attenti.

"Voi coprerete il signore quì presente nella sua operazione, che consisterà di collegarci alla rete locale e da lì mandare un segnale di soccorso che informerà le alte sfere di friggere questi bastardi, e di inviare rinforzi. Ma per fare questo dovrete coprirlo, e voglio che lo facciate ORA!"
"auguri" Il commento ironico del soldato punse dove non doveva
"Steven, perchè non vieni anche tu? visto che sei così fresco."

Scocciato, il soldato obbedì all'ordine e si aggregò al gruppo, che non perse tempo e si dirisse a un punto utile di collegamento. La città era deserta e in preda alla pioggia e agli alieni e la corrente e la rete erano perlopiù saltate, ma dalla caserma locale era ancora possibile mandare una richiesta al quartier generale per del supporto armato. Una volta entrati cautamente il soldato collegò il portatile alla rete e usò il programma in esso integrato per mandare il segnale criptato come messaggio di soccorso e richiesta. Ma la corrente saltò all'improvviso.

"Che succede?!"
"La centralina elettrica della città dev'essersi guastata, forse quelle bestie sono arrivate anche lì"
"mer**" Raul alzò gli occhi al cielo, irritato e demoralizzato
"ora che facciamo??"
"da quì niente"
"una perdita di tempo! Lo sai quanto rischiamo con quei cosi in giro?? eh??"
"non è colpa mia la rete è un casino e la corrente è morta!"
"state calmi!"
"Per te è facile parlare, Loner, tanto non sai in che situazione siamo!"
"Lo so meglio di te, invece, possiamo attaccarci a un antenna satellitare e alimentarla in qualche modo, dovrebbe bastare per un semplice messaggio"
"La fai facile, un secondo fà pregavamo tutti per morire in fretta!"
"Tu forse"

Loner e Raul continuavano a litigare, inconsapevoli che la "grotta" da cui uscivano i mostri non era neanche l'entrata diretta di una rete enorme, che veniva a comporre un immenso i nido di cui ormai, era la città stessa. Nelle profondità sotterranee una creatura immensa, la madre di tutti gli angeli della morte, concepiva senza smettere, e sentiva, sentiva la carne in superficie, che si batteva e scappava, sentiva gli spari, sentiva quanti dei suoi figli potessero nascere tramite loro, e li fece andare a prendere.

Per il prossimo utente: Portatile, radio, Jeep, Bakky

SPOILER (click to view)
Mi scuso per il ritardo ma ho avuto casini....
 
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Sìlfae
view post Posted on 19/9/2009, 06:51




"Cosa!?!"
La biologa prese con l'altra mano il cellulare, cercando di ripulirsi le lacrime.
"Jessica, non è colpa mia.. Ho sentito di tuo figlio, mi dispiace..."
"Non sono affari che ti riguardano! Quindi sono fuori?"
"Tutto il personale di Temptall è fuori. Ordini dai piani alti."
"Ma..."
Garoski riattaccò.


Bakki non sapeva per quanto tempo avesse vagato per le strade fangose, sotto la pioggia sferzante. Sentiva ancora i mugolii di Zakky e le urla di alcuni soldati poco lontani e stava per accasciarsi al suolo, quando vide una jeep frenare a pochi metri da lui.
"Lurido mezzo per inferiori."
"Mi dispiace, signore, ma non era possibile utilizzare altri mezzi."
"Quanto dista?"
"Siamo quasi arrivati. Dobbiamo proseguire a piedi."
Bakki vide un dottore saltare giù dalla macchina e aiutare un vecchio a scendere, proteggendolo col suo ombrello, mentre una serie di uomini in bianco con delle strane maschere si apprestavano a scaricare alcuni oggetti dal trabiccolo.
Il vecchio, gobbo e rachitico, lo individuò subito, nonostante la penombra e la pioggia battente.
"Signore, ha trovato qualcosa?"
Bakki vide il vecchio, protetto da un lungo pastrano, puntare un braccio verso di lui, poi la sua vista si annebbiò.

Wriecher sparò anche al cane e ritornò a guardare i suoi uomini.
"Signore, cosa..?"
Garoski tentò di aguzzare la vista; pensava fosse uno di quei mostri, ma vedeva solo due fagotti seminascosti dal fango.
Uno dei mercenari si avvicinò.
"Siamo pronti, signore."
"Procediamo."
Lo sparuto gruppetto cominciò a muoversi. Garoski rabbrividì vedendo i bersagli del suo superiore.
"Un.. bambino?"
"Ha qualcosa da obiettare?"
Il biologo scosse il capo, guardando in basso.


La postazione era nuovamente attaccata. I pochi militari, triceratisi dietro una pila di rifiuti, continuavano a sparare verso l'imboccatura del Nido. Loner e Raul erano appena ritornati.
"Signore, abbiamo un problema!.. Dovremmo contattare il campo base con la radio e..."
Il sergente non li guardò neanche, fissando un punto lontano dietro di loro.
"E quelli chi sono?"


Wriecher strinse convulsamente il bastone.
"Fuoco a volontà."
I mercenari cominciarono a sparare. Garoski, ancora scosso dalla visione del piccolo corpo senza vita, pensava che finalmente il suo superiore avesse riacquistato la ragione. Una rapida occhiata alla postazione lo convinse subito del contrario: i mercenari stavano sparando sui soldati, non sui mostri! Li massacrarono tutti, dal primo all'ultimo, mentre gli xenomorfi superavano il blocco e si disperdevano tra le vie della città deserta.
Due droni saltarono sulla pila di rifiuti, con l'evidente intenzione di attaccarli. Garoski era paralizzato dalla paura.
"Tenga."
Afferrò d'istinto la sostanza spugnosa che Wriecher gli stava porgendo. Gli xenomorfi erano sempre più vicini.
"Se la sparga addosso."
Garoski obbedì, trattenendo il fiato. I droni fermarono la loro carica, mossero i lunghi crani a destra e a sinistra, emettendo dei bassi ringhi, quindi corsero via.
Wriecher riprese la sfera e la rimise nella propria manica.
"Ma.. ma cosa?.."
"FEROMONI, Garoski. Non si ecciti. Signori..?"
"Ma signore! Abbiamo appena assassinato delle persone!"
"Se Brinnington mi avesse dato ascolto, sarebbe andata diversamente. Erano già morti, non capisce?"
"Io..."
"Adesso basta, con questi deliri. Un meraviglioso compito ci attende.. proprio qui sotto."
Wriecher rise sguaiatamente, riprendendo a camminare verso il Nido.

Per il prossimo utente: Jessica, Mattew, ospedale.
 
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view post Posted on 19/9/2009, 12:00
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Alien el octavo pasajero

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SPOILER (click to view)
- famiglia MCLander -
Jessica MCLander - biologa
Sam - il marito di Jessica operario
kyle - figlio ventenne
Mattew - figlio undicenne


Clarissa - biologa collega di Jessica

- famiglia Blond -

Sill - madre alcolizzata spogliarelista
Gavy - figlio maggiore studente
Bakky - figlio minore studente
Zakky - cane bastardino di Bakky



Brian - poliziotto
Connor - poliziotto



Garoski - biologo
Brinnington - ministro della difesa si trova ad Hamfor
Wriecher

Ormai le strade erano prive di vita, svariati cadaveri erano diseminati ovunque e l'incesante pioggia faceva defluire il sangue sul terreno mischiandolo alla fanghiglia che man mano si formava, un cammioncino militare slitto davanti all'ospedale.
L'uomo alla guida scese e si guardò attorno, mentre il suo compagno controllo l'ingresso. "E' barricato urlò" iniziando a girare attorno al complesso.
"Venti minuti" disse il collega che faceva la guarda al mezzo "non uno di più".

Roriguez cercò un possibile punto di accesso, era consapevole che la sua era una missione suicida ma doveva tentare di portarla a termine. D'un tratto vide una finestra al primo piano frantumata, decise che quello poteva essere un valido ingresso, e si apprestò ad entrare abilmente cercando di non ferirsi con i vetri.
L'interno dell'ospedale sembrava un campo di battaglia, per terra era sparso di vetri, chiazze di sangue, materiale chirurgico. Diversi corpi giacevano privi di vita lungo il perimetro.
Percorse velocemente il primo corridoio. poi parlò alla radio "sono al primo piano, qui non ce niente" provo al secondo dopodiche vengo fuori"
"ricevuto"
Al secondo piano diverse stanze erano barricate, ed era possibile che qualcuno di ancora vivo ancora ci fosse, ma lui cercava una persona in particolare, quella era una missione di salvataggio, gli ordini provenivano da Garoski in persona.
Rodriguez senti un rumore alle sue spalle, si girò di scatto e vide un esserino nascondersi sotto un lettino sudicio, capendo di cosa si trattasse indietreggio istantaneamente tenendo l'arma puntata, a quel punto in un angolo notò una figura umana accasciata dietro una pila di sedie, riconobbe la donna e mentre potraeva una mano verso di lei non smise di puntare l'arma in direzione del lettino
"Jessica McLander sono qui per portarti fuori. Afferra la mia mano".
La donna era sconvolta, i suoi vestiti ed i suoi capelli erano completamente scompigliati, il suo volto era lercio ed i suoi occhi arrossati, senza proferire alcuna parola afferro la mano dell'uomo e poi si appoggio al suo petto.
"Bene, andiamo" disse lui muovendosi a scatti.
"Attento!" Urlò lei vedendo un facehugger correre verso di lei.
L'uomo fece in tempo a girarsi ed a sparare alla creatura che già a mezz'aria puntava al volto della donna.
Una sostanza gialognola schizzo in tutte le direzione e Jessica si coprì il volto contorcendosi dal dolore.
L'uomo l'afferrò per un braccio e cercò di trascinarla via, un orribile cicatrice deturpava una parte del suo volto."Forza!" Ordinò Rodriguez alterato.
In quel momento un altra creaturina si mosse veloce verso di loro, ma questa volta il militare non ebbe la prontezza di riflessi per spararle, vide delle dita allungarsi verso il suo viso e cercò di tenerle lontane, ma la forza del piccolo essere lo colse alla sprovvista, la lotta cessò in pochi attimi.
Jessica ancora si copriva il volto piangendo. "oh Mattew" sussurrò pensando al figlio minore.
Una voce maschile interrupe quel tragico momento "Rodriguez il tempo è scaduto mi dispiace devo ripartire".
La donna afferrò la radio "Aspetta...." ma ormai il misterioso interlocutore aveva cessato le comunicazioni.
Capì che era finita quando senti una brezza acarezarle la schiena, sapeva che ciò che era dietro di lei era alto più di un uomo, ed era lì per portarle via la vita.

per il prossimo utente: pala, cancello, candela, corso d'acqua.
 
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view post Posted on 19/9/2009, 13:28
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DITA CONSUMATE

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Solo un sibilo sinistro e poi il silenzio. La lingua dentata dell'alieno aveva trapassato il cranio della donna tingendo di puntini rossi la parete... la coda acuminata dell'alieno per non bastare le uscì dal seno senza lasciarle scampo. Il sangue di Jessica ora formava come dei meandri di un corso d'acqua sul pavimento. L'alieno si allontanò silenziosamente osservando quasi compiaciuto l'altro umano con il facehugger attaccato in viso.

Ad un certo punto smise di piovere e Wriecher alzando lo sguardo verso l'alto divenne pallido in viso... "Garosky sei pronto per morire?" Garosky non capì subito quelle parole... "Perchè che succede?"... l'uomo rachitico rispose "Non ha smesso di piovere Garosky... quelle creature sono sopra di noi!" Garosky continuava a non capire "Ma io non vedo nulla Signore, nulla di nulla!". Ad un certo punto piccole palle di plasma caddero dal cielo e colpirono gli automezzi dei mercenari. Gli uomini si sparpagliarono, alcuni presi dal panico si scagliarono con la loro jeep verso il cancello di un deposito di carburante provocando un'immensa esplosione... pezzi di metallo e corpi carbonizzati vennero sparati in tute le direzioni, Garosky e Wriecher si ripararono dietro una grossa pala meccanica parcheggiata non lontano. Ad un certo punto il cielo sopra le loro teste venne illuminato da sinistre scariche elettriche rivelando una gigantesca astronave aliena... "Hai visto Garosky? Sono tornati!"... il biologo iniziò a piangere come un bambino "Ma che diavolo sono quei cosi? Dannazione cosa sta succedendo?!" Wriecher sorrise.. "Ti ho fatto una domanda poco fa Garosky... sei pronto per morire? Io mi sto spegnendo pian piano come una candela, non mi resta molto da vivere... ma tu, cosi giovane e pieno di speranze verso il futuro, anche se non ti conosco quasi mi dispiace che stai per crepare con me" ad un certo punto in mezzo alla strada, vicino a dove c'era il deposito di carburante si formò una enorme voragine che inghiottì i pochi mezzi risparmiati dalle palle di plasma sparate dall'astronave aliena. Da quella voragine, centinaia di warrior si riversarono per le strade. "Garosky stai tranquillo, stai fermo, immobile e quelle cose non ti attaccheranno". A Garosky tremavano le gambe e tutto divenne più chiaro "Ecco a che serviva qualla roba che mi hai dato". Ad un certo punto le palle al plasma si intensificarono proprio in direzione della voragine che si era venuta a formare. Pezzi di alieni vennero sparati a grandi distanze, ricadendo sui mercenari ormai allo sbando. Wriecher con tono di rassegnazione pronunciò quelle che sarebbero state secondo lui le sue ultime parole "E' la fine!" Si puntò la pistola alla tempia ma qualcosa gli prese il braccio e allontanò l'arma dal suo cranio. Garosky non capì cosa stava succedendo fino a quando tutto si fece più chiaro. Una creatura umanoide di elevata statura si materializzò come per magia davanti a lui... stava tenendo per il braccio Wriecher che iniziò ad urlare. Garosky prese una spranga di ferro e colpì l'alieno sul bioelomo. La creatura non risentì del colpo, prese la pistola di Wriecher e la lanciò lontanto. Il contorto uomo aveva il polso fratturato, tanto era stata forte la presa del predator...

image



Per il prossimo utente: Lame retrattili, regina, gru, bioelmo

Edited by Lord freezer - 24/9/2009, 20:35
 
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DarkNightmare
view post Posted on 23/9/2009, 15:12




Wriecher era ancora fra le grinfie dell'alieno, che ancora non l'aveva ucciso, forse non aveva intenzione di farlo, forse gli aveva solo impedito di compiere un gesto disonorevole, ma Garosky non aveva molto tempo per pensare ne per pensarci. Garosky stava per recuparare la pistola del vecchio per colpire la creatura che lo stringeva, ma ri mase allibito quando vide che tanti, tanti altri di quei grossi umanoidi si materializzarono davanti a lui. "signor Wriecher!! Che diavolo sta succedendo quì!!" il vecchio, rassegnato a morire, non era spaventato ma anzi estasiato, o forse al contrario era solo sotto schock. "Garosky..non capisci? è ricominciato..". "Di che C&%$& parla?!". Gli umanoidi iniziarono a sparere con le loro sfere di plasma, che colpirono altre bestie che uscivano dal sottosuolo. Il Predator che teneva il l'anziano fu attaccato da dietro una roccia e fu scaraventato a terra, la bestia fu decapitata da un fendente sferrato da delle lame che uscirono all'improvviso da suo equipaggiamento. Il bioelmo del preedator rimase però danneggiato. Garosky era nel fuoco incrociato di una guerra di cui non aveva nemmeno concrettizzato l'esistenza. Nel frattempo, nel sottosuolo della terra, la regina era inquieta, perchè sentiva che il nido era compromesso e che era solo questione di tempo prima che i cacciatori l'avessero raggiunta. Duribonda emise un ruggito che eccheggiò in tutto il nido fino a sentirsi persino fuori, Garosky rimase impietrito: "Che..cosa..".

Per il prossimo utente: Trofeo, Gru inutilizzata, Imboscata, Granate incustodite.
 
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Sìlfae
view post Posted on 23/9/2009, 19:00




In seguito al ruggito furibondo della regina una nuova ondata di xenomorfi si riversò nell’area vicino all’imboccatura del Nido, sbucando da ogni angolo. Una gru inutilizzata, lasciata lì per alcuni lavori di ricostruzione fu presto gremita di alieni che la utilizzarono per saltare sulla piattaforma dell’astronave. Un gruppo di corridori raggiunse il bordo e scomparve nel velivolo, che fu costretto ad allontanarsi dal luogo dello scontro, mentre la gru rovinava sotto il peso eccessivo, abbattendosi sulla piana e schiacciando sia yaut’ja che xenomorfi.
Garosky si era rannicchiato tra alcuni pezzi d’asfalto scrostato, osservando sconsolato il grappolo di granate incustodite ad una ventina di metri di distanza, irraggiungibili. Non aveva idea di cosa stesse accadendo e gli avrebbe fatto immensamente piacere sapere che fosse stato solo un brutto sogno. Fu afferrato per il braccio e strillò; fortunatamente era solo Wriecher. Il suo volto avvizzito era sfigurato dall’odio e dalla follia.
“Venga! Presto, con me!”
“Ma, signore!..”
“Obbedissssca! Almeno se vuole vivere.. dentro saremo al sicuro, molto più di qui!”
Senza attendere il consenso del giovane biologo, il vecchio gobbo corse via, arrancando verso l’entrata del Nido.
Gli umanoidi stavano avendo la peggio, ma resistevano ancora, sparando raffiche di plasma su decine e decine di xenomorfi. Se quella roba che Wriecher gli aveva dato funzionava con gli insetti, forse aveva ragione. Cercando di farsi coraggio e guardando per un’ultima volta, indeciso, le granate, Garosky uscì dal suo cantuccio e si diresse verso l’entrata del Nido.

Lo yaut’ja si lasciò calare nel cunicolo. L’imboscata era fallita, la regina doveva essersi più in basso del previsto mentre atterravano. Era riuscito a penetrare nel Nido insieme ad altri quattro cacciatori, ora era rimasto solo lui, ma era vicino, sentiva di esserlo.
“Crrrrr...”
Si sollevò lentamente in piedi guardandosi intorno; il suo bioelmo era stato danneggiato, ma non abbastanza da impedirne il funzionamento. Era lì, sentiva il suo respiro, un sordo rombo che echeggiava nei cunicoli. Lo yaut’ja alzò lo sguardo: era stata posizionata sulla parte più alta della parete, sospesa da duri piloni resinosi. Anche lei sentiva la sua presenza, ma non si era ancora mossa. Era il momento buono.
Il cacciatore estrasse la sua lancia e si preparò a colpire la regina con il plasmacaster. Qualcuno si stava avvicinando, non poteva farsi distrarre, il suo trofeo era a pochi passi da lui.
“Raaahh!”
Lo yaut’ja non ebbe il tempo di girarsi che il pugnale gli penetrò alla base del collo. Fissò, con un misto di rabbia e stupore, il debole umano che aveva risparmiato pochi minuti prima.
Wriecher sorrise.
“Allora..!”
Estrasse l’arma e riprese a parlare, accompagnando ogni parola con una pugnalata al petto e al ventre.
“Quale!.. morte!.. disono.. REVOLE!”
Colpì ancora il predator alla gola, incurante del sangue fosforescente che gli imbrattava il camice e il viso e lo guardò accasciarsi. Rise sguaiatamente, accovacciandosi sull’avversario e facendogli ciondolare davanti il pugnale.
“Il tuo metallo è stato ben impiegato, si si si.. ha! Credevi che mi sarei ucciso? Stupido stupido stupido! Onta onta! Ah ah ah ah ah!”
Inchiodò al suolo l’avambraccio destro dello yaut’ja.
“Cosa credi di fare?! Eh? Ucciso da un vecchio povero gobbo con una mano menomata.. mi disgusti.”
In quel momento entrò Garosky. Il biologo inizialmente fu attratto da Wriecher e l’alieno a terra, poi il suo sguardo si spostò e la sua attenzione fu tutta per la regina.
Wriecher si sollevò e strappò via il bioelmo alla sua vittima.
“Cosa sei ora? Cosa sei ora!? Preda! Predaaaaaahh!!!!”
Lo yaut’ja, con un ultimo impeto colpì Wriecher alle gambe con il braccio sinistro e attivò il dispositivo di autodistruzione.
Garosky, avvicinatosi per quanto possibile, osservò stupefatto e incuriosito il meccanismo lampeggiante, mentre il vecchio medico si rialzava ridendo.
“Hai passato tutto questo tempo a nasconderti e ora vuoi sparire? Ah ah ah ah ah!!!”
Si buttò sul predator e armeggiò freneticamente col dispositivo da polso.
“Dopo una vita di fallimenti, non temo più di sbagliare!”
Il conto alla rovescia si fermò, Wriecher estrasse il pugnale dal braccio del predator.
“E adesso? Che farai? Hai perso? Hai perso! E IO sono vivo! E tu sei vivo! E guarda ora che succede!..”
Gli piantò il coltello in mezzo alla fronte e si alzò, allargando le braccia come se fosse su un palcoscenico. Garosky si accorse solo dopo che in realtà si stava semplicemente rivolgendo alla mastodontica creatura appollaiata sul soffitto.
“Oh, mia regina, fa che io sia il tuo re!”

Per il prossimo utente: abbordaggio, nave predator, Brinnington.
 
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31 replies since 21/8/2009, 21:54   1316 views
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