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2° racconto a turni - Il drago, Sìlfae, Seezer, alien_queen, vinny mascella, WòóÐWã®ð, Dantès182

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Seezer
view post Posted on 12/8/2010, 14:52




Una turpe scena segnava i cuori dei nobili guerrieri, mentre questi ispezionavano l'epicentro del massacro appestato da vermi, ratti e insetti. Tutto era quasi interamente rosso, come in un surreale incubo, ivi divenuto realtà.

I cavalieri diedero coraggio ai propri stomaci e si misero in cerca di indizi che rivelassero la posizione del Demone, segni su quale essere innaturale possa creare un tale scempio.

Non servivano altre parole, tutti sapevano quel che dovevano fare, e lo fecero, ma non ci volle molto prima che le traccie della bestia saltassero maestosamente fuori.

"Lord Trevon! Lord Trevon!"

Un cavaliere richiamò a se attenzione, e cautamente il nobile ripose alla chiamata, seguito da un paio di guerrieri. Ciò che ebbero davanti non fu mai visto da nessuno dei presenti.


Il cadavere mostrava segni di una feroce lotta per la vita, una lotta che trovò conclusione in un modo mai visto prima. La spada aveva colpito, o era stata colpita, da qualcosa che l'aveva complamente sciolta. La lama non c'era praticamente più e ciò che ne era rimasto era afflosciato a terra, come il metallo fuso della forgia, che ancora bruciava la terra senza generare fiamme, a malapena fumo. Anche l'armatura aveva ceduto allo stesso male, così come l'uomo sottostante, completamente affossato nel terreno da un lato del busto, e non dall'altro, come se si fosse...sciolto.

"A quale nera sciagura stanno assistendo i miei occhi.."

McFinn non potè fare a meno di provare almeno un minimo di disagio dinnanzi alla sofferenza che quell'uomo deve aver provato negli ultimi istanti di vita. Il pensiero che tale orrore sarebbe potuto succedere ai suoi cari e a quelli di tutto il regno, riaccese un desiderio di rivalsa verso la bestia, nonostante l'imponenza della distruzione da essa causata. Tutto ciò che egli avrebbe visto quel giorno, sarebbe stato riportato e di certo la situazione sarebbe cambiata, ora che si era compresa la reale potenza della belva.

Ma non le sue fattezze.

McFinn e i suoi cercarono a lungo nella foresta, istigando persono ira da dentro il pozzo stesso, lanciando fuoco e freccie sul fondo, senza nulla che reagisse.

Passò del tempo, minuti, ore intere a setacciare tutte le tane di tutte le bestie piccole e grandi, ma la creatura si era dileguata, e non potevano neanche permettersi di allontanarsi troppo dalla strada principale. Con un simile pericolo, uno smarrimento sarebbe stato letale.

"Anche se del drago non ce traccia, invero so. So che esiste.. E non torneremo a mani vuote."

McFinn osservò per un attimo la corazza della carcassa, e decisa di prenderla, come prova dell'esistenza di una creatura che none ra di questo mondo. Tuttavia, non appena tentò di toccarla i suoi bracciali subirono immediatamente l'effetto della corrosione. Erano passate molte ore, percui la corazza fu solo scalfita, ma era un ulteriore prova di quanto fosse mortale il fiato di drago.

Il nobile ordinò di trasportarla avvolta con delle solide coperte in pelle, lasciate smarrite da dei cavalli in fuga, che evidentemente smarrirono il carico.

Prima di partire, McFinn pensò anche di aver trovato almeno la ragione fisica scatenante della carestia, ovvero il pozzo avvelanto. Una volta tornato, avrebbe dato subito disposizioni per agire su di esso, in modo da risanare le acque il prima possibile, anche se ci sarebbe voluto del tempo, di certo non solo due giorni.

Eseguito, e pensato, a tutto il necessario, i cavalieri ritornarono sui loro passi, verso il castello.

Durante il tragitto McFinn non potè ovviamente non pensare a tutti i problemi che si stavano scatenando all'interno delle mura della fortezza. Ma ciò che vide lo convinse, lo convinse dell'esistenza di qualcosa che andava ben oltre i bisogni della nobiltà. poichè, in soli due avvistamenti la creatura aveva ridotto alla carestia e al veleno interi villaggi e dilaniato una truppa intera. Tutto senza che nessuno, al di fuori di quell'ultimo fortunato, potesse tornare vivo a testimoniare. Nessun uomo, ne bestia di questo mondo, poteva tanto.

Sperava che una volta compresa l'entità del massacro, i suoi superiori sarebbero stati dello stesso auspicio..


Tuttavia la grotta in cui si era rifugiata la spaurita Lorrain, non fu notata..



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Per il prossimo utente: Prove, rapporto, buio della grotta, inquietudine
 
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view post Posted on 13/8/2010, 17:34
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Alien el octavo pasajero

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Elisandra si teneva stretta a Dietrich "vi prego non partite è un suicidio". Il giovane cercava di calmarla mentre le carezzava il volto. "Mio padre e i suoi militari penseranno a placare l'ira della bestia. Voi siete solo in due. Dio è un suicidio!". Dietrich per primo non era convinto del piano del suo maestro, tuttavia l'onore gli imponeva di tenere fede alle sue promesse. Cercava per quanto possibile di non mostrare la sua debolezza alla donna che amava. "Non combatteremmo il mostro. Lo inganneremmo. Egli non può essere più svelto di un uomo, l'istinto gli fa da padrone, non la ragione".
"E' ora... Dobbiamo partire" Le parole di Georg echeggiarono lungo il buio corridodio. "Il conte e i suoi uomini stanno facendo ritorno, questo vuol dire che la bestia è indisturbata".
Elisandra baciò appassionatamente Dietrich "Vi prego tornate da me" Dietrich le sorrise incerto poi le voltò le spalle allontanandosi con rapidi e silenziosi passi. La donna fissò la sua sagoma mentre pian piano svaniva nelle tenebre.

Il tanfo era insopportabile, Lorrain si sentì mancare diverse volte, teneva un fazzoletto vicino al volto per donarsi un pò di sollievo. Le viscere della grotta regalavano un osceno spettacolo: una macabra orgia, un groviglio di corpi straziati, ricoperti di una viscida melma. La ragazza ora aveva le prove. Questa perversione non era frutto della sua mente. Era tutto reale, orribilmente reale. L'inquitudine di quel posto la rendeva ansiosa ma lei continuava a procedere, cauta, a piccoli passi.
D'un tratto un fiato di vento scosse la fievole luce che tanto faticosamente aveva accesso. Lorraine tentò di mantenerla viva, ma fu tutto inutile, ben presto il buio della grotta la avvolse sinistramente. Il suo cuore batteva fortissimo. Accecata dalle tenebre penso di tornare indietro. La ragazza rabbrividì all'idea di camminare su quei cadaveri, ma non aveva altra scelta. D'un tratto si fermò. Quasi non respirava. Davanti a se percepì una presenza, qualcosa di enorme che le ostacolava la fuga. Ascoltò. Un respiro profondo, sinistro. "Oh DIO!".

"Voglio che fai un rapporto dei recenti sviluppi al re. Dobbiamo assolutamente intervenire" disse il conte agitanto le mani. Il suo sottoposto annuì e raccogliendo le sue cose si preparò a partire.
Trevon era preoccupato "Di mia figlia ancora nessuna notizia?" chiese a un gruppo di militi che si univa ora alla discussione. "No signore, abbiamo perlustrato il bosco. Ma di lei nessuna traccia".

per il prossimo utente: simbiosi, nido, trappola, esca, gravidanza, incesto, rogo.
 
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vinny mascella
view post Posted on 14/8/2010, 13:22




Lorrain, inorridita e paralizzata dalla presenza dell'oscura creatura che si contrapponeva tra lei e l'uscita della caverna, inizio a trattenere il respiro, tentando di non generare alcun suono per allertare la creatura, o almeno non generare alcun tipo di reazione. Inizio a muoversi silenziosamente verso l'uscita attenta a sentire l'affannoso respiro della bestia, in modo da rendersi conto se quest'ultima si stesse avvicinando a lei oppure allontanando.. non riusciva a vederla ed era stano, dato che da come se la ricordava la bestia era alta quasi due volte un uomo, sarebbe dovuto essere facile scorgere la sua figura in contrapposizione alla luce dell'uscita. Appoggio una mano al muro, ed inorridita subito la ritrasse aveva toccato qualcosa di viscioso e bagnato... sembrava quasi della bava, ma ora era meglio non soffermarsi troppo su quella stana sostanza doveva allontanarsi al piu' presto da li... continuo' ad avanzare a tastoni sul muro, fino a quando non mise una mano su qualcosa di liscio e stranamente pulito, tasto' per un attimo e senti che quel "sasso strano" si muoveva!!!! Dalla parete ricoperta da quella stana sostanza sbuco' fuori il drago, quasi fosse in completa simbiosi con la caverna irrionoscibile fino all'ultimo .........

Nella mente di Mcfin serpeggiava pero' un'oscuro pensiero... e se quella creatura, questo drago, non fosse solo??? e se per caso, ve ne erano altri?? caso mai un nido??? .... se uno solo di questi mostri poteva decimare intere pattuglie bene armate e sciogliere i metalli con il suo soffio, un'intera famiglia cosa avrebbe fatto?? .... si doveva preparare al piu' presto una trappola bisognava catturare il mostro ed eliminarlo!!!! A qualunque prezzo anche se lui stesso fosse stato l'esca per attirarlo !!!!
Doveva vendicare tutti i suoi valorosi uomini che per proteggere lui e la sua famiglia avevano dato la vita, lasciano vedove, mogli in dolce attesa, e figli.... quanto era vero Dio avrebbe rispedito quella creatura nell'incestuoso girone dell'inferno da cui proveniva, e avrebbe fatto bruciare il suo corpo al rogo purificandolaagli occhi del signore .

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per il prossimo utente: piccolo, grida, cacciatore, demone invisibile.....
 
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Sìlfae
view post Posted on 15/8/2010, 15:16




I cavalieri si stavano equipaggiando per una nuova uscita, questa volta però avrebbero atteso il sorgere del sole prima di lasciare le apparentemente sicure mura del castello. Avevano chiamato uno dei cacciatori veterani, affinché li istruisse meglio sui dintorni e le foreste del feudo. Secondo gli ultimi resoconti, la maggior parte degli animali era scappata, spaventata da qualcosa, la tana del drago era nel pozzo, ma esisteva un sistema di caverne collegate alla sorgente, tramite cui i cavalieri avrebbero potuto raggiungere la tana senza doversi calare.

Le ricerche di Lorraine persistevano, per quanto con sempre minor fuga: nessuno aveva più intenzione di uscire dal villaggio e quelli che non venivano sventrati, semplicemente disertavano, abbandonando la contea, terrorizzati.

Elisandra si risistemò sul proprio seggio, imbronciata. Il piccolo buffone di corte continuava a dimenarsi e gridare davanti a lei, in buffa e grottesca esibizione, ma a nulla serviva per risollevare il suo umore, era in pena per Dietrich, perché Georg aveva trascinato proprio lui? Chissà dov'erano in quel momento...

"Devi fare molta attenzione, apprendista..."

Dietrich sbuffò, continuando ad arrancare lungo la scarpata dietro il maestro.

"Sì, maestro."

"Poiché il drago è figlio dell'oscurità, non è composto della nostra stessa materia: può mutar forma o rendersi invisibile, ingannare gli occhi e la mente, solo un intelletto pronto e una volontà forte, potranno prevalere sulla Bestia..."

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Per il prossimo utente: Lorrain, ombre, fuoco, pozzo.

 
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view post Posted on 17/8/2010, 21:40
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Alien el octavo pasajero

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Gemiti, fievoli gemiti di sofferenza a tratti interrompevano il silenzio. Aveva una strana sensazione di leggerezza al capo. Piano piano iniziò a roteare il collo e tentò di aprire gli occhi, ma la sua vista era annebbiata. A tratti percevipa chiazze oscure, strani artefatti che sapeva non essere reali. Si sentiva umida, e aveva un gran freddo ma non riusciva a muoversi. Passarono diversi minuti prima che Lorrain riacquistasse completa lucidità. Con orrore realizzo di essere intrappolata in un orribile bozzolo. i suoi polsi erano protesi verso l'alto e questo le procurava un gran dolore, sentiva un tremendo formicolio alle mani e faticava a chiudere le dita. Doveva avere batutto la testa perché sentiva del sangue scorrere lungo la fronte. Tentò in vano di chiamare aiuto, ma l'unica risposta che ottenne furono dei lamenti in lontananza. Altri prigionieri inerti che man mano iniziavano a spegnersi.
Ed ecco muoversi un ombra tra le ombre, la ragazza non con capì di cosa si trattasse, ma sentì qualcosa di sinistro in quella ignota presenza. Era un oggetto ovale, sembrava pulsare di vita, al suo interno qualcosa si agitava!.
Un lieve soffio annuncio la sua apertura, piccoli petali si estesero verso l'esterno, mentre qualcosa all'interno si preparava a sgusciar fuori. Lorrain allontanò il più possibile il volto. Ma il gesto disperato fu vano.

La mattina presto alcuni uomini sigillarono l'imboccatura del pozzo. Ora nessuna creatura poteva uscirvi. Si era deciso di combattere la bestia lontani dalla luce del sole, tra le viscere della terra. Ogni guerriero era sacrificabile a patto di privare il drago della sua libertà. In caso di fallimento, il fuoco avrebbe purificato ogni cosa. Oramai non vi era altra soluzione.

"Per la miseria fate attenzione a dove mettete i piedi!". Georg era piuttosto istizito, il suo allievo sembrava navigare altrove con la mente. "Se vi rompete una gamba non esiterò a abbandonarvi qui!". Ma d'altronde Georg non portava con se le pesanti catene che infierivano sulla debole schiena del giovane. I due stavano affrontando una discesa ripidissima che li avrebbe condotti all'ingresso di una serie di grotte soterranee. Georg aveva una buona conoscenza di quei percorsi segreti ma da diversi anni non li praticava e quindi preferiva evitare distrazioni. Perderi era facile, ma non altrettanto risalire in superficie.
"Perfetto. Da qui potremo raggiungere agilmente l'interno del pozzo"
Dietrich era piuttosto preoccupato, in cuor suo sperava che il maestro desistesse, ma sapeva che ciò era impossibile.
"Coraggio! porgetemi la torcia".
"Speriamo che il fuoco non attiri la bestia" disse il ragazzo guardandosi le spalle. Man mano che abbanzavano aumentavano le traccie della presenza del mostro. Diverse carcasse di animali erano disseminate lungo il terreno, e un tremendo tanfo iniziava a sopraffarli.
"Maestro... cos'è?" chiese il ragazzo accostando la mano a una parete rocciosa. Era completamente ricoperta di una sostanza viscida.
"Non toccate! potrebbe essere pericoloso."

Quando infine giunsero nell'area sottostante il pozzo i due si accostarono vicino al condotto che riconduceva al tunnel dal quale erano giunti e rimasero in silensiosa attessa.

per il prossimo utente: follia, inferno, trappola, prigionia.

Edited by alien_queen - 22/8/2010, 13:33
 
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vinny mascella
view post Posted on 18/8/2010, 11:24




Georg e il suo apprendista attesero per circa 5 minuti, ma non successe nulla. Decisero di addentrarsi, Dietrich prese due torce e le accese, porgendone una al maestro, controllarono l'attrezzatura e andarono.
Faceva una caldo d'inferno li dentro, ed ad aggravare il tutto era quel costante fetore di morte che riempiva la caverna. Dietrich pero' con la mente non era li pensava alla sua Elisandra che lo aspettava al castello, non vedeva l'ora di abbracciarla e sentire ancora il calore del suo corpo una volta uscito da questa follia.

Georg osservava la strana architettura demoniaca della caverna, noto' che molte creature erano inprigionate dentro quella sostanza viscida, molte erano morte, altre ancora morenti, c'era di tutto da alcuni passanti, agli orsi che probabilmente in precedenza occupavano queste caverne come rifugio per l'inverno.

"Dietrich !!!!! ci stiamo addentrando troppo, dovremmo iniziare a mettere qualche trappola, o almeno qualche allarme che ci avverta della presenza della bestia, non vorrei che ci sorprendesse alle spalle". Il giovane si mise subito all'opera intrecciando fili e creando piccoli ingranaggi, scodelle, pesi, reti e tutto cio che potesse fare rumore, avvertendoli della presenza di qualcosa.
I due a tutto avevano pensato, pur di non essere presi in contropiede dal mostro, ma non sapevano, che da quando erano entrati nella caverna erano osservati nell'oscurita da quattro esseri che gia' pregustavano un ottimo spuntino......


per il prossimo utente: carica, cucciolo, dilaniare , elmo

Edited by alien_queen - 22/8/2010, 13:36
 
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WòóÐWã®ð
view post Posted on 18/8/2010, 16:28




Georg e Diedrich avevano appena finito di tendere le trappole quando ad un certo punto Dietrich senti qualcosa e disse:"maestro sento uno strano rumore provenire dal tunnel alle nostre spalle", a queste parole Georg si giro per osservare il tunnel, e scoprì che le parole dell'apprendista avevano un fondo di verità, ad un certo punto videro uscire dall'oscurità 4 creature che iniziarono a osservarli quasi come se fossero divertiti.
Georg era sconvolto, si aspettava una creatura certamente non si aspettava di trovarsi davanti a bensì 4 di quelle bestie.
Georg disse cautamente, cercando di non provocare le bestie, all'apprendista:"Dietrich l'unica scelta che abbiamo per salvare le nostre povere vite è quella di addentrarci ancora di più nella grotta, sperando di lasciarci dietro queste creature infernali", l'apprendista rispose a queste parole con uno spaventato cenno di capo, c'erano 10 metri di distanza tra loro e le bestie, dopo pochi istanti i 2 spaventati iniziaronno a correre come dei pazzi senza voltarsi ne fermarsi, le bestie avendo osservato che i 2 stavano tentando la fuga li caricarono a tutta velocità, dopo circa 200 metri Dietrich si giro per controllare se il suo maestro fosse ancora dietro di lui ma vide semplicemente il corpo del maestro venire dilaniato dalle bestie, dietrich inizio a correre senza girarsi mai, voleva solo tornare a casa dalla sua dolce Elisandra, ma Dietrich non si rese conto di correre inutilmente non essendo inseguito dalle bestie, consapevoli del fatto che non ci fosse altra via di fuga per l'intruso se non quella da dove era venuto.

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Dietrich correva ormai da svariati minuti, ma gli sembravano ore, arrivò in una sorta di tana dove c'erano carcasse di animali e c'era persino un elmo con la testa del possesore ancora all'interno, ma ad un certo punto senti alcuni rumori provenire dal fondo della tana, camminando lentamente e cercando di far il meno rumore possibile si trovo davanti ad una scena agghiacciante prorpio davanti ai suoi occhi c'era Lorrain attaccata ad un muro, Dietrich cerco subito di liberarla ma si spavento quando Lorrain gli disse:"Non farlo Dietrich, sono stata infetta da quelle bestie e credo che dentro di me ci sia il seme di Satana in persona".
Dette queste parole Lorrain gli spiegò cosa le era succeso, Dietrich gli disse:"Non ti lascero sola in questa grotta, con queste creature demoniache, fosse l'ultima cosa che faccio della mia misera vita". Detto questo la liberò e la prese in braccio, e iniziarono a cercare una via di fuga.....

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per il prossimo utente: scontro, Dietrich, soldati/truppe, luce

Edited by alien_queen - 22/8/2010, 13:39
 
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Sìlfae
view post Posted on 19/8/2010, 07:35




Non sapeva da quanto stesse correndo né quanto sarebbe riuscito a resistere, stanco, a trascinare ancora con sé la figlia del lord. Poi, improvvisamente, fu costretto a chiudere gli occhi, quando la pallida luce mattutina lo avvolse.
Dietrich si guardò intorno, confuso, mentre una serie di soldati e cavalieri in armatura gli scorreva intorno; Lorraine gli veniva strappata via dalle braccia, qualcuno stava gridando qualcosa, ma era talmente stanco da non riuscire a capire. Alla fine si accasciò al suolo, esausto.
I cavalieri si posero davanti alla grotta, dietro i soldati in avanzata, pronti ad agire e concentrati sulla minacciosa figura che si faceva largo tra le ombre, ruggendo.

I primi soldati scagliarono una serie di lance verso il bersaglio e il mostro emerse definitivamente dalla caverna. Non era il drago, bensì un orso impazzito dalla rabbia. Riportava i segni di graffi ed escoriazioni e gli mancava una parte della zampa anteriore sinistra. Con tre lance ancora conficcate nel corpo, la bestia caricò i soldati, abbattendone alcuni e dilaniando le loro carni.
Provò ad attaccare infine uno dei cavalieri, spingendolo brutalmente a terra, ma il nobile si puntellò in tempo con la sua spada, trapassandogli il collo.

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Per il prossimo utente: seme, Trevor, Lorraine.
 
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Seezer
view post Posted on 20/8/2010, 17:52




Dopo giorni di ricerche e decine di morti, il conte ritrovò finalmente Lorrain. Sconvolta, la ragazza urlava e scalciava per opporsi a dei presunti rapitori, fino a quando non riconobbe McFinn.
La ragazza piangeva tra le braccia del conte, mentre questo, senza dire una parola, la portava via. Nel suo volto del conte era impressa più un espressione di severo rimprovero che di soddisfazione per averla ritrovata.

La ragazza implorava la morte.
"Satana...Satana mi ha fecondato col suo seme maledetto..! Non voglio..non voglio.."

All'udire quelle parole il conte accellerò il passo, nervoso.
"Sei sconvolta, non sai quello che dici. Ora ti riporto a casa, e mi spiegerai tutto.."
L'uomo calcò particolarmente l'ultima parola. Tutti erano consapevoli che la giovane nobile aveva la priorità in quel momento, e la maggior parte degli uomini ancora nella caverna ripegarono per scortare la famiglia ricongiunta.

A "causa" del ritrovamento della giovane smarrita, l'assalto al drago era praticamente annullato. Una nuova ritirata verso il castello.

La ragazza fu dapprima ignorata quando parlò del suo primo, vero salvatore, Dietrich, che svenne definitivamente al suolo, ma ella poi, insistette con fare più aggressivo.

"No! almeno lui è puro! dovete aiutarlo! Io ormai sono sono posseduta dal seme di satana! me lo sento nel ventre!"

Il conte si voltò con fare turbato, e fece cenno di trasportare il ragazzo. Uno dei soldati obbedì, caricandolo in spalla come un sacco di patate.


Ogni inciampo, ogni tentennamento, era un occasione preziosa per i demoni nascosti nella grotta. Un passo avanti verso le loro vite. E il presunto stupro di Lorrain, sarebbe stato un duro colpo per la famiglia del conte. Mentre il ragazzo, molto probabilmente stava causando lo stesso problema. Pensò di sfruttare il "salvataggio" del giovane per approfondire la faccenda, e magari dissuaderlo da continuare, in un modo o nell'altro..

I soldati che li scortarono serrarono i ranghi intorno al conte e alla ragazza mentre questi correvano verso il castello.


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Dietrich intanto, Sognò la sua amata Elisandra, ricordando il loro ultimo incontro, a quanto la sua spavalderia nel sottovalutare un drago li stesse costando ben più della sua sola vita. Il suo, il loro amore, sarebbe dovuto finire così? in una grotta mangiato da oscure presenze sotterranee? no.. il suo cuore si opponeva contro il suo corpo esausto, che stentava a svegliarsi.

"Elisandra.."

Con la sua vista sfocata intravide l'erba e il cinguittio degli uccelli. Non era più nella grotta come ricordava, ma qualcosa lo trasportava. Adrenalizzandosi in un primo momento, credette fosse stato rapito dal demone, ma si accorse subito dopo dei piedi del cavaliere, lo stavano salvando. Esausto e rasserenato, seppur umiliato, ricadde suo malgrado nel sonno.

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Per il prossimo utente: Ritirata al castello, Lorrain, delirio, ansia Di Elisandra.

Edited by Seezer - 20/8/2010, 23:50
 
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view post Posted on 22/8/2010, 13:06
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Alien el octavo pasajero

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Il ritiro al castello fu una lunga e triste marcia. Il conte era adirato, questa volta era certo che la figlia avesse perso definitivamente il senno, i suoi vanneggiamenti, i suoi cappricci... perdipiù qualcuno le aveva portato via il suo unico valore e ora lei era inutile e folle e forse tutta questa umiliazione non era giunta a termine. Sua figlia poteva essere gravida, il solo pensiero che sua figlia, una McFinn senza più onore, non amogliata potesse dare alla luce un bastardo gli provocava una tale collera. "STOLTA! PERCHE' SIETE FUGGITA DALLA VOSTRA DIMORA?". Ma Lorrain ormai non gli dava più ascolto continuava a delirare. Arrivati al castello il conte ordinò di portarla nelle sue stanze e fece chiamare un medico. Se era incinta egli stesso avrebbe avrebbe reciso quelle disgraziate vite, ma prima esigeva sapere chi era quel bastardo che aveva insudiciato con il suo seme sua figlia. Quanto a quel Dietrich esigeva sapere che ruolo ricoprisse in tutto ciò. Cosa diabolo ci faceva lì?.

"Signore cosa pensa di fare in merito al mostro?" chiese uno dei cavalieri. "Avete barricato il pozzo, abbiamo trovato mia figlia, questa situazione è diventata incontrollabile. Sigillate ogni ingresso alle caverne, costringete il mostro nella sua tana e dategli fuoco, bruciate tutto se necessario... uccidetelo!".
Il cavaliere annuì "Prepareremmo una spedizione, ci libereremmo di questa bestia una volta per tutte". Poi si ritirò insieme al suo gruppo.

Elissandra era ansiosa, sentiva le urla della sorella mentre veniva lavata con la forza da un gruppo di domestiche. Ma ancora di più la preoccupavano le condizoni di Dietrich. Seppure il conte avesse ordinato una stretta vigilanza su ognuna delle sue figlie Elisandra voleva vedere il suo amante tutti i costi. Aprì le porte della sua stanza e i due cavalieri che facevano vigilanza le bloccaronno il passaggio. La giovane poggio le mani sull'avvambraccio di uno dei due uomini e con voce sommessa supplicò di essere condotta nella stanza in cui giaceva Dietrich. I due cavalieri non demordevano sapendo cosa li attendeva se anche a Elissandra fosse accaduto qualcosa. La giovane a un certo punto perse la paziensa e cercò di aggredire uno dei due uomini che tuttavia di stazza ben massiccia le blocco i polsi e la riconduse all'interno della stanza come se stesse sollevando dell'aria. Elisandra si accascio a terra in lacrime, le sembrava tutto così ingiusto.

Dietrich ebbe un brusco risveglio, faceva fatica a respirare, il conte gli puntava le nocche sul collo "Ditemi cosa è accaduto a mia figlia. Perché una delle mie figlie mi ha pregato di salvarli la vita e un altra cerca di eludere le mie guardie per venire di nascosto da voi? cosa avete combinato? PARLATE!".

per il prossimo utente: verginità, fustigazione, incendio, bozzoli.

Edited by alien_queen - 22/8/2010, 14:31
 
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vinny mascella
view post Posted on 22/8/2010, 13:55




Dietrich sgrano gli occhi , non sapeva che dire.. Lorrain l'aveva salvata, ma per Elisandra...cosa poteva dire??? di certo se avvesse ammesso di aver privato la figlia di McFinn della sua verginita' sarebbe stato fustigato sedutastante, come se la sarebbe cavata??? Forse era meglio tentare di evitare il discorso, perlare di Lorrain e sperare di distogliere l'attenzione del signore dalla sua seconda figlia.
"Hem, mio signore..... -disse con voce roca - ho salvato vostra figlia Lorrain da un destino orribile, mi trovavo nelle caverne con il mio maestro per stanare il demonio, ma qualcosa lo ha preso, io ho iniziato a correre e mi sono ritrovato d'avanti vostra figlia, inpreganata di una strana sostanza che le inpediva i movimenti, l'ho liberata e siamo scappati. Non so cosa sia successo prima del mio arrivo. Ma li dentro era un'inferno fatto di cadaveri e oscenita demoniache".
McFinn, scuro in volto a queste parole, diede uno schiaffo al giovane facendolo cadere a terra " Dimmi la verita' maledetto!!! non credere che io sia uno stupido!!! "
"Ma e' vero signore lo giuro davanti a dio, era tutto vero, peggio dei peggiori incubi, alcune persone erano avvolte come da bozzoli, donne, bambini e il peggio e' che alcuni di loro erano ancora vivi!!!!" disse il giovane in lacrime
" Allora maledetto, ho perso troppi uomini in questa storia, e una delle mie due figlie probabilmente porta dentro di se un figlio bastardo, conducimi li , faro' ritardare l'incendio della caverna, ma se cio' che hai detto non corrisponde a verita ti lascero a morire li dentro te e il tuo figlio bastardo, anche se questo deve comportare la perdita di mia figlia, il buon nome della mia casata non verra' macchiato da una pazza e uno zotico come te !!!!"
Dietrich sbianco sentendo le parole di McFinn, era disposto a tutto??? anche a sacrificare sua figlia??? iniziava a domandarsi se il vero demonio era quello che decimava guardie e animali la fuori, oppure l'uomo che gli stava d'avanti.......
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per il prossimo utente: ( se si vuole introdurre un predator ) predator, astronave madre, caccia , intralcio

( se si vuole continuare la storia con solo il runner) verita' , aguato , torace, piccolo essere
 
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WòóÐWã®ð
view post Posted on 23/8/2010, 09:06




Dopo ore finalmente erano quasi arrivati nella tana del drago, per Dietrich era come rivivere un incubo ma almeno
non era solo come l'ultima volta, infatti c'erano il conte e 30 soldati ben armati per lo scontro ravvicinato.
Nessuno proferiva parola, per evitare di attirare il mostro, quando raggiunsero la "sala degli orrori" McFinn capì che quello che aveva detto Dietrich era la verità, c'erano donne e bambini dilaniati, qualche uomo aveva il torace sfondato e come parve agli uomini, sfondato dall'interno.
Dietrich fu l'unico a capire cosa stesse succedendo, i mostri catturavano o uccidevano tutti a vista, ma come mai lui rallentato dal peso di Lorrain non era stato preso ?
le creature non avrebbero mai permesso che qualcosa fuggisse dalla loro tana ..... a meno che, il mostro non lo volesse ....
Lui era consapevole di ciò che stesse succedendo al castello, dentro Lorrain, ma neanche lui immaginava che in quel preciso momento le bestie gli stavano tendendo un agguato.
Attaccarono simultaneamente per non dar scampo ai soldati, c'era chi veniva preso vivo e chi veniva ucciso sul posto, a raggiungere la superficie furono solo in 5: lo sfortunatissimo Dietrich, il conte e 3 soldati.
Non parlavano, ma avevano capito che dovevano chiudere l'entrata della grotta e tornare al castello.
Durante il cammino tutti pensavano a cosa fosse successo nella grotta, e a quanto velocemente fosse successo, compagni, amici e sudditi erano caduti vittime dei mostri in tutti quei giorni e ora ognuno dei 5 superstiti voleva vendetta per tutto il male commesso da quelle creature.
Quando tornarono al castello I 3 soldati spiegarono agli altri l'accaduto mentre il conte e Dietrich corsero verso la stanza di Lorrain, trovarono la porta chiusa e le badanti fuori erano sconvolte, quando McFinn gli chiese perche la porta fosse chiusa, la badante meno sconvolta disse:" Sua figlia portava ingrembo un piccolo essere ma non era un bambino normale, ma era il figlio di Satana e ora il mostro si starà nutrendo delle carni della madre".
A queste parole il conte sfondò la porta e quando vide il corpo straziato della sua giovane figlia impazzi ma la cosa che lo sconvolese di più era quella piccola creatura, il conte prese una coperta e con uno scatto fulmineo lo rinchiuse dentro, intanto Dietrich era sconvolto, aveva fatto tanto per niente.
Il conte porto quel mostro nel cortile e gli diede fuoco, ma il suo desiderio di vendetta cresceva, ora era disposto a tutto pur di vendicare sua figlia anche a morire.
Fece purificare le grotte col fuoco e se i mostri non morivano sarebbero usciti a causa del fumo, lo scontro finale era vicino e ne Dietrich e ne McFinn si sarebbero tirati indietro.


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Dantès182
view post Posted on 26/8/2010, 01:40




Nell'arco di poche ore, il volto di McFinn pareva notevolmente invecchiato. Forse la disgrazia di aver perso la figlia, forse la necessità di riposo in seguito ai disastrosi eventi che stavano investendo la contea, o più semplicemente la somma di ciò aveva provocato un mutamento fisico in egli tale che un qualsiasi individuo poco affine alle fattezze del conte avrebbe faticato a riconoscerlo. Eppure gli occhi erano ancora vivi, dominati da un luccichio innaturale, intrisi di un desiderio di vendetta rabbiosa.
Il conte decise di rimanere solo qualche istante con il cadavere di Lorrain, mentre Dietrich si congedò dai tre soldati superstiti, anch'essi ancora attoniti per la sorte della giovane McFinn, per dirigersi verso le stanze di Elisandra. Si palesò a lei con un volto lapidareo, bianco e smorto. Elisandra lo accolse piangendo ancora per la povera sorella, e appena lo vide le si gettò con veemenza al collo.
"Amore" gridò singhiozzando, mentre stringeva l'amato. Lui ricambio la stretta, sussurrandole all'orecchio timidamente "Mi dispiace." Rimasero in quella posizione per qualche istante, avvinghiati, e ognuno con i suoi pensieri in testa.
Dopo aver sfogato tutto il suo dispiacere, Elisandra si rivolse con tono debole verso Dietrich "Ti prego, promettimi che non tornerai più laggiù. Devi promettere. Non posso perdere anche te". Dietrich sospirò "Non sono sicuro di poterlo fare. Sento il bisogno di dover porre fine a tutto ciò". "E cosa faccio io?" Sbottò lei "Cosa dovrò fare se dovessi perdere anche te? Rispondimi, cosa farò?" Lei si rimise a piangere, mentre lui deglutì appena. Poi si fece forza, e la strinse tra le sue braccia "Io non me ne andrò. Dovessi combattere con tutti i demoni dell'inferno e del cielo, tu mi vedrai sempre tornare da te. Sempre" Elisandra parva rincuorata. Tirò su il naso, fermandosi a fissare gli occhi di lui. "Davvero?" chiese. "Lo giuro sul mio onore" concluse Dietrich.

Il conte fece il modo che venisse assicurata una degna sepoltura alla figlia, al momento non poteva fare altro che delegarlo ad altri funzionari. Aveva ben altri piani in mente. Il suo cervello ribolliva ancora al pensiero di aver perso Lorrain, e non riusciva a darsi pace. Il desiderio di annientare l'essere che aveva turbato la quiete della contea lo faceva impazzire. Non pensava più a mangiare, nè a dormire. Il suo corpo era caduto in uno stato di trance, nulla lo distoglieva dai suoi piani. Di tanto in tanto pensava all'essere sbucato fuori dal torace della figlia, assaporando ancora l'istante in cui lo aveva gettato sul fuoco, sentendolo dimenare e contorcersi tra le fiamme. "Lo eliminerò io stesso, o morirò nel tentativo" promise a sè stesso, serrando con forza i pugni.

Poco dopo, McFlinn fece chiamare Dietrich dicendogli di incontrarsi nelle stanze private del conte. Voleva discutere con il giovane del loro ultimo piano d'azione per liberare quella terra dal mostro

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Sìlfae
view post Posted on 26/8/2010, 20:14




L'apprendista, ancora scosso dagli ultimi eventi, raggiunge il conte nella sala della guerra, avvicinandosi con timore alla lunga tavolata, occupata dai cavalieri superstiti.
Quasi un centinaio di sguardi torvi si posarono sul giovane, scrutandolo con rabbia.
La situazione aveva cominciato a farsi insostenibile, tutti erano tesi e stanchi, nonostante fossero ancora una volta tra le solide e rassicuranti mura del castello.

"Adesso..."

Il giovane s'irrigidì, sentendo la voce imperiosa del conte.

"...dovrai raccontarci tutto, ogni cosa, da quando hai lasciato queste mura."

Dietrich prese fiato e narrò ancora una volta con voce spezzata gli ultimi avvenimenti. I cavalieri lo interruppero più volte, gli chiesero di ricordare alcuni dei frammenti più macabri e raccapriccianti dell'evento, gli fecero ripetere alcuni passaggi, lo sfibrarono a forza di richieste, nel tentativo di apprendere quanto necessario.
Alla fine del colloquio il ragazzo era tremante e più pallido di prima.

"Puoi ritirarti, novizio."

Dietrich s'inchinò debolmente ed uscì dalla porta.
Il conte passò lo sguardo da un'ala all'altra del tavolo, incrociando gli occhi dei suoi fidati cavalieri.

"Signori, è tempo di prendere una decisione definitiva in merito a questo.. drago. Dobbiamo estirpare la maledizione che si è abbattuta su queste terre, dovessimo anche bruciarle tutte, metro cubico per volta!.. Non avrò pace finché..!"

La porta si spalancò con un tonfo e un terrorizzato servo fece il suo ingresso.

"Mio signore! Mio signore!"

Aveva le lacrime agli occhi e le mani e la veste imbrattate di sangue.

"E' qui! Il drago è nel castello!"

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Seezer
view post Posted on 28/8/2010, 19:58




Le schiene dei presenti, subirono un gelido brivido di panico, represso dall'educato orgoglio dei cavalieri, ad eccezione di Dietrich, che stava già sbiancando e sudando freddo, temendo da subito per la vita della sua amata.

Il conte invece restava fermo, come se non avesse sentito. Fin da subito si udivano le grida dei castellani, dei servi e dei guerrieri praticamente impotenti che rantolavano assieme alle loro spade sconfitte. Tutti chiedevano al conte cosa fare, dove fuggire, se fuggire, ma era irremovibile.

Non era la paura a pietrificarlo, ma la furia, che se avesse liberato troppo in fretta, avrebbe coinvolto tutti.


I draghi avevano rovinato la vita sua e di quella di tutta la sua casata. Una delle sue figlie era stata privata della sua nobiltà, del suo senno e poi uccisa in un parto satanico. Tutta colpa del drago.

Il conte si alzò di scatto, emanando il suo primo ordine.

"All'infuori di vecchi e donne, nessuno fuggirà."

La determinazione del conte, per quanto ammirevole, era innaturale. Che la sua furia lo stia privando del senno?

"Attireremo le bestie in un punto favorevole, e useremo l'unica arma che funziona: il fuoco"

Uno dei cavalieri, sentitosi come offesso da tali scontatezze, decise per la prima volta di contraddire il suo lord.


"Con tutto il rispetto, mio lord, abbiamo già effettuato svariate spedizioni, tutte organizzate e guidate da noi medesimi, e nulla è valso. Come possiamo improvvisare la loro sconfitta così facilmente? come li condurremo dove vogliamo e dove dovremmo portarli di grazia!?"


Il conte shignazzò appena, a lui sembrava ovvio.

"Useremo il sangue. La sete di morte sarà la fine di chi la brama.."

Diedrich osservò lo sguardo del conte, e si chiese se quella sarebbe stata in realtà la fine del conte stesso.


".. per la precisione useremo gli animali nei dintorni. Cavalli, vacche e così via, saranno sgozzati sul posto.."

I presenti sgranarono gli occhi

"Un tale abominio non potrà resistere a un pasto così facile.. tuttavia, sarebbe necessario che non sia presente nessun elemento di distrazione per i demoni, e questo non è possibile. Quindi.."

Chiuse gli occhi, riaprendoli un attmo dopo. Ciò che stava per dire non era nobile quanto il suo lignaggio.

"Useremo esche umane. donne vive. E quando le bestie giungeranno in quello che crederanno essre il loro sabba, in realtà troveranno solo la morte nelle fiamme."

Erano tutti senza parole. era inumano e assurdo abbassarsi a tanto, ma era davvero l'unica opzione con così poco temp oa disposizione?


Nessuno volle discutere col conte. Se un nobile come lui era diventato il primo a ideare certe cose, allora non l'avrebbe fermato più nessuno, a qualunque prezzo.

"Portate mia figlia nella più robusta carrozza del castello, che sarà trainata dai cavalli più veloci e guidata dai soldati d'elite. Lei deve salvarsi. Tutte le altre persone non utili verranno evaquate come di consueta procedura."

il conte, lentamente, si sedette di nuovo.

"sapete cosa fare delle domestiche.."

Inorridito, Diedrich scappò via, da Elisandra, anche se nesusno poteva immaginarlo.

Il conte osservava il ragazzo fuggire nel corridoio, fissandolo in silenzio.

Verso quel ragazzo, c'era un argomento che doveva assolutamente approfondire...

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"Guardie!! cosa sta succedendo?? perchè urlano tutti?? perchè???"

Il cuore di Elisandra batteva velocissimo, quanto la sua mano sulla solida porta, che neanche si muoveva. Sentiva urla in tutto il castello, rumore di spade, di plotoni che si muovevano, di bimbi in lacrime e di donne terrorizzate che imploravano la clemenza di Dio.

Ma lei era ancora lì, a subire passivamente tutto, senza possibilità di capire nulla della situzione, del suo destino. Era sempre stata quella la sua vita. Una prigioniera.

Non le rimase altro che inginocchiarsi, e pregare. pregare affinchè almeno il suo amato, si salvi da questa insensata follia.

Poi la porta si aprì. Degli uomini la alzarono di peso e la portarono via ancora prima che potesse urlare con tutta la forza della sua gola.



Diedrich giunse alla stanza pochi istanti dopo, ma ormai, la sua amata nonc'era più. Si mise le mani nei capelli, girando intondo. Dove poteva essere? In quale carrozza? Quale stalla?
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