| Ancora boccheggiante per lo spavento, il Conte McFinn accettò di buon grado l'aiuto di Dietrich ad alzarsi da terra. Il giovane, dal canto suo, lasciò immediatamente l'elsa della spada, con la lama ancora infilata nel cranio oblungo della creatura, notando con stupore come la lama stessa avesse iniziato a disgregarsi nel momento in cui aveva toccato il sangue acido del mostro. "E' finita..." Mormorò appena Dietrich, spostando gli occhi dalla carcassa a quelli del Conte. "Sì" Rispose McFinn, massaggiandosi la schiena. L'incubo pareva essere veramente concluso. Avevano vinto, avevano ucciso il mostro e ristabilito l'ordine in quelle terre. "Andate a chiamare padre Armald, deve essere ancora vivo" Disse McFinn "Che tutti sappiano"
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Alla notizia della morte del drago, tutti i sopravvissuti, all'interno e al di fuori del castello, festeggiarono con gioia. Elisandra fu fatta tornare in totale sicurezza al castello, la carcassa dello Xenomorfo venne issata su di un palo e bruciata nella piazza più grande. Le grida della folla si dispersero nell'aria, fin quando il Conte non prese la parola. "Gente, ascoltatemi" McFinn sembrava aver trovato il senso della vità "Dobbiamo sì festeggiare, ma anche ricordare tutti coloro che hanno perso la vita a causa di questo mostro." Il silenzio scese imperioso. Tutti sembravano avere pensieri per chi non ce l'aveva fatta. Al termine di quella pausa, il Conte tornò a parlare "Ma adesso bisogna ricominciare, torniamo a vivere. L'acqua del pozzo verrà ripulita dalle infezioni, la nostra terra tornerà a splendere. E non c'è migliore inizio per chi mi ha salvato la vita nella battaglia finale." McFinn fece avvicinare Dietrich, emozionato "Questo giovane mi ha salvato dalle fauci del drago. Quando pensavo che non ce l'avrei fatta, lui ha messo fine all'esistenza della creatura. Gli devo la vita. E che si sappia che il Conte McFinn non lascia al tempo i suoi obblighi" Fece avvicinare Elisandra "Dopo il ritorno di mia figlia, ho potuto assistere con i miei stessi occhi all'amore che già da tempo imperversava tra loro. In un altra occasione non avrei acconsentito, ma ora... " Posò le mani di lei su Dietrich "Sono orgoglioso di annunciare le loro prossime nozze!" La piazza risuonò in un boato, tutti applaudirono e i novelli sposi si baciarono. L'euforia generale durò ancora qualche tempo, prima che si disperse con il seppellimento dei caduti. La vita parve rifiorire nella contea. Tutto tornò alla normalità
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Al di là del cielo, nel freddo spazio, un'astronave stava sorvolando il pianeta azzurro. Gli occupanti discutevano tra loro in una lingua non umana. Al centro della sala, un ologramma mostrava lo schianto della prima navicella sul suolo terrestre, e l'esplosione causata dallo Yaut'ja. Le immagini si susseguirono, come un film velocizzato. Le creature visionarono le vicende, e quando il filmato tridimensionale fu finito, quello che pareva più anziano iniziò a parlare. Ora le immagini mostravano la figura di un essere umano che sembrava stesse osservando qualcosa. Tutti annuirono, ma solo uno Yaut'ja si mosse. Si allontanò dalla sala, prese l'armamentario e si infilò il bioelmo. Poi si diresse verso il modulo monoposto.
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Era scesa la sera. Giorni dopo la scomparsa del mostro, il Conte McFinn era tornato ad affacciarsi dai merli del castello, scrutando curioso la volta celeste. Milioni di domande gli intasavano la mente, ma neppure l'ombra di una risposta. Stava per tornare nella sua stanza, quando una lingua di fuoco tagliò la volta celeste. Si immobilizzò, osservandola fin quando non scomparve. Sospirò, rientrando nel castello, indirizzandosi verso l'armatura e la spada.
FINE
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