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Racconto a turni, 3° edizione

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vinny mascella
view post Posted on 10/1/2011, 20:47




Rakisha aveva trovato il partner per la caccia.... la selvaggia Kalei usci dalla sua abitazione pronta per la caccia, aveva un armatura predator, ma molto piu' aggraziata, piena di sritte e rune dorate, con due grosse maul retrattili bracciali, e una maschera che sembrava essere scolpita in bianco osso.
La coppia si presento' davanti all'elder che attendeva impaziente sul suo trono....

"vedo che hai trovato il tuo partner giovane guerriero, vedrai mia figlia ti sara' molto utile e' brava nella caccia, soprattutto contro le prede che state per cacciare "
ed indico una pila di crani posta alle sue spalle, erano crani di xeno, tutti perfettamente puliti e lucidi, Rakiche capi' allora che la caccia sarebbe stata molto entusiasmante.

...........

Miyrth e Kahr si trovavano sulla plancia. Guardavano sullo schermo i due predator che armeggiavano vicino alle gabbie degli xeno:

"quanto manca al nostro arrivo su quel mefitico pianeta???" domando' T'krim
"ormai manca poco, poco piu' di un periodo di incubazione"...... rispose Fer
"ottimo, allora chiama il klan digli di raggiungerci al piu' presto" e intanto fece una leggera pressione sullo schermo.

nella stiva due grosse capsule si aprirono rilasciando i loro ospiti, due face uscirono muovendosi freneticamente alla ricerca di un ospite, che portasse il loro prezioso carico.
i due predator si acorsero troppo tardi dei due fuggiaschi, e furono presi nella loro morsa letale e messi in coma.
Miyrth, guardo compiaciuto la scena.... " si amico mio sara' proprio una perfetta caccia, una vendetta a regola d'arte, il consiglio imparera che non si voltano le spalle a me!!! e alla mia stirpe!!!!".
Kahr inarcò la schiena all'indietro e fece una potente risata.


predalien, liberazione, estinzione, soddisfazione di T'krim, il clan arriva


Edited by Alien Queen - 7/9/2012, 23:12
 
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view post Posted on 23/9/2012, 11:38
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Rakisha correva tra gli alberi, con le attività dei suoi simili ancora nelle orecchie. Le felci e gli arbusti gli frustavano le gambe, con un sommesso rumore metallico, la foresta era una confusa macchia di colori ed odori, un'orgia di tutti i sensi, e lui correva contro il vento con gioia pura ed infantile.
Quanto gli mancava la caccia...
E Kalei sembrava pensare lo stesso, sfrecciava come una poiana, veloce, più veloce di lui. Era più leggera ed agile, e la sua armatura molto meno ingombrante.
Lo sguardo di Rakisha si perse su di lei, tutta muscoli guizzanti e grazia ferina, aveva trovato lei e aveva ritrovato la caccia, non era più un rinnegato, non era più una statua dormiente...era la perfezione, e lui non avrebbe osato chiedere di più.
Incapace di contenersi, e pur sapendo che era una mossa poco saggia in una battuta di caccia, urlò di rauca gioia da sotto la maschera.
Sapeva benissimo con cosa si sarebbero misurati di lì a poco, ma questo non significava che sulla strada non si potesse trovare qualche sfida interessante, con il doppio piacere della sorpresa. E così fu.
Pelliccia rosso ramata, corna affusolate ed acute, zanne poderose ed occhi nero pece. Rakisha non aveva mai visto nulla di simile.
Si occultarono entrambi, in nervosa allerta. L'animale non sembrò notarli. Ne aggirarono gli imponenti fianchi, spavaldi e sicuri. Troppo sicuri. Le sensibili orecchie della bestia captarono le vibrazioni dei loro passi, e lo guidarono con precisione matematica in direzione di Kalei. La terra tremava per la carica, e Rakisha guardò imponente quella montagna su quattro zampe avventarsi verso la sua compagna di caccia.
Ma Kalei lo sbalordì. Si acquattò flettendo leggermente le ginocchia, aspettando il momento più opportuno.
E quando la bestia fu vicina ridivenne visibile.
L'inaspettato cambio cromatico del bersaglio lasciò il bestione abbastanza allibito da rallentare la sua avanzata, senza peraltro fermarlo. Ma era più che sufficiente. Kalei balzò con grazia in alto e lateralmente, e con un solo fendente recise vene e tendini del collo. Il sangue schizzò con violenza, e lei ricadde come un gatto con un tonfo lieve, seguita a ruota dall'animale che stramazzò al suolo con un frastuono infernale.
Rakisha sbattè più volte le rugose palpebre, incapace di credere a quanto aveva appena visto. Impossibile muoversi in quel modo, doveva averlo per forza sognato. Eppure quell'ammasso di muscoli giaceva a terra tingendo di sangue l'erba, e la sua compagna che avrebbe dovuto essere morta si affaccendava intorno al suo cadavere. Ritornò con due collanine rudimentali, ognuna aveva appeso un incisivo dell'animale, lungo e stretto come un dito. Senza fiatare, ripresero la corsa.

L'astronave, opportunamente occultata, atterrò. Miyrth e Kahr erano preoccupati. Il viaggio era durato più del previsto, e alcune ore erano già trascorse da quando i facehugger erano stati sguinzagliati contro i due giovani guerrieri. Teoricamente, gli ibridi avrebbero dovuto nascere durante il viaggio ed essere all'arrivo ancora abbastanza piccoli da essere controllabili. Aspettandosi il peggio, Kahr richiamò sugli schermi l'immagine della stiva. E il suo cuore saltò più di un battito.
La pelle giallo scuro e i dread spessi e chitinosi, la bava che colava cadendo da due metri e mezzo di altezza. Gli abomini erano già adulti.
-Presto! disse Miyrth, -nella stiva!
-Cosa vuoi fare, mio signore?
-Semplicissimo, entriamo e li immobilizziamo con le reti, e speriamo che durino il tempo necessario a rinchiuderli...non possiamo rischiare che si liberino prima che arriviamo al villaggio..le gabbie sono resistenti all'acido, dovrebbero servire a contenerli. Ma questa è un'astronave da carico, e le porte della stiva non sono altrettanto coriacee.

E così scesero nei recessi dell'astronave, e digitarono il codice d'ingresso della stiva. La porta sgusciò di lato sibilando, e...senza il minimo preavviso, i due mastodontici esseri si scagliarono fuori con la forza di due locomotive. Kahr non ebbe il tempo di reagire, gli artigli straziarono la carne e la lingua dentata fece scempio del suo volto. Miyrth non perse tempo, scappò senza esitazioni uscendo dalla nave e lanciandosi nella macchia. Non c'era problema, teoricamente parlando. L'astronave era occultata, non l'avrebbero trovata a meno di sbatterci contro il muso. I due ibridi erano liberi, ma tutti gli altri xenomorfi erano al sicuro, imprigionati. Sarebbe tornato a prenderli in seguito, una volta sicuro dell'assenza degli abomini.
La vendetta, si disse, poteva anche aspettare.


Per il prossimo utente:
La caccia continua, Miyrth si riappropria dell'astronave, incontrandolo Rakisha scopre qualcosa sul proprio passato
 
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view post Posted on 23/9/2012, 15:13
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Il suo cuore batteva forte dentro il suo petto, ad ogni falcata cercava di controllare il suo respiro, la sua mente gli suggeriva di non arrestare la sua corsa, di dominare il suo dolore, ma il suo fisico frenava il suo vigore. Suo malgrado, Rakisha dovette arrestarsi di colpo, in ginocchio cercò di prendere fiato, si sentì umiliato in quel momento. Bakuub fece un verso sprezzante e procedete la sua corsa. Lar'ja invece era in piede dinnanzi a lui. Lo osservava in silenzio. Le femmine della sua specie erano dure quanto i maschi, non erano schiave dei loro sentimenti e sceglievano sempre i maschi più forti, e in questo momento Rakisha dimostrava di essere un debole. Lar'ja si chinò verso di lui e prese il volto del predator tra le sue mani. L'espressione della femmina era fiduciosa, e Rakisha capii che lei lo stava incoraggiando, così si erse ed emise un profondo ruggito. Alcuni ucceli spiccarono il volo impauriti. La femmina sembrava soddisfatta in quel momento e fece per proseguire ma Rakisha la fermò all'improvviso, quando i loro sguardi si incontrarono era chiaro che Rakisha aveva perso ogni interesse per la caccia. Rakisha afferrò la femmina per la vita e lei avinghiò le sue gambe attorno al cacciatore. La colanna che Lar'ja aveva ricavato dai resti della sua preda grondava sangue, queste goccie accarezzavano la pelle della cacciatrice, seguivano le sue curve, e così le mani di Rakisha, il buon odore di quella femmina sopraffaceva l'odore pungente di tutto quel sangue... ed eccitava Rakisha.

Gli abomini erano fuggiti ormai da tempo, un ombra si mosse cuata nell'oscurità, era Miyrth che si decise a rientrare nella sua nave. Attraversò nervoso i corridoi e controllò le varie stanze. Il carico era intatto, le bestie non avevano cercato di liberare i loro simili. Il vecchio predator osservò i tre cadaveri che ornavano il suolo, i due giovani avevano il petto squarciato, il volto del più anziano era deturpato e giacceva sopra una pozza di sangue. Non c'era più nessun onore per questi cacciatori, ora erano solo un inutile cumulo di carne, così Miyrth non onorò i c ompagni con inutili cerimonie, disciolse le loro carni con una fiala di liquido blue. Ora, doveva proseguire la missione.

Rakisha finì di sistemare la sua armatura, posò lo sguardo sulla compagna ma questa volta non si fece sorprendere, quando lei voltò il capo, egli guardò in un altra direzione. Mentre camminavano nell'oscurità un rumore metallico richiamò la loro attenzione, videro un enorme nave atterrare a pochi metri da loro. La principessa non riconobbe quella nave, ma le sue forme non suggerivano una espedizione amica. Quella era di certo il mezzo di un gruppo di bad blood
"Dobbiamo avvertire gli altri" sussurrò lei
"no aspetta!... vediamo di cosa si tratta" suggerì lui. Nei suoi occhi uno scintillio, il suo onore non veniva nutrito da tanto, troppo tempo, forse stasera avrebbe cenato.

non ho inserito la parte sul passato perché al momento sono un pò a corto di idee
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combattimento, specchio d'acqua, animali selvaggi


Edited by Alien Queen - 23/9/2012, 18:04
 
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WòóÐWã®ð
view post Posted on 23/9/2012, 17:24




Rakisha e Lar'ja si calarono nella selva osservando la nave sconosciuta .... la luce di 2 lune risplendeva sul metallo della nave ... gli animali erano scappati quasi sapessero che la nave portava morte ...
Rakisha pregustava già la vittoria, doveva dimostrare il suo coraggio e riprendersi l'onore perduto in combattimento ... Lar'ja era tesa come non mai, molte domande gli scuotevano la testa ... perchè quella nave era lì ? dove erano gli altri ? ...
Il portellone si aprì proiettando fuori una strana luce rossa, pochi secondi e apparve un ombra che si materializzo in un corpo grande e nero ... uno Yautja ... un Bad Blood ... lo osservano il tempo necessario per capire che le cicatrici del Blood erano identiche a quelle di Rakisha ...
Miyrth poso la sua mano sul bracciale da polso ed effettuò una scansione del territorio circostante sperando che gli abomini non si fossero nascosti in qualche specchio d'acqua o in qualche pericoloso cunicolo nelle vicinanze ...
Lar'ja rimase a guardare ma Rakisha non ci penso 2 volte e saetto fuori dalla macchia erbosa dirigendosi silenziosamente verso Miyrth ... voleva prenderlo alla sprovvista dal suo fianco sinistro ma il Blood si era accorto della sua presenza, con un dito fece pressione sul bracciale e i fari esterni della nave si acceserò mettendo Rakisha in bella mostra...
"Cosa ci fai tu qui !?!?! Tu sei morto!!" tuono la voce di un Miyrth quasi spaventato ..
Rakisha fu colto alla sprovvista, il suo cervello si era bloccato, ricordava qualcosa ma non riusciva a focalizzare..
Miyrth era teso, ma curioso allo stesso tempo ... "Tu sei morto tempo fà, sei una leggenda niente di più, come fai ad essere qui ?"
Rakisha doveva rispondere ma come ? Fu in quel momento che ricordi frammentarii gli guizzarono in testa e una strana e forte sicurezza gli penetrò il corpo ...
Rakisha era stato un Blood nella sua vita precedente e le sue gesta erano raccontate quasi che fosserò leggenda, lui e Miyrth avevano le stesse origini ...
"Io sono morto e rinato, ho affrontato il destino ed ora sono qui ... la domanda spontanea è chi sia Tu?"
Rakisha si espresse reprimendo le sue emozioni dietro al suo elmo sperando che Miyrth cogliesse la sua sicurezza e la sua vecchia autorità ...
Lar'ja che dalla sua posizione vedeva e sentiva tutto non riusciva a credere ai suoi occhi, Rakisha sembrava diverso, forte e sicuro di se, rigido ed inflessibile mentre notava dalle espressioni di Miyrth estremo stupore ...


Non molto lontano da lì gli altri cacciatori si erano imbattute in prede inaspettate e terrificanti, quasi nessuno riusci a salvarsi alla furia delle ombre della notte ...

Combattimento, superstiti, leggenda, leggende
 
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Il-Re-Stregone-
view post Posted on 26/9/2012, 15:39




"Di cosa stai parlando ?! " Chiese Rakisha
"Tu sei morto tanto tempo fa , non dovresti essere qui.." Rispose Myirth "Sei morto combattendo .. è impossibile che tu sia vivo..ma.."
"Ma cosa ? " Chiese Rakisha
"Non devi , non puoi sapere , appartieni al passato , abbiamo combattuto assieme , contro gli xeno.."
"Di che cosa sta parlando" Penso' Rakisha
"C'è una leggenda che parla di te Rakisha , in parte veritera e in parte fantasiosa ma io so la verita' , so quel'è il falso e qual'è il vero , meriti di saperlo , ma non saro' io a dirtelo no.. non è il mio destino .."
Intanto le altre squadre di cacciatori avevano scoperto qualcosa di terribile all'interno di un antichissimo edificio , bestie assetate di sangue e morte , molti piu' forti di loro , i cacciatori provarono a combattere , non ci riuscirno , morirono quasi tutti i pochi superstiti fuggirono , dovevano trovare aiuto , avevano risvegliato un antico male che avrebbe messo in repentaglio l'intera vita sul pianeta
rivelazione antico male , racconto leggenda , esercito
 
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view post Posted on 29/9/2012, 17:38
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Situazione di stallo. La morte per un cacciatore. Non sono fatti per i discorsi lunghi, ed ora la radura era immobile. I due si scrutarono ancora. Myirth tentò di arretrare lentamente verso la navicella, ma con un ronzìo meccanico il plasmacaster nuovo di zecca di Rakisha ruotò puntando su di lui, e tre sfere di luce rossa illuminarono la fronte dell'anziano bad blood.
-Parla, prima che perda la pazienza. PARLA, RINNEGATO!!!
Una risata gorgogliante sfuggì dalle fauci sussultanti di Myirth.
-Tu...chiami me rinnegato? Oh, come potrei mai farmi sfuggire l'occasione di essere io a rinfrescarti la memoria? Tu, Rakisha, secoli fa eri l'esempio per tutti gli esiliati dei clan. Coraggioso, spietato, imbattuto. Condannato all'esilio per aver lasciato che un gruppo di Bad Blood, di cui in realtà eri segretamente a capo, strappassero al suo loculo millenario una reliquia, il primo progetto di cannone da spalla. Sai, non è che crescano sugli alberi, e tu volevi fornire ai più qualificati fra noi uno strumento di studio che avrebbe loro permesso di armarci tutti una volta capitone il meccanismo. Solo le tue precedenti imprese ti risparmiarono la pena di morte. Io ero poco più che un cucciolo allora, e guardami adesso, i segni del tempo incisi nelle membra e nel volto. Ma ti ricordo benissimo, come fosse ieri, alto, possente e maestoso. Eri l'idolo dei figli degli esiliati, e ora, a secoli di distanza, nulla è cambiato, nemmeno tu. il tuo piano di riserva ha funzionato perfettamente.
-Vai avanti. Cosa ho tentato di fare?
-Ma davvero non lo ricordi? Come siamo lacunosi...volevi solo radere al suolo i villaggi, sterminare tutti gli anziani e rifondare la società partendo dai bad blood. Un obiettivo ambizioso, quasi irrealizzabile visto l'appoggio di cui godono tuttora quelle cariatidi, ma avevi carisma e sapesti trascinarci tutti nel tuo mondo. E quando arrivasti dinnanzi agli anziani, cui avevi chiesto udienza umilmente, da rinnegato, scattò l'imboscata. Le guardie del corpo dei consiglieri morivano come mosche sotto i colpi di plasma da noi scagliati, ma quelli sono dei veri diavoli. Oh, caddero, dopo una strenua resistenza, ma si portarono dietro più della metà di noi, e uno di loro fuggì. Devo aggiornarti su chi fosse, o il fatto che sua figlia ci stia osservando da dietro quelle fronde è un indizio sufficiente? Vieni avanti, Lar'ja Kalei.

Kalei non si fece attendere e uscì con il suo passo leggero dalla copertura degli alberi.
-E com'è finita l'impresa di Rakisha?- chiese con tono di sfida.
-Bè. gli anziani sono vendicativi, e sai..andare vicino alla loro completa eliminazione mi sembra un motivo quantomai valido per farsi scoppiare una vena...tuo padre tornò con i rinforzi, riprese tutti i rinnegati, e rinchiuse rakisha e i suoi seguaci in un alveare attivo. Resistettero per alcune ore, e quando tutto sembrava perduto scoprirono nei suoi anfratti una capsula criogena, obsoleta ma ancora funzionante. All'unanimità. si decise che a salvarsi doveva essere Rakisha, così a malincuore egli si abbandonò al sonno dietro il vetro infrangibile lasciando i suoi compagni a vedersela con le serpi. Naturalmente, morirono tutti, l'entrata dell'alveare era stata murata. C'era però una fessura, e io, giovane e flessible, potei riguadagnare la luce del sole. Qui entro in scena io, come capo dei Bad Blood. Quando mio padre, luogotenente di Rakisha, morì in quel nido, decisi di onorare il cacciatore che mi aveva generato e quello che mi aveva insegnato a cacciare le serpi portando avanti il loro progetto. Mi dicevo che non potevi essere sopravvissuto, che la nostra era una futile speranza, che la capsula non ti avrebbe protetto, invece per qualche ragione le serpi ti lasciarono in vita evitandoti. E così, dopo la morte della regina e la distruzione dell'alveare, tu eri ancora lì, assopito nel sogno criogenico più lungo che si ricordi. Probabilmente proprio quella lunga degenza ti ha cancellato dalla mente ogni ricordo della tua vita precedente. Mi par di capire che però hai cambiato idea. Poco male, le tue idee erano grandiose, e io le portetò a termine. Sai, in quella astronave c'è un'intero alveare in gabbia, con tanto di matriarca fertile. E andranno dritte dritte sul consiglio inconsapevole.
-Non se io te lo impedirò- Rakisha sentiva il sangue ribollire di rabbia. Il colpo di luce azzurrina partì crepitando dalla canna del cannoncino da spalla, ma Myirth si era già occultato e lanciato di lato, evitandolo per miracolo. Il proiettile lucente colpì la navetta, che incassò senza problemi, costruita apposta per resister a vampe laser e plasma.
Myirth ridivenne visibile a pochi metri da Rakisha.
-Quanto ho desiderato di potermi dimostrare migliore di te. Spero che tu, la leggenda risorta, sia all'altezza delle mie aspettative-
-Non temere- ringhiò Rakisha. -Non rimarrai deluso-

Per il prossimo utente:
scontro senza esito, fuga, attuazione del piano, azione difensiva
 
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view post Posted on 29/9/2012, 19:08
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Alien el octavo pasajero

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la fiocca luce lunare acarrezzava i corpi dei tre predator, i due maschi si battevano con furia sotto lo sguardo vigile di Lar'ja. Myirth era più anziano, ma il suo corpo incassava bene i duri colpi, mentre Rakisha era impazziente di atterrare definitivamente il suo avversario. I due predator sapevano tenersi testa l'un l'altro, i loro colpi rovinarono a terra più e più volte, ma si riersero ogni volta con estrema potenza. Lar'ja osservava i due maschi rotolarsi tra le foglie, in mezzo al fango, sentiva i loro gemiti e grugniti, le loro carni lacerarsi, e l'odore del loro sangue. D'un tratto si sentì minacciata, qualcuno... o qualcosa la osservava, si nascondeva tra le foglie, ma sentiva la sua terribile presenza, il suo respiro profondo. Una figura possente apparve improvvisa, con un balzo la atterrò violentemente. Osservando il suo aggressore rimase sorpresa, non era un alien e neppure un predator, ma riconobbe i tratti di entrambe le specie, era un abominio senza una madre che disonorava la sua razza! il peso del predalien la sovrastava, ella si sentiva inerme in quel momento e fu colta da una profonda rabbia. Le fauci dell'animale iniziaronno a spalancarsi lentamente. Lar'ja emisse un lamento stridulo, capì che ormai non poteva fare altro se non affrontare la propria morte scrollandosi di dosso la paura.

Rakisha dovette concedere al suo nemico la fuga per correre in soccorso di Lar'ja, aferrò la testa della creatura e la tirò verso di se, a quel punto estrasse i suoi pugnali e li piantò nella schiena. Il sangue corrose rapidamente le lame ed egli prese le distanze dal mostro che ora barcolava innanzi a lui. Non fu difficile aterrare la creatura gravemente ferita con l'aiuto della compagna.

"Maledetto! stà fugendo!" disse Rakisha esausto. L'astronave di Myirth stava decollando rapidamente. Ai due cacciatori non rimase altro che rientrare e dare l'allarme, ma sulla strada del ritorno incontrarono diversi loro compagni uccisi, molti di loro avevano il capo disintegrato, solo uno era ancora in vita, rantolava e si lamentava, ma ancora respirava. Rakisha, aiutato da Lar'ja, caricò Bakuub sulle sue spalle e si diresse verso il villaggio. Mentre i tre cacciatori si allontanavano dal tempio, una creatura osservava i loro movimenti nascosta nel buio, dalle sue fauci secerneva in quantità abbondante una resina trasparente. Sapeva che avevan ucciso un suo simile ma decise di non attaccarli, non ora che trasportavano un prezioso carico.

Recratalf, l'anziano reggente, padre di Lar'ja, era furibondo, si muoveva nervosamente nella sala del regno, impartiva ordini ai suoi sottoposti. Aveva improvisato un azione difensiva, aveva ordinato a tutti i guerrieri di proteggere i confini del suo regno. "Non possiamo permettere a quei maledetti vermi senza onore di distruggere il nostro regno, la nostra civiltà, le nostre vite! non possiamo permettere che con la loro arroganza condannino il nostro pianeta con quelle viscide serpi, e i loro nuovi abomini! non avranno mai questo pianeta".

Myirth era gravemente ferito, aterrò come potè in un punto desolato del deserto. Scese dall'astronave con appresso un corno, si inginocchiò osservando il cielo, con una mano protesse i suoi occhi, poi estrasse da una borsa una polverina che rovesciò sulle ferite più profonde. Un urlo pervarse quel deserto, poco dopo, il suono del corno si diffuse. Quello era il segnale, il loro capo era ritornato, era il momento di attuare il loro piano. In breve tempo intere famiglie fuoriuscirono dai loro nascondigli nelle profondità della sabbia, tutti cacciatori esiliati, maledetti bad blood dimenticati dalla civiltà. Myirth confortato dalla presenza del suo clan lasciò che le forze lo abbandonasserò e rovinò a terra privo di sensi.

Zulara pareva preoccupata, continuava ad applicare impacchi sulle ferite del suo maschio, ma la resina che vi si era depositata in profondità aveva iniziato a fare infezione, Bakuub era febricitante e continuava a ripetere parole senza senso, parlava di una orribile creatura. La femmina non aveva smesso un attimo di prendersi cura di lui da quando l'avevano riportato presso la usa capanna, ma pareva ormai non esserci più molto da fare. Zulara aveva rimoso quello schifo resinoso dalla bocca del maschio e aveva cercato di idratarlo ma il suo stomaco era incapace di reggere, era troppo debole per nutrirsi.
Mentre lei preparava altri impacchi, Bakuub tentò di mettersi seduto. Zulara corse in suo soccorso e tento di rimetterlo sdraiato ma lui le prese con fermezza le mani, la osservò con un espressione che lei non riuscì a decifrare e le disse addio. Zulara non poteva sapere cosa sarebbe accaduto da lì a breve perciò non ebbe il tempo di salutare il suo maschio. Il Predator inarcò la schiena all'indietro gemendo, il suo corpo fu pervaso da fortissimi spasmi, e in pochi attimi il suo torace esplose. Zulara si allontanò di colpo quando vide l'orrore che cresceva dentro di lui. Quattro maledette bestie urlavano e si contorcevano tra le viscere del cacciatore.

depurazione col fuoco, rito sacrificale, gravidanza

 
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WòóÐWã®ð
view post Posted on 30/9/2012, 10:59




Ad un certo punto le ultime tracce di tranquillità vennerò spazzate via da un urlo ...
Zulara si spinse verso il muro osservando la morte del suo maschio, nella sua mente qualcosa si era spezzato ..
I 4 piccoli abomini iniziarono a gridare e a dimenarsi ovunque, Zulara era sconvolta ma la rabbia stava prendendo possesso della sua mente e in men che non si dica si scagliò verso una delle bestie che non potè far altro che rifugiarsi in un angolo della stanza, catturò l'abominio senza problemi e poi con tutta la forza che aveva lo spezzo in 2 ...
Rimase sola giusto qualche istante che le guardie del villaggio la raggiunserò e la trovarono seduta accanto al suo maschio con l'abominio ancora tra le mani ... poche parole espresse ... "al..tri.. tr..e" ...doveva ancora concepire il tutto ...
L'allarme fu diramato subito ma degli abomini non c'era traccia, solo dopo alcune ore ne fù avvistato uno in stato di crescita ... era alto poco più di un metro e mezzo ma diede filo da torcere ad i suoi inseguitori...
La luna torno a riflettere la sua luce sul villaggio, le guardie erano in stato di massima allerta, nessuno dormiva, nessuno poteva distrarsi o la morte li avrebbe colti prima del tempo ...
Recratalf sedeva sul suo trono d'ossa sentendo le testimonianze di sua figlia e di Rakisha... stentava a credere alle loro parole ma quando vide davanti a se il giovane abominio che ancora si dimenava dovette ricredersi, fece sacrificare la bestia agli dei per far capire che il suo clan non si sarebbe mai arreso e che avrebbe continuato a lottare...
Il corpo di Bakuub era stato affidato alle fiamme così che lo depurassero dagli orrori commessi dalle bestie...
Dopo aver ascoltato quei giovani cerco di esprimersi per quanto avesse capito: "Avete ucciso uno di quegli abomini, il quale aveva ucciso i vostri compagni ed ingravidato Bakuub ... non siete sicuri del fatto che quello fosse l'unica e per giunta ora ne girano altri 2 ... inoltre presto saremo sotto attacco ... impossibile ..." guardo Rakisha in cerca di risposta .. quest'ultimo colmo di rabbia e dolore, di stupore e dubbi dovette con riluttanza affermare ... dentro se stesso si domandava "Perchè ?!?!" cosa era mai successo secoli prima da spingerlo ad un tale gesto ??
Lui e Lar'ja non si erano parlati molto dalla sera precedente .. non c'era bisogno di parlare .. si capivano benissimo dai loro sguardi ..
Nella mente di Rakisha iniziarono a tornare i ricordi ... le battaglie ... le serpi ... tutto o quasi ... non ricordava perchè ... "Perchè ?!?!?!? Cosa mi hanno fatto da spingermi a tale vendetta ??? Perchè ho sacrificato il mio onore ??"
La tensione fu spezzata da grida ... alcune di paura e altre di ferocia ....




Myirth si era quasi ripreso completamente e tra le ombre delle dune del deserto esprimeva i suoi comandi ... stava preparando il suo esercito alla guerra ...per lui il momento della vendetta era giunto e non si sarebbe fatto fermare ... presto avrebbe portato la morte e la distruzione nei villaggi ... avrebbe vendicato suo padre ...

guerra, carneficina, redenzione
 
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view post Posted on 3/10/2012, 13:15
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-Rakisha..-
La voce del venerabile aveva una sfumatura supplichevole. L'anziano cacciatore l'aveva pregato di conferire con lui in privato per qualche minuto.
-Potremmo morire tutti in capo a giorni o ore, perciò è necessario che anch'io mi liberi delle mie colpe peggiori, quelle che ti portarono ad odiarci, al risentimento e alla furia cieca.-
Rakisha serrò gli occhi, sospettoso. Pur rispettandolo come si conveniva al suo rango, qualcosa nel vecchio maschio l'aveva sempre spiacevolmente confuso. Toni del parlato, espressioni indecifrabili che il cacciatore assumeva solo in sua presenza o quando si rivolgeva a lui. Forse stava per scoprirne il motivo. Il giovane scampato alle grinfie del tempo aveva disperatamente bisogno di un solido motivo per tutte le proprie azioni altrimenti agghiaccianti.
E nella conversazione che seguì li ebbe. Per la prima volta l'anziano parlava senza mezzi termini, con la calma e la compostezza di un essere millenario che, a differenza di lui, aveva nuotato consapevolmente nei secoli passati.
-Direi che c'è solo un modo per spiegare bene quanto accadde. E inizia con tuo padre Vèrok. Egli era, e probabilmente nulla mai mi farà cambiare idea, il più coraggioso, abile e svelto di mente tra tutti noi. Mai un passo falso, mai una sbavatura nel corso della sua prospera vita di viaggi e lotte inimmaginabili. Era celebre per l'intelligenza dei suoi appostamenti, e per innumerevoli altre qualità che spero tu abbia ereditato in dosi massicce. E, assolutamente non in ultimo, era per me il migliore tra gli amici. Se tu potessi guardare negli anfratti della mia memoria malandata troveresti immagini di ogni meraviglia del cosmo, e in ogni mia avventura ero sempre con lui. Ma, a differenza di me, Vèrok era una creatura umile, che chiese sempre al clan solo la sicurezza e la pace per sè e la propria famiglia. Io, puoi vederlo, da te, ero ambizioso, e puntavo a governare. Ma anche quando il mio sogno era lì lì per avverarsi, cosa che inevitabilmente avrebbe ridotto la nostra reciproca frequentazione, anche allora tuo padre era sempre al mio fianco, molto più presente ed utile della mano con cui reggevo la lancia. Mi seguiva in ogni mio spostamento per proteggermi da eventuali attacchi orditi da avversari politici, e mai mi sentii in pericolo quando lui era nel paraggi. Un giorno, io ero da poco entrato nel consiglio, successe quel che avevo sempre temuto: se la presero con la mia femmina e con sua figlia appena nata. No, non Kalei, che ho avuto successivamente da un'altra compagna.
Ad ogni modo io non ero lì per proteggerle quando quattro sicari entrarono in casa mia con le peggiori intenzioni. Vèrok sentì le urla di dolore e paura, e lasciò te ancora cucciolo e tua madre per precipitarsi a vedere. Quanta rabbia deve aver provato nel trovare la femmina del suo migliore amico già morta e la figlia con ferite mortali. Dicono che mai nessun cacciatore abbia combattuto con la violenza che egli mise in quei colpi, lui di solito così posato e pieno di tattica. Fu un vero massacro, e alla fine nessuno di quegli assassini era in vita. Uno di loro era il padre del traditore Myirth.
Lui prese mia figlia tra le braccia e corse ignorando le ferite fino al palazzo del consiglio. Mi raccontò tutto, ma io non volevo vedere che senza di lui nemmeno mia figlia si sarebbe salvata. Vedevo solo che lui non era arrivato in tempo per salvare mia moglie. Detti l'ordine di metterlo a morte, e così fu. Annientato dal dolore, tuo padre non tentò nemmeno di reagire a chi lo catturò. Morì sapendo che la sua unica colpa era di essere arrivato troppo tardi, morì nel senso di colpa e nel risentimento più assoluti.-
Una lacrima corse lungo la guancia del vecchio, incuneandosi tra le squame. Rakisha era una statua di pietra.
-Ovviamente le identità dei cacciatori uccisi da tuo padre non furono rese pubbliche, perchè gli interessi di troppi potenti ne sarebbero stati distrutti. Myirth seppe solo che nella morte del suo bestiale genitore ero in qualche modo coinvolto io. Nella mia smisurata follia feci bandire tua madre, e ti affidai ad un maestro perchè ti crescesse ignaro dell'atroce azione di cui mi ero già pentito amaramente. Se ora Lar'ja ha una sorella, è tutto merito di tuo padre. E tu ti dimostrasti pienamente alla sua altezza, ricoperto di onori e di rispetto come lo era stato lui. Un giorno però scopristi quel che era successo, e com'è più che naturale meditasti l'eliminazione del consiglio. Myirth ti seguì fin da subito, accecato dal tuo stesso risentimento.
Hai dovuto passare prove terribili per essere riammesso nel clan, ancora i cacciatori ti riservano sguardi velenosi in ogni dove. E io ti chiedo, come colpevole delle mie azioni e delle tue, di perdonarmi. Se non fossi, sotto tutta la mia scorza, un vigliacco, già da tempo mi sarei tolto la vita-
Rakisha però lo perdonò, il rancore l'aveva logorato per troppo tempo e lui l'aveva scacciato del tutto dal suo cuore.
Indossò la maschera e uscì alla luce dei due soli. Avevano tutti sbagliato, bisognava riparare a tutto. Finalmente una ragione valida per combattere.

Le sentinelle stavano ritte ed immote, ogni muscolo del possente corpo teso come una corda d'arco, gli occhi vigili, in attesa di un movimento che tradisse la presenza dei bad blood. Poi, d'improvviso, lo smartisk uscì sibilando come una freccia d'argento opaco dalla cima di un albero, decapitando un guerriero. Rakisha urlò di rabbia il comando di attacco, mentre tra gli alberi intorno a loro si materializzavano, in segno di sfida, centinaia di rinnegati, i tatuaggi rossastri e le incisioni che ricoprivano ogni brandello di carne. In alto nel cielo la navetta di Myirth li scrutava beffardamente, e mentre i due piccoli eserciti si scagliavano l'uno contro l'altro Rakisha pensò che avrebbe dovuto sopravvivere almento il tempo necessario a fermare quel pazzo.
Poi il metallo incontrò il metallo, la carne urlò di dolore, e il frastuono dell'inferno invase la radura.


Per il prossimo utente:
massacro (che ho solo accennato) e redenzione che purtroppo non ho potuto inserire per ragioni di spazio. NElla mia peersonale visione la storia dovrebbe finire con il prossimo utente o con il successivo, ma ovviamente fate come ritenete opportuno.
 
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Il-Re-Stregone-
view post Posted on 4/10/2012, 08:58




La battaglia infuriava , e i bad blood erano numerosissimi , anche se l'armata al comando di rakisha era in netto vantaggio grazie ai suoi ordini e alle sue tattiche rakisha era un leader nato.
Myirth che fino a poco tempo prima sicuro che la vittoria fosse gia' sua era sbalordito , lui aveva i numeri e i mezzi , ma non aveva rakisha , non era carismatico come lui , non era forte come lui , non sarebbe mai stato lui . in preda alla disperazione , decise di mandare gli alien della sua nave , incurante dei bad blood che ancora combattevano . Rakisha sapeva che la vittoria era nelle sua mani , ma era prudente perchè sapeva che prima o poi da quella navicella sarebbero piombati su di loro decine di xeno.
arrivo Xeno , ritirata armata di rakisha verso il villagio , rinforzi per rakisha da altri clan
 
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view post Posted on 4/10/2012, 22:34
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Alien el octavo pasajero

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La luna splendeva alta in cielo, ma quella notte il villaggio non riposava scaldato dai falò, non assaporava il dolce ronzio degli insetti.Quella notte le madri non allattavano i loro piccoli e gli amanti non giacevano insieme, non quella notte.Quella notte urla feroci eccheggiavano tra la selva,grugniti e gorgoglii soffocavano nel sangue. Quella notte creature nere e sinuose serpeggiavano nell'oscurità. I cacciatori e le femmine si battevano con furore, proteggevano la loro terra, i loro piccoli, ma quegli esseri erano in troppi.
Recratalf era troppo debole per combattere, ma non troppo anziano per comprendere la gravità della situazione. Inviò un messaggio a Rakisha, ordinava la ritirata. L'unica possibilità di salvezza era allearsi coi vicini villaggi. Ogni pendente sarebbe dovuto cadere. Se i Yautja non si alleavano contro il comune nemico quel pianeta era destinato a perire.

Rakisha seppur con sdegno si stava ritirando, ora una grande confusione regnava tra i cacciatori, d'improviso il panico prese il posto della ragione, e molti compagni furono sovrastati dalle bestie.
La sua femmina stava andando verso il palazzo ma l'attenzione di Rakisha fu catturata da una piccola che giaceva poco lontana da lui. Non sembrava impaurita, il suo sguardo era spento. Rakisha la richiamò a se ma la giovane gli voltò le spalle e penetro nelle viscere della selva. Non ostante l'istinto gli suggerisse di abbandonare questa folle idea si lancio al suo inseguimento.

La prima lezione che ogni predator imparava era scrollarsi di dosso ogni sentimento, ma Rakisha in quel momento non usava la ragione, e ciò lo rese vulnerabile, una debolezza che avrebbe pagato molto cara. Come il peggiore tra i principianti cadde in una trappola. Continuava ad agitarsi con furia, non si capacitava della sua stupidità. Quando davanti a se vide la piccola, provò a comunicare con lei, ma ben presto scorse alle sue spalle una figura familiare, un maschio che non avrebbe mai voluto incontrare in quelle condizioni."sei stata brava" proferì il predator accarezzando il capo della piccola figlia. "Ci rivediamo ancora vecchio mio" disse Myirth, chinandosi verso Rakisha mentre appoggiava un panno sul suo volto. D'improvviso tutto divenne buio.

"Sono tutte maledette menzogne" urlò Myirth sbattendo i pugni contro un tavolino. Rakisha lo guardava stupito, Myirth non credeva alla sua storia, alla storia del reggente.
Myirth prese Rakisha per la gola e lo sbatte forte contro una parete. Il suo sguardo era furibondo e Rakisha aveva mani e piedi legati.
"Tu ora ascolti me, perché il vecchio ti ha riempito la testa di menzogne!"
"Il grande sovrano un tempo non valeva niente, la sua famiglia si arricchì ruvando le terre a un clan minore, e privandolo di ogni bene, il clan degli esiliati, il mio clan, quello che un tempo fu il tuo clan. Il vecchio aveva una compagna prima di quella attuale, una femmina molto bella, una femmina che ogni maschio avrebbe voluto avere, Atzulejo era il suo nome. Ma quella femmina lui non l'aveva guadagnata con l'onore, l'aveva rubata a mio padre. Mio padre era di rango più basso, ma combattè ugualmente per riprenderla, ma il vecchio faceva parte del concilio, i suoi alleati lo imprigionarono e lo torturarono"
Rakisha scrutava con attenzione il volto di Myirth, all'apparenza era sincero, eppure anche Recratalf gli era parso sincero.
"quel maledetto vigliacco una verità l'ha detta, egli uccise mio padre e tuo padre tentò di salvare Atzulejo..."
Myirth smise di premere contro il collo di Rakisha, i due predatori si guardarono fisso negli occhi
"Atzulejo morì per mano di Recratalf... egli non poteva soportare l'idea di cederla a mio padre.... e sua figlia non è in verita sua... è mia sorella."
Rakisha parve confuso
"c'è però una cosa che devi sapere prima di continuare questa battaglia... mio padre è anche il tuo. "

la scelta: da che parte stare, una sorella da liberare (che non sa la verità), ancora segreti

 
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WòóÐWã®ð
view post Posted on 7/10/2012, 12:00




Segreti, ancora segreti, false verità, verità nascoste, verità intrecciate, cospirazioni ... Rakisha non poteva credere ai suoi sensi .. ciò che aveva visto e sentito ... c'era qualcosa di reale in ciò ? forse era ancora nella capsula criogenica ? .... non sapeva più cosa pensare ......
La sua mente cadde in shock e ci vollero alcuni giorni per farla riprendere...
Era incatenato al un muro di un oscura cella tramite 4 catene ... la fuga ? impossibile ...
Myrth fece il suo ennesimo ingresso nella cella...
"Vedo con piacere che sei sveglio ..."
Rakisha sbuffo a tali parole ma Myrth finse di non sentire e continuò con il suo parlare ..
"Hai guidato molto bene i "tuoi" guerrieri ... mi sembrava di vedere il mio vecchio fratello di un tempo .. colui che secoli fa era in procinto di vendicare l'onore infangato ... tu mi hai cresciuto dopo la morte di nostro padre, non vedi che abbiamo lo stesso sangue ???"
In una cosa Myrth aveva ragione... il corpo di Myrth era invecchiato rispetto a quelllo di Rakisha ma le somiglianze c'erano ... forse era tutto vero ...
Rakisha resto in silenzio ...
Myrth fece un cenno ad una guardia e pronunciò alcune parole che Rakisha non riuscì a distinguere a causa della sua confusione mentale e poi prosegui..
"Sappi che il tuo "regnante" ha iniziato a convocare i clan vicini dopo la recente sconfitta ... povero ingenuo ... sta favorendo solo il mio piano ... " in quel momento una sagoma oscurò la poca luce filtrante dalla luce e venne gettata di peso nella cella dalla guardia ... la sagoma finì vicino a Rakisha che la riconobbe subito ... Kalei ...
Non capiva come poteva essere lì ... si era salvata durante la battaglia ... non riusciva a scrutarla bene ma sapeva che era lei ..
"... poco dopo la tua cattura ed il nostro arrivo al villaggio abbiamo localizzato la sua presenza nelle vicinanze .. voleva salvarti ... gesto nobile ma come il tuo stesso gesto molto stupido ed incauto ..."
Kalei parve riprendersi ... Rakisha non potè non notare le sue ferite ... "voleva liberarti era molto feroce ma alla fine ha dovuto cedere .. non volevo neanche farle del male "
Il tono di voce di Myrth aveva dell'incredibile ... Rakisha dovette ammettere che nel profondo della sua mente conosceva quella voce ... bene anche ... sapeva che Myrth aveva detto ... il vero ...
Kalei alzo la testa guardo Rakisha e gli sorrise ... le mancava un occhio ... eppure non riusciva a non sorridere ... la forza del loro rapporto era enorme ... Rakisha si sentiva in colpa per averla trascinata in quella cella ... ma lei gli fece capire che lo avrebbe seguito ovunque ...
Myrth prosegui "Ti avverto fratello che lei sa tutto .. ho avuto il tempo di parlarci e le ho spiegato la situazione su suo padre e sul nostro e scusami fratello ma provo un certo piacere nel aver capito che anche lei non pensa ottime cose del padre, quando sarete soli mi raccomando chiedile di nostra sorella ... comunque stavo dicendo che suo padre richiamando gli altri clan favorisce solo il mio gioco .... durante la battaglia è stata posizionata una nave contenente un intero esercito di serpi e piena anche di uova ... la regina è con loro ... quando i clan arriveranno ... beh ti lascio immaginare il massacro ... detto tutto ciò ti offro una scelta ... portami la testa di Recretalf e quella nave rimarrà sigillata"
Myrth lasciò la coppia da soli nell'oscurità, le sue parole li aveva scossi terribilmente ... ma almeno erano uniti ... Myrth voleva vendicare il suo onore ma non era un pazzo sapeva che se suo fratello gli avesse portato la testa di Recretalf non avrebbe perso molti dei suoi guerrieri e ci sarebbe stata ancora una terra su cui regnare dopotutto non era malvagio, la sua mente era solo offuscata ...
Rakisha capì ormai di non avere molta scelta e che la resa dei conti si stava avvicinando ... presto avrebbe dovuto scegliere...

amore, abomini, sorella, redenzione

 
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view post Posted on 7/10/2012, 15:12
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Rakisha non aveva vincoli di tempo, Myirth in virtù di quella che definiva "la loro antica alleanza" aveva deciso di lasciarlo libero di riflettere. E il cacciatore ne aveva approfittato per godersi la compagnia di Lar'ja. Se possibile, era ancora più scossa di lui dalle parole del bad blood. A dar fede a quelle affermazioni, avrebbe dovuto accettare di avere per padre un mostro usurpatore, uno Yautja indegno di quel nome, uno che aveva osato prendere la femmina di un altro, strappargli la terra..
Non ci fu molto tempo per l'amore, ma Myirth era stato magnanimo, probabilmente per ingraziarsi il fratello, ed ebbero la possibilità di unirsi, sporadicamente.
Rakisha, a quel punto, era certo di una cosa sola: per agire serviva la verità, e l'unica persona ad aver assistito ai fatti e ad essere sopravvissuta per raccontarlo, oltre al vecchio, era quella che ora sapeva essere sua sorella. sua sorella, se lo ripetè di nuovo..aveva davvero avuto una famiglia? E davvero l'anziano l'aveva distrutta con tanta crudeltà? Conoscendo ormai la propria abilità, quella di Myirth, quella che doveva avere avuto il loro padre, fu presto certo che la sorella doveva essere un'abile cacciatrice.
Partì un giorno all'alba, di nascosto dal fratello, con Kalei al suo fianco. Si dirigevano verso le riserve di caccia più impervie, sui monti, tra le nebbie. Laddove solo i più arditi e i folli si avventuravano per assecondare gli istinti, là era certo che avrebbe trovato l'ultimo pezzo immacolato della sua famiglia, la sorella strappatagli in giovane età, che doveva essere più anziana di lui e Myirth.
E, forse, la versione attendibile della storia che ormai sentiva da mesi echeggiare nell'aria.
 
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view post Posted on 8/10/2012, 01:52
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I riflessi del sole calante pian piano svanivano lungo le onde del fiume. Il giorno lentamente moriva, un altro giorno anonimo, uno dei tanti di una vita vissuta nell'ombra di colei che meritava l'orgoglio del padre. Limmya scosse il capo mentre osservava in direzione del tramonto, appoggiata sul balcone della sua stanza ammirava quello splendido spettacolo, ma la sua mente era turbata, in petto portava una sentimento molto sgradevole, realizzò di provare invidia, invidia per la quella valorosa sorella che rendeva tanto fiero il loro padre, invidia per quella femmina che si era batutta in nome del loro popolo rischiando la sua vita più e più volte. Una vita degna di essere vissuta la sua.
La predatrix rientrò nella sua stanza, il padre era turbato per la cattura della sua figlia prediletta, e lei nella sua insignificanza non poteva fare niente per risollevare il morale di quel vecchio inconsolabile. Sin da piccola Limmya si era sentita sola, lei e Lar'ja non si erano mai veramente amate. Così maledettamente diverse, l'una lustrava il nome della loro famiglia con i trofei guadagnati col sangue, l'altra con la sua incantevole bellezza era uno stupido ornamento a corte. Ella infiammava i giovani guerrieri. Tanto valorosi e possenti sopravivvevano alle più temibili tra le vestie, e poi con turgido vigore chiedevano asilo tra le sue gambe. Ella li osservava impetuosi agitarsi su di lei, e poi li vedeva cadere inermi al termine dell'atto d'amore. Conosceva la vera natura di quei guerrieri, le bastava osservare i loro volti dominati dal godimento. Una sensazione piacevole la penetrava quando i guerrieri si abbandonavano al sonno dopo aver goduto di lei, sapeva di avere il potere di domarli più di quanto loro facessero con ogni vestia, eppure, in cuor suo sentiva di volere di più, sentiva di volere dominare gli orriri di quella terra, di volere assaporare il sangue delle sue prede e incidere le loro e la propria carne con i simboli del suo clan.
Il maschio che giaceva nel suo letto iniziò a destarsi, si mise seduto con aria soddisfatta e si sgranchì la schiena, protese la mano verso di lei affinché lo raggiungesse, ma Limmya ne aveva avuto abbastanza di amoreggiamenti per quella notte. "Prendi la tua roba e battene" disse con tono glaciale. Il maschio parve perplesso, si erse in piedi con aria interrogativa. "Sarebbe appropriato ringraziare mio padre della sua ospitalità con maggiori doni non credi?" disse lei dandogli le spalle mentre tornava a guardare il panorama che li circondava. Il maschio non rispose, poco dopo Limmya sentì la porta sbattere. Sospirò profondamente chiudendo gli occhi.

"Sei sicura di poterlo affrontare?" disse Rakisha prendendo tra le mani il volto di Lar'ja, la femmina era ancora dolorante per la perdita dell'occhio. Il suo viso era deturpato ma Rakisha era ancora in grado di cogliere tracce del suo fascino passato. La femmina pareva distrutta "non sarà facile affrontarlo, ma è una cosa che devo fare, se lui ha disonorato il tuo di padre, merita di assolvere questo debito di sangue". Rakisha era preocupato per la sua compagna, toccata fisicamente e distrutta mentalmente forse non ra in grado di affrontare una simele battaglia. "Se non vuoi possiamo trovare un altro sistema, i due clan possono ancora risanare queste vecchie ferite, non occorre versare altro sangue". Lar'ja allontanò di scatto le mani del guerriero, ora pareva furivonda "Non mentire, non sono sciocca! conosci la nostra razza, il nostro credo è l'onore, un debito si sana solo col sangue, mio padre deve morire, altrimenti sarà la nostra fine! la fine di tutti noi". Rakisha era combattuto "il nostro credo può essere cambiato, noi possiamo cambiare, insieme possiamo costruire un nuovo mondo,
... se solo tu lo vuoi, mi basta una tua parola".
La femmina abbozzò un sorriso, ormai di lei rimaneva solo un viso deturpato "Apprezzo l'ideale, ma sai che non è possibile, non per noi, non in questo tempo, forse verrà il giorno... ma non è questo"
I due guerrieri si abbracciarono un ultima volta sospirando al loro destino.
"Allora andiamo" disse lui avicinando il volto al suo, ma lei si fermò a pochi centimetri da lui "Quando mio padre sarà caduto, prometti che ti occuperai tu della nave? la morte del sovrano dovrebbe placare il tuo clan ma quella nave ci mette tutti in pericolo lo sai, la regina non deve abbandonare quella nave"
Rakisha zittì la femmina dolcemente "te lo prometto" poi si baciarono, l'ultimo momento di tenerezza prima della battaglia.

la decisoine di Limmya (nello scontro tra il suo clan e i bad blood), la caduta del re, tregua temporanea
caos nel concilio


Edited by Alien Queen - 10/10/2012, 21:53
 
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view post Posted on 10/10/2012, 19:35
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attenzione parte di WòóÐWã®ð che non riesce ad accedere oggi!
Dopo aver ricevuto la sua risposta Myrth fece portare la coppia ai limitari della foresta da dove in poche ore avrebbero raggiunto il villaggio ...
L'alba era vicina ... quel giorno sarebbe stato ricordato dai clan per generazioni fino alla fine dei tempi ... quel giorno tutto sarebbe cambiato ...
"Dopo che tuo padre avrà pagato il suo pegno ... il potere sarà nelle tue mani ... promettimi che se mio fratello si mostrerà favorevole gli proporrai una tregua .."
"Promesso .." ... queste, le loro ultime parole prima di entrare nel villaggio, prima di compiere il loro destino ...
Tutto il villaggio compreso il consiglio era in fermento i soldati si preparavano ... per loro si avvicinava la guerra e dovevano mostrare il loro valore di guerrieri sperando di combattere una battaglia che non ebbe mai luogo ... tutto era già scritto .. tutti avevano giocato le proprie carte e c'era già un vincitore ...
La coppia fu scortata da Recretalf nel atrio del palazzo ...
"Dove ? Come ? Perchè ?" Tuonò un Recretalf impaurito e pensieroso ...
Pochi erano i presenti .. le figlie del regnante e pochi dei suoi soldati..
Pochi secondi e pochi furono gli sguardi tra i 2 giovani ... tutti pretendevano risposte e così Rakisha iniziò a parlare per quelli che sembrarono minuti lunghissimi ... le sue parole riecheggiavano nella grande sala ornata dai trofei di mille generazioni ... sui volti dei presenti si dipinsero volti stupiti e ancor più dubbiosi di prima ... Rakisha non diede peso a ciò, non si fermò ... doveva essere il più serio possibile ... voleva porre fine a tutte le uccisioni che si erano consumate per una singola disputa d'onore ... e così continuò e continuò sperando di far breccia nel cuore e nella mente del vecchio ... ma sfortunatamente il regnante non prese molto bene tutto quel discorso credendo che nel giovane ci fosse solamente presunzione e pensando che potesse spodestarlo ...
Rakisha finì il suo discorso,aveva dalla sua le migliori intenzioni ma ciò non bastarono...
"Tu vieni qui, nel mio villaggio sconvolgendo l'ordine naturale delle cose e distruggendo tutto quello che noi con sudato lavoro abbiamo costruito ... Tu sei un essere ripugnante e non meriti neanche il nostro interesse ... stai solo cercando di distruggerci e per farlo hai anche deviato delle mie figlie e meriti di morire e così sarà ... Uccidetelo !!!"
Appena le sue parole furono pronunciate tutti i guerrieri presenti in sala si catapultarono sul giovane Rakisha ma lui era pronto a questa reazione ed i suoi muscoli si tesero prima di tutti ed inizio a scaricare tutta la sua furia e la sua rabbia sui suoi avversari ... pian piano iniziarono a cadere sotto di lui ... colpi furiosi sferzavano nell'aria ... mai si ebbe una tale dimostrazione di forza e furore in un combattimento ... quel giovane cercava l'impossibile ... sovverchiare un'intera tradizione, ormai non gli importava della vendetta .. lui voleva solo portare la pace e la tranquillità, aveva trovato l'amoree non voleva lasciarlo ... espose tutta la sua forza ma alla fine fu fermato ... di 8 guerrieri solo 2 di loro neppur usciti illesi dallo scontro riuscirono a immobilizzarlo e a metterlo in ginocchio ...
Lar'ja non riusciva ancora ad ammettere che essere disonorevole fosse il padre ... cercava di trovare la forza per reagire ma era ancora provata dai precedenti avvenimenti ...
Fu allora che Recretalf estraendo le sue lame da polso pronunciò pur non sapendolo le sue ultime parole :"Davvero incredibile... sei persino più forte di tuo padre ... incredibile .. davvero ... (Tono di rammarico) avrei dovuto ucciderti secoli fà ma adesso posso rimediare" detto ciò alzò le sue lame e fece per colpirlo ... uno spruzzo di sangue verde nell'aria .. gemiti e scosse percosserò il corpo del vecchio ... Lammya che fino a quel momento era stata a guardare con poca forza fece per ruotare la lancia dallabocca del vecchio decapitandolo ...
Lar'ja e Rakisha colsero quel momento propizio per uccidere i restanti guerrieri ... tutto sembrava finito ma c'era ancora qualcosa che incrinava la realtà ... la nave ... i tempi che ebbero i 3 cacciatori per chiarirsi furono pochi e in lontananza iniziavano a sentirsi voci e spostamenti ...
Rakisha espresse il suo pensiero:"Il consiglio non gradirà questa cosa ... presto saranno qui ... portate la pace ... datemi la colpa di tutto ciò ma portate la pace ... insieme potrete farlo ... dovete farlo ... io penserò al resto ..." guardò un'ultima volta la sua compagna ed iniziò a correre mentre molte figure iniziavo ad arrivare in vista della sala ... sapeva dove andare e cosa fare ...
Arrivare nei pressi della nave non fu difficile, nemmeno attivarla lo fu ... i guerrieri lo seguivano .. doveva fare in fretta ... stranamente sembrava quasi tutto troppo tranquillo .. mentre era intento ad impartire i suoi comandi alla console di comando senti un sibilo e si buttò in avanti rotolando in maniera tale da ritrovarsi girato ... un abominio ... Rakisha era, stanco ormai e non ci penso 2 volte, si lanciò sul abominio che non pensò mai che qualcuno potesse solo pensarlo, l'impatto li scaravento al suolo con Rakisha che inizio a tempestarlo di pugni, continuò così per qualche minuto accecato dalla rabbia fino a quando si accorse che il mostro era ormai senza vita ... si avverti un beep ... qualcuno seguiva la nave ... i guerrieri in cerca di vendetta ..Rakisha riprese il controllo e spinse i motori al massimo ... quel carico di morte andava distrutto ...
Fu inseguito fino ai limitari della galassia ... decise di nascondersi nella scia di una cometa fino a quando non avrebbero smesso di cercarlo ... si accascio sulla sedia era troppo stanco ormai doveva riposare ... il suo compito era finito ormai ... aveva riportato l'equilibrio ...aveva ristabilito pace ed onore ...
Le radiazioni della cometa danneggiarono la nave ... si schianto su un piccolo pianeta abitato da una razza primitiva e per impedire ad i khainde di scappare attivo l'autodistruzione del suo bracciale e rivolse un ultimo pensiero alla sua amata ...

Alcune settimane dopo Lar'ja osservava rattristita dall'astronave madre il piccolo pianeta azzuro sul quale si era schiantato Rakisha ...
Myrth e Lammya erano lì con lei ...
L'astronave stava tornando al suo pianeta natale ... ponendo una mano sul suo ventre Lar'ja abbozzò un sorriso ...
Il resto è storia ...

fine
 
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