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| CITAZIONE (subbaqquo_alt @ 28/8/2013, 12:35) Cosa conosco di lui nel senso di sue canzoni? Bé ad esempio la canzone del maggio che citi tu la conosco (e non mi sembra avere guizzi di vitalità che alle altre mancano), Un malato di cuore, Il bombarolo, Volta la carta (l'unica che mi viene in mente senza aver voglia di spararmi...) e varie altre... (pescando solo tra quelle che non posso neppure dire che non mi piacciono, essere dannosi e non piacere son due cose diverse) C'è anche da dire che forse è una cosa personale "a pelle", ad esempio mi piacciono varie canzoni dei Baustelle che come istigazione al suicidio a volte non sono da meno però non so, credo di riuscire a prenderle meno sul serio e apprezzarle in maniera più "superficiale" o almeno più distaccata (sarà poi anche che la voce del cantante in quel caso mi piace molto di più la trovo più tranquillizzante e meno in linea col contenuto come invece quella di De André...) Mi piacciono anche varie canzoni di gruppi inglesi piuttosto "decadenti" pure loro ma lì ci metto anche che la comprensione della lingua non è immediata (spesso devo leggere i testi)... ad esempio tanti anni fa Let down dei Radiohead a me come motivo sembrava una canzone romantica e poi quando ho letto il testo ci sono rimasto O_o ...però mi piace ancora...
Vorrei poi farti notare che (ad esempio mettendola giù molto schematica e semplice) posso evitare robette spensierate e superficiali (che comunque a me a volte piacciono) puntando sulla rabbia, non necessariamente sull'autolesionismo... ripeto sarà una cosa a pelle ma per me De André è peggio che depressione, è direttamente autolesionismo... è curioso che citi i Baustelle dato che somigliano mostruosamente a De Andrè come tematiche (spesso identiche, solo affrontate con meno intelligenza) e che Bianconi fa' quasi il verso a De Andrè nel cantare, da quanto si sente che l'ha ascoltato e assimilato. E allora il discorso delle voci da dove l'hai preso? Perchè quella di De Andrè sarebbe meno adatta? I Baustelle non concordano dato che lo omaggiano palesemente. Oserei dire, in certi casi (e i Baustelle non mi dispiacciono), che l'hanno persino scopiazzato a livello stilistico e interpretativo. Più che autolesionistico, De Andrè è epico nel senso Omerico del termine, mentre altri (Tenco) sono "lirici" (ovviamente trasla il significato altrimenti non ha senso). Un narratore perfettamente neutro che parla con tono poetico. Non uno che si piange addosso. Quello è Vecchioni (che comunque ha fatto cose strepitose quando era in buona). De Andrè è quasi stentoreo, e (ti assicuro, dato che non l'hai evidentemente ascoltato) non ce n'è uno più arrabbiato.
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