Finito Puppeteer.
Un platform bellissimo, decisamente diverso dai soliti e con una trama che, per quanto magari non originalissima, è comunque molto godibile.
Tra i pro del gioco:
-un'idea semplice, ma incredibilmente d'effetto, è aver ambientato la storia di Kutaro in un teatro di burattini: il setting trascina subito il giocatore in un mondo d'incanto, dove i livelli prendono vita mossi da ingranaggi dietro le quinte e sopra e sotto il palco. Le animazioni fanno il loro dovere nel immergere il giocatore/spettatore nel mondo creato con texture che simulano legno, cartapesta ed altri materiali artigianali;
-il design, sia dei livelli che dei nemici che li popolano, sono tutti estremamente ispirati e ben congegnati: per esempio, il secondo livello (o anche Atto) è ambientato in una foresta, e la prima parte riprende l'idea di uno stagno abitato dai kappa (creature del folklore mitologico giapponese, che abitano i fiumi e gli acquitrini), che poi, pian piano, conduce ad un sentiero costellato di torii (i portali che introducono alle aree sacre shintoiste), con un miniboss a tema, una sorta di samurai che brandisce due mazze ferrate;
-moltissimi segreti che vanno scoperti usando le teste che vengono fornite al protagonista Kutaro: spesso si tratta di livelli bonus che consentono di racimolare vite extra, ma usufruiscono di un commento vocale che illustra ciò di cui si parla (così, nel livello bonus con lo yeti, si parla di altre figure umanoidi che, nei miti del mondo, abitano le foreste e le montagne), consentendo un'esperienza non solo visiva, ma anche auditiva soddisfaccente;
-le musiche sono state ideate tenendo conto degli stages, e sono molto azzeccate, raggiungendo a volte delle punte che si fissano in testa;
-doppiaggio ottimamente realizzato, a volte con i personaggi che fanno riferimento a cose legate al panorama nostrano (non è un adattamento integrale, ovviamente, ci sono giusto alcuni sprazzi che offrono dialoghi più vicini al nostro sentire). In generale, tutte le voci sono state ben scelte, a partire dal narratore, dalla doppiatrice di Pikarina e del Re Orso, che spiccano su tutti, a mio parere.
Tra i contro:
-a volte, anzi in diverse occasioni del gioco (e soprattutto sul finale) il ritmo sia fa fin troppo frenetico, al punto che non si riesce ad apprezzare i livelli realizzati, tanto l'azione è veloce;
-in alcuni punti, le voci tendono a sovrapporsi: nulla di troppo grave, ma a volte è un po' un pugno nell'orecchio, ma anche questo deriva dalla velocità di alcuni livelli.
Io gli darei un 8,5/9, perché l'ho trovata una fiaba videoludica davvero, ma davvero bellissima!
