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| Nell'efficacia. Strano, eh? Fa letteralmente penare lo spettatore senza mostrare nulla per più di una frazione di secondo. Utilizza il rumore della sega contro il costato ed il dettaglio del sangue che scorre al posto dell'immagine diretta, suscitando per contrasto nello spettatore un'apprensione quasi insopportabile con un'abilità di cui solo Don Siegel in La notte brava del soldato Jonathan era stato capace. Al tempo stesso la brutalità e l'innaturalezza della situazione sono sottolineate dai primi piani sui volti di Charles Dance e della Weaver, capaci di esprimere l'uno una commiserazione che rasenta il disprezzo, l'altra la pura disperazione. In altre parole la sequenza è al contempo impietosa e piena di pudore, glaciale (si vedano i toni di grigio, bianco e verde che contrastano nettamente con l'ocra ed il rosso che caratterizzano il resto del film) e intrisa di calore umano. Il preludio con Ripley che tasta il corpo della sua piccola amica in cerca di segni sospetti è anch'esso penoso, ma di una dolcezza disarmante.
Il che, per rispondere più precisamente alla tua domanda ("In cosa"), significa che questa è in assoluto la miglior scena per quanto riguarda la direzione degli attori ed il montaggio, ed una delle migliori per l'uso della fotografia che vi viene fatto. O, in alternativa e per fare un bel riassunto, la sequenza di maggiore impatto emotivo.
Per finire non ti permetto di darmi del sadico. Per due ragioni: la prima è la basilare gentilezza, la seconda, forse più importante ancora, è che il commento è la prova inconfutabile che non hai capito l'intento di Fincher. Altrimenti "sadico" è l'ultimo tra gli ultimi termini che ti verrebbero in mente.
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