| Hippo |
| | Qui volevo raccogliere le varie interviste che avremo occasione di fare riguardanti i nostri due mostri preferiti,a quelle persone che in un modo o nell'altro ne sono coinvolte,interviste che poi potrebbero far parte del sito quando avrà luce. Volevo incominciare con una piccola intervista fatta a Dave Sword,autore del sito Monster Legacy,che si propone come interessante database dei mostri cinematografici,con articoli e gallerie fotografiche dedicate alla loro realizzazione. Dave è un ragazzo italiano,ma ha impostato il blog in lingua inglese in modo da massimizzare il bacino di lettori.Appartiene alla community AVPGalaxy e conosce Valaquen del sito Strange Shapes.Con lui ho sempre scambiato informazione e materiale,se c'è qualcuno che considero un'autorità in materia di "mostri" è lui. 1- Da dove nasce questa tua passione per i mostri cinematografici che ti ha spinto a creare un sito a tema?Se la maggior parte dei bimbi si fanno leggere le storie della buonanotte, io mi facevo leggere i libri sui rettili e sui dinosauri (quelli di divulgazione scientifica per ragazzi, quindi dopo un po' sapevo pure le famiglie di Teropodi). Nel 1998-1999 ho visto i miei primi film di mostri – una sorta di 'boom' con Godzilla (1998), i primi due Jurassic Park (che bene inteso non sono film di mostri di per sé ma hanno avuto un impatto immenso) Men In Black ed altri. Nell' estate del 2002 su Italia1 vidi Tremors 2: Aftershocks ed è più o meno da lì che ho cominciato a vedere, registrare su videocassetta, noleggiare etc. qualsiasi film avesse dei mostri o delle creature strane; il videonoleggio sotto casa qui ha contribuito molto. Essendo quindi entusiasta dei film di mostri mi è sempre piaciuto vedere quei contenuti speciali che dettagliano l'ideazione e costruzione di quei personaggi, anche per vederli più in dettaglio fuori dal film. Il problema che ho riscontrato molto presto è che i DVD di film meno famosi non dispongono di quel tipo di documentari – questo mi ha sempre abbastanza irritato, ad esempio per Mimic. Ed è proprio su quel film che ho cominciato a fare ricerca, ho trovato un numero di Fangoria online e ho cominciato a trovare delle foto dal dietro le quinte. Il blog è cominciato con Blogger nell'estate del 2011 e Mimic infatti è stato uno dei primi film trattati, assieme alla saga di Predator (che adesso sto 'rimontando') ed un'intervista esclusiva sulla 'creatura pilota' costruita per La Cosa (2011) e poi rimossa dal montaggio finale. Per quest'ultimo articolo ho proprio intervistato Alec Gillis; è sempre più o meno stato il fiore all'occhiello del sito. Ha contribuito a fargli guadagnare popolarità – e quindi mi ha invogliato a continuare.2- Quale è stato il tuo primo contatto con Alien e Predator? E dove si piazzano nella tua classifica delle creature cinematografiche?Correva l'anno 2004 e su un numero di Topolino lessi un articolo di pubblicità per Alien Vs. Predator. La foto che catturò la mia attenzione......mostrava questo bestio dentuto e questa figura mascherata – che gran figata, no? Ovviamente mi sono fiondato da mia madre per andare a vedere il film (che al tempo doveva ancora uscire) ma lei insistette che prima dovevo avere le basi, e quindi mi fece vedere Alien e Aliens. Ironicamente, l'unica cosa che mi terrorizzò era la scena in cui Ash malfunziona. Da lì ho poi visto appunto Alien Vs. Predator (a noleggio però) ed il resto delle saghe negli anni a venire. Io non ho una vera 'classifica numerata' di mostri cinematografici, ma ovviamente tengo i design dei primi quattro film di Alien e dei primi due Predator nella mia 'hall of fame', che giusto per esempio include personaggi come i Graboid e Shrieker dei film di Tremors, Sammael di Hellboy, la Piattola e Mikey di Men In Black, Godzilla del 1998, i draghi de Il Regno Del Fuoco e così via. Ho un debole particolare per l'Alien originale del 1979 (che hanno di recente 'modernizzato' in modo efficace per Alien: Isolation) e il Predator di Predator 2.3- Alien e Predator hanno coinvolto un gran numero di artisti degli effetti speciali: da Rambaldi a Stan Winston, da Nicotero a Gillis e Woodruff della ADI ecc... come giudichi il lavoro che hanno svolto nei fari film, tra pregi e difetti?Qui potremmo fare notte, quindi proverò a farla breve. Gli effetti speciali e i design di Alien hanno influenzato in pratica l'intera industria della fantascienza e dell'horror a venire e ancora oggi risultano estremamente efficaci (complice anche la fotografia del film) fatta eccezione per alcune inquadrature nel finale quando la creatura è espulsa dalla Narcissus, che grazie a Dio sono abbastanza rapide e dopo più visioni risaltano di meno. Una cosa che ho sempre pensato è che il miglior effetto in tutto il film fossero quei tubi pulsanti ai lati della testa del Chestburster (tutta opera di Roger Dicken) che lo rendono visceralmente realistico. Del lavoro – sempre eccelso – di Aliens mi ha sempre colpito la grandissima efficacia nell'uso di modelli a grandezza reale della regina intercambiati con modelli in scala; e la differenza fra i due è irrisoria – durante il film non ci si accorge che in una sequenza la regina è a grandezza reale e in un'altra è una miniatura (fatta eccezione per un paio di inquadrature quando Ripley la bombarda con le granate). A tal proposito la sequenza più bella del film è quando Ripley viene inseguita dalla regina attraverso il corridoio –– da incubo! Assolutamente eccezionale; e in gran parte di questa scena la regina è una marionetta in miniatura mossa attraverso un set sempre in miniatura. In Alien³ ho sempre trovato di gran pregio la qualità del costume. Qui assistiamo ad un cambiamento nella qualità dei materiali utilizzati che quindi perde l'aspetto precedente. La schiuma di lattice usata è diversa e quindi la superficie della creatura appare diversa da prima e da qui in poi quella specie di qualità 'simil-silicone' o 'plastica' della superficie non è mai stata recuperata nei film (Alien: Isolation invece è riuscito a riprodurla molto fedelmente). Questo è più una conseguenza della progressione tecnologica che altro. L'Alien di Alien³ è comunque abbastanza sfortunato perché il film oscura molti dettagli dipinti sulla sua superficie, ispirati ai dipinti di Giger. Se andate a vedere foto del costume o della marionetta in scala di Alien³ potete osservare dei dettagli 'biomeccanici' gigeriani assolutamente squisiti, che però nel film non si vedono – vuoi per la fotografia, vuoi per la pessima composizione ottica del modello in scala, sempre con quell'alone verde che lo rende abbastanza 'finto'. Per Alien: La Clonazione la Amalgamated Dynamics si è assolutamente superata per tutti gli effetti speciali a cui ha contribuito. L'abominio – il neonato – è tutt'ora uno degli animatronic più maledettamente realistici che abbia mai visto in un film. La scena della sua nascita, che fa molto Cronenberg, è incredibile. Anche gli effetti digitali, come nella scena sott'acqua, tengono bene. Passando a Predator, il realismo del volto del mostro è qualcosa che mi ha sempre colpito. Si parla sempre di mostri 'realistici' di cose che sembrano 'vere' ma pochi effetti speciali raggiungono quel livello che ti fa dire 'cazzo, ma da dove l'hanno pescata questa bestia?' Stessa storia per Predator 2, che in questo campo si tiene altissimo. Un peccato per alcune inquadrature ravvicinate dell'animatronic che possono risultare leggermente 'finte' ma il resto del film può vantare degli effetti speciali incredibili. Oltre agli effetti delle creature è doveroso ricordare la scena stupenda in cui il Predator si avvicina a King Willie e mentre cammina i suoi passi muovono l'acqua che fa malfunzionare il suo camuffamento. Fuori dalle righe. Predators, ironicamente, è quello con gli effetti speciali 'peggiori' (tra i film di Predator), non perché siano mal-realizzati ma perché quelli di prima, pur precedendoli di 2-3 decadi, risultano più efficaci. Una cosa che mi ha dato sempre fastidio ad esempio è come la bocca del Predator 'Classic' non si muove mai (si possono vedere le appendici laterali che si agitano ma la mandibola in sé per sé rimane sempre ferma) Alien Vs. Predator è uno di quei film che cito sempre (assieme a Underworld: Evolution) come un ottimo connubio di effetti speciali ed effetti digitali, che vengono intercambiati e combinati nelle varie scene in modo estremamente efficace (e stiamo parlando comunque di un film del 2004). Per Requiem, la fotografia molto scura (diciamo 'improvvisata' in post-produzione) non permette di far vedere bene gli effetti, e a volte le performance degli Alien lasciano molto a desiderare (così come il design della dentatura, un po' ingrandito). Prometheus e Alien: Covenant possono entrambi vantare degli effetti digitali di prima categoria. Il Trilobite è in particolare una creazione di grande successo da questo punto di vista, così come i Neomorfi. 4- E come giudichi invece le performaces in costume di chi ha interpretato i vari Alien e Predator? Chi ti ha colpito di più nei rispettivi ruoli?Qui si fa prima a dire quali film non hanno delle performance di prima categoria, che sono Aliens Vs. Predator: Requiem e Predators. Nel primo alcune scene con gli Alien sono palesemente finte (contrapposte ad un superbo Wolf interpretato da un Ian Whyte ormai ben confidente nel ruolo, specialmente nella scena dell'edizione unrated nella navicella schiantata); e nel secondo alcune performance sono a volte statiche. Nel resto dei film nulla da obbiettare e di nuovo, la mia performance preferita è quella di Kevin Peter Hall per Predator 2.5- Cosa ne pensi dell'evoluzione del design che hanno subito le due creature nel corso degli anni?Per Alien, a partire da Alien³ si assiste ad un cambiamento dell'estetica, sia per il fatto – a cui accennavo – del cambiamento dei materiali, sia per il modo di scolpire il costume. Se prima incorporavano nelle sculture pezzi meccanici veri – come tubi o parti di motore – qui tutto il dettaglio è scolpito. Inoltre la creatura di Alien³ verte molto di più sul dettaglio dipinto che su quello scolpito, sempre ispirato alle opere di Giger. Quindi c'è un 'distacco' estetico rispetto ai design dei primi due film (Aliens è molto consistente con Alien dal punto di vista estetico e visuale), ma la creatura mi è sempre piaciuta. I design di Alien: La Clonazione mi sono sempre piaciuti, specialmente se visti nel contesto del film e nell'estetica 'viscerale' di Jeunet. La loro stilizzazione del resto favorisce il loro parziale riutilizzo per Alien Vs. Predator, che altro non è che un film-fumetto. La regina di AvP mi è sempre piaciuta, molto aggressiva come design – una specie di versione 'guerriera' del design. Meno di successo la versione di Requiem, con quei denti un po' troppo ingranditi e il collo ispessito (malgrado abbia dei bei dettagli biomeccanici). Il Predalien è stato sfortunato: senza quei 'muscoli' in più e quei dreadlock aggiunti all'ultimo sarebbe stato molto più efficace. Per Predator abbiamo una consistenza migliore e tutte le innovazioni introdotte in Predator 2 sono azzeccate, al punto che (a parer mio) il Predator di quest'ultimo film – a livello di design -- è pure più accattivante dell'originale, con i suoi colori sgargianti da rettile. I Predator di AvP, così come gli Alien, sono stilizzati ed 'esagerati' – diventano più una 'versione fumetto' del concetto che una vera continuazione, ma funzionano comunque. La faccia di Scar funziona decentemente – forse troppo espressiva -- ma sarebbe migliore con degli occhi meno 'umani' come quelli precedenti. Poi manca la vaselina (o simil-vaselina) che serve a rendere la faccia umida, senza di essa il personaggio risulta più finto. Wolf ha troppa membrana tra le mandibole e delle proporzioni che secondo me funzionano a metà; di nuovo è 'esagerato' ed è più una versione fumetto. La 'nuova specie' di Predators è interessante, anche se non ho mai capito il perché della pelle a strati di colori diversi.6- Secondo te ha ancora senso utilizzare per Alien e Predator pupazzi e uomini in costume,oppure possono essere ormai totalmente generati al computer? (Come quanto accaduto in Covenant, dove buona parte del lavoro dell'Odd Studio è stato sostituito da effetti digitali)Anzitutto chiariamolo che lo scopo dei costumi di Covenant è sempre stato quello di riferimento per il modo in cui la creatura reagisce con la luce, quindi non è mai stata loro intenzione essere inclusi nel film. Anni fa ci si limitava alle maquette sul set, ora è pratica abbastanza comune usare anche costumi e modelli elaborati. Per la domanda in sé, certo che c'è un senso nell'usare effetti special dal vivo. Ho sempre creduto che un approccio ibrido tra effetti special ed effetti digitali sia la via migliore (AvP, come detto prima, ne è un ottimo esempio). Non è solo un discorso di realismo, ma anche un fatto di estetica e tangibilità che sono fondamentali per un film horror. Ovviamente arriverà un giorno in cui la computer grafica sarà completamente indistinguibile da un oggetto reale, rendendo questo discorso nullo.7- Tu fai parte della community AvpGalaxy e conosci l'autore del blog Strange Shapes, dedicato alla saga di Alien. Da italiano quali differenze hai notato tra i fan nostrani e quelli stranieri?La differenza maggiore che ricordo di aver notato è che i fan nostrani sono molto meno severi con i design della ADI (soprattutto quelli di Requiem). Per il resto non direi ci sono grandi differenze – critiche ed altro tendono a riecheggiare.8 - Veniamo all'arco narrativo di Prometheus e Covenant, che come hai scritto svariate volte non apprezzi. Qual è la tua opinione generale?Anzitutto va detto che secondo me un film che si propone di essere un sequel (o un prequel) di un altro deve rispettare una serie di regole stilistiche (fotografia, dialogo, narrazione, montaggio, temi e così via) per conformare al precedente. Esempi di seguiti che adempiono perfettamente a questo sono Aliens, Il Mondo Perduto: Jurassic Park, RoboCop 2 e anche il recente Blade Runner 2049. Il problema (principale, perché ce ne sono altri) di Prometheus – a mia opinione – è che forza dei temi che con Alien c'entrano poco e nulla, e in questo processo capovolge tematicamente il tutto impoverendo tematicamente la saga. Dove Alien presentava un universo vasto, infinito che potrebbe celare orrori innominabili in un qualche anfratto sperduto, Prometheus ha una visione nettamente antropocentrica in cui il famoso 'space jockey' altro non è che il costume spaziale di una razza di 'astronauti antichi' nettamente umani in aspetto e natura; in pratica parliamo di uno sfortunato ibrido tra Alien e Mission To Mars. Qui alcuni potrebbero citare dei paragoni con Le Montagne Della Follia di Lovecraft, somiglianze puramente coincidentali dovute al fatto che Prometheus attinge dalle bozze di sceneggiatura di Alien, che a sua volta attingeva dagli scritti di Lovecraft. Queste somiglianze si limitano al livello di struttura della trama, e non arrivano al livello puramente tematico. Il nucleo del mio discorso sta tutto nelle intenzioni di Spaihts, che nel documentario The Furious Gods afferma che nello scrivere un prequel per Alien, per tenere lo spettatore interessato, non può sviluppare una storia su un'astrazione o un qualcosa con cui non ci si può identificare, e che invece tale storia deve essere connessa con la nostra storia. Spaihts quindi connette la storia dell'Alien con la nostra connettendo le origini dell'Alien con le nostre in modo molto ravvicinato – ed è lì l'errore. Il non potersi identificare con quelle cose, il non poterle riconoscere ed il fatto che siano ignote e non-familiari era alla base tematica ed atmosferica di Alien. Prometheus quindi funziona meglio come film a sé stante più che come prequel ad Alien, e anche lì non eccelle – è un film abbastanza 'presuntuoso', 'pseudo-intelletualoide' che si crede di essere molto più di quanto non sia fattualmente. Covenant a livello tematico fa un passo – si potrebbe dire – avanti, attingendo alla natura psicosessuale delle opere di Giger e trasformando l'Alien nella creazione di un androide. Qui l'Alien diviene espressione incarnata della sessualità perversa, deviata e soprattutto repressa dell'androide, e dato che una creazione riflette il proprio creatore, la creazione di questa entità è un mostro che per vivere deve stuprare ed uccidere. Come concetto è comunque lontano dall'originale (per cui l'elemento psicosessuale era parte dell'ignoto, un'astrazione subliminale più che esplicitata come nel caso di Covenant) ma come 'origine alternativa' dell'Alien funziona, accettanto che a questo punto non è nemmeno più un Alieno!9- L'Alien abortito di Blomkamp, i ritardi di The Predator, il dubbio su un eventuale terzo film che chiuda quanto iniziato con Prometheus...secondo te il futuro di queste due icone della fantascienza è in declino o c'è la possibilità che torni ai fasti di un tempo?Ogni icona ha i suoi tempi e non è necessario che una saga continui e continui e continui... bisogna anche sapersi fermare, no? Meglio una saga che ha saputo fermarsi per tempo che una che continua ancora e ancora ad autorinnovarsi, inevitabilmente diminuendo il proprio successo commerciale e creativo (usando un concetto di Economia si potrebbe paragonare ciò alla legge dei rendimenti decrescenti). Il declino c'è, ma non è necessariamente un male perché quei classici che amiamo rimangono lì – non mi importa che la saga di Predator stia lentamente declinando, mi vedo Predator 2 più volte all'anno da svariati anni ormai, ed è sempre esplosivo e fantastico, c'è sempre il Jamaicano che dice 'fottuta magia voodoo!' Precisiamo che il film di Blomkamp non è decollato puramente per motivi si potrebbe dire 'politici' (in pratica Ridley Scott ci ha messo i bastoni fra le ruote), ma per il resto sì, sembrerebbe che l'interesse per l''horror spaziale' stia diminuendo (vedasi anche lo scarso successo di Life che comunque è un film costruito bene), ed arriveremo ad un punto in cui queste saghe si fermeranno; e successivamente arriveranno gli inevitabili remake o prequel o reboot – dato che questa siccità creativa di certo non finirà presto – e da lì si vedrà. Probabilmente tra 30 anni ci ritroveremo al cinema a vedere insipidi remake di Alien e Predator che si proporranno di dar via a un nuovo “””frizzante””” universo condiviso, oppure verrà fuori un remake di Alien fatto come si deve e ci scenderà la lacrimuccia con la nuova Ripley che conclude il film con il suo messaggio.10- Usciamo un attimo dal seminato,come è cambiato il genere dei monster movies negli ultimi anni, tra il lavoro degli addetti alle creature, alle tematiche e l'accoglienza generale del pubblico?Indubbiamente abbiamo assistito negli ultimi anni a un avanzamento vertiginoso delle tecnologie che danno vita agli effetti digitali per i film, incluse le creature – simulazione di muscoli, pelle, traslucenza ed altro. La computer grafica in tutta probabilità – con la sua versatilità ed efficienza in base al costo – soppianterà qualsiasi altra tecnica, fatta eccezione per quei film che volutamente, per ragioni artistiche e/o culturali, si propongono la volontà di usare effetti speciali 'dal vivo' (e.g. Krampus). I mostri 'horror' non sembrano avere tanto successo ultimamente, mentre quelli giganti che causano distruzioni in grande scala varie invece sì, questo tutto nell'ottica che l'industria adesso è dominata da quei film tipo-Marvel che offrono certe immagini, power fantasy o nostalgia pandering o quel che vuoi. Alla fine molti vedono i mostri giganti come appunto fantasie di potere -- quel fenomeno psicologico in cui si trasferiscono in un personaggio fittizio i propri desideri di quel che si vorrebbe poter fare, di essere indistruttibili, invincibili ed altro. Ben inteso che le power fantasy (e più generalmente le wish-fulfillment fantasy) permeano la narrativa da sempre, e possono dare vita a dei prodotti godibili (per fare un esempio recente, Pacific Rim) ed altri scadenti (Kong: Skull Island), più o meno in questo momento assistiamo a questo.11- Un tuo desiderio riguardo Alien e Predator che speri venga portato sullo schermo?Arrivati a questo punto non mi importa più molto di futuri film, ma un film che mi sarebbe sempre piaciuto vedere (e che ormai è quasi impossibile) è un bel capitolo di Alien che vada a mostrare gli 'space jockey' e il loro rapporto con il mostro... ma in modo velato, orribile, lovecraftiano. In pratica quello che avrebbe dovuto fare – secondo me – Prometheus ma che ha completamente mancato fin dal principio. Per Predator, stiamo parlando di una serie meno articolata dal punto di vista tematico, perciò quello che si può fare è giocare sull'ambientazione – come un Predator a caccia in una città futuristica cyberpunk, o in età vittoriana, etc. e poi chi non vorrebbe rivedere il clan di Predator 2 (sempre lì torno!), magari con il Predator 'City Hunter' sopravvissuto con un bel braccio meccanico?Un grazie immenso a Dave Sword
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