| Finalmente ho ritrovato questa discussione, l’ho seguita tempo fa e ci tenevo a dire anche la mia. Io dico creature naturali. Se si associano gli xenomorfi a creature terrestri e si cercano predatori naturali appropriati, può anche sembrare difficile immaginarne, ma se si tiene conto della creatura in sé e la si prova ad inserire in un contesto alieno quanto essa stessa, non è così dura:
-Se gli xenomorfi sono il frutto di un’evoluzione in un ecosistema alieno e sono così specializzati e letali, significa che tale ecosistema è talmente competitivo da aver portato ad un simile perfezionamento. L’alien è assurdamente distruttivo solo dal punto di vista di una creatura terrestre.
-Si era già parlato di parassiti minuscoli in grado di ucciderli dall’interno; esistono muffe che decimano le formiche perché non dovrebbero essercene nell’ecosistema degli xenomorfi?
-Non serve che un animale sia di elevate dimensioni per sfuggire alla fecondazione: un muso allungato da coccodrillo, un becco corneo da airone renderebbero difficoltosa la presa, così come la capacità di respirare attraverso la pelle (cosa che tra l’altro fanno anche i nostri anfibi) o tramite dei dotti secondari non collegati alla bocca renderebbe parimenti difficoltoso ridurre la vittima in stato comatoso.
-La capacità di volare e riflessi pronti renderebbero complicate la cattura e la caccia.
-Una considerazione importante non è stata ancora fatta: la possibile esistenza di meccanismi di difesa interni agli eventuali ospiti. Il corpo tende a eliminare gli organismi estranei, alcune delle prede degli xenomorfi potrebbero essere dotate di enzimi che distruggono l’embrione inoculato dal facehugger o provocano una specie di aborto. Nel peggiore dei casi morirebbero entrambi.
-Così come i dotti linfatici degli xenomorfi resistono al loro acido, potrebbero anche la pelle e le ossa di eventuali predatori. Il sangue rimane un meccanismo di difesa, ma al pari di quello di un telifonide che irrora un cane curioso di liquido irritante. Diventa davvero di DIFESA, non di offesa (e serve allo xenomorfo appena addentato di fuggire nel Nido prima di essere ingurgitato).
-Oltre ai predatori, si pensi all’ambiente: terremoti, eruzioni vulcaniche seguite da improvvise gelate; magari un pianeta quasi privo d’atmosfera, conseguentemente rovente di giorno e ghiacciato di notte. Gli xenomorfi dovrebbero passare parte del loro tempo nascosti nel Nido per non sgretolarsi. Aggiungiamo che il pianeta abbia un ciclo di rotazione MOLTO lento: gli organismi dell’habitat dovrebbero rimanere in letargo per un lungo periodo e poi, non appena le condizioni sono ottimali (magari anche solo tramonto e alba), uscire dai loro nascondigli e mangiare e prosperare il più in fretta possibile, prima di venire nuovamente respinti.
-Finora non abbiamo visto due alveari vicini, non sappiamo come reagirebbero tra loro xenomorfi nati da due diverse regine, soprattutto in un territorio con poche prede; basti vedere come si comportano le formiche, che siano di varietà uguali o diverse.
-Si pensi anche al fatto che finora abbiamo visto gli xenomorfi in ambienti e condizioni diverse da quelle che troverebbero nel loro reale ecosistema. Trovando prede facili e nessun predatore, sono aumentati esponenzialmente così come hanno fatto in passato altre specie animali introdotte in un habitat estraneo.
Con queste premesse non è difficile credere che il metodo di riproduzione estremamente accelerato fosse la soluzione a innumerevoli morti e non risultasse affatto esagerato.
La conclusione più probabile è che si trovassero circa a metà nella piramide alimentare dei predatori, come dei dromeosauridi: piccoli, numerosi, aggressivi e pestiferi, tenuti a bada solo dai predatori più grandi, ma neanche sempre.
Per quanto riguarda i Biomechanoidi, sicuramente li avranno presi per utilizzarli come arma biologica, su questo non ci sono dubbi. Perché loro? Perché probabilmente nonostante non fossero in cima alla catena alimentare, come i Troodon, avevano una capacità cognitiva superiore ai predatori al vertice, inoltre, essendo tutti subordinati alle regine, apparivano facilmente controllabili. Non si sa molto dei Biomechanoidi, ma ipotizziamo che abbiano utilizzato gli alien per anni nella loro guerra civile; li avranno sicuramente osservati e studiati, perché chiunque avesse compreso come assoggettarli definitivamente sarebbe prevalso sulle altre fazioni in lotta, no? Io non conosco le vicende narrate in fumetti e varie fonti non ufficiali, ma le capacità intellettive dei Biomechanoidi sono indubbie, giusto? Dopo tutto questo tempo passato con la specie aliena a studiarla, a tentare di usarla e CAPIRLA, non potrebbero aver sviluppato una specie di ossessione nei suoi confronti? I Biomechanoidi sono telepatici, avranno ascoltato e riascoltato, durante la guerra, i pensieri primitivi degli xenomorfi che utilizzavano; ciò avrebbe portato loro stessi a riconoscersi nei loro “animali”, tanto da riprodurre, inconsapevolmente o in un tentativo di immedesimarsi ancor di più nelle creature studiate, un’architettura simile a quella dei Nidi.*
Andiamo infine ai Predator: si possono formulare due ipotesi. -Nel caso li abbiano trovati in un pianeta a caso, lasciati dai Biomechanoidi ormai estinti, li avranno subito riconosciuti come la migliore delle sfide per dei grandi cacciatori quali si ritenevano e usati di conseguenza. -Nel caso li abbiano trovati nel loro pianeta natale, li avranno scelti più o meno per gli stessi motivi dei Biomechanoidi. Le nascite potevano essere più o meno controllate, si poteva trasportare in stasi solo la regina o le uova senza poi dover perdere molto tempo per produrre individui adulti ed erano più intelligenti dei loro predatori naturali; inoltre, a differenza delle altre creature fino ad allora cacciate, non rischiavano di diventare ripetitivi: gli yaut’ja li potevano portare nei pianeti dove avevano precedentemente cacciato e usarli per poter affrontare versioni potenziate delle loro prede precedenti (ad es. Hai cacciato umani? Adesso prova i droni. Hai cacciato gli ET? Adesso prova gli ET-Alien.. e così via). Noi sappiamo che i GIOVANI yaut’ja (futuri elder o meno) si cimentano nella Prova che serve come rito di passaggio (adolescenti-adulti); non si può non ipotizzare che Predator più anziani come gli Elder o Wolf andassero a caccia nel pianeta natale degli xenomorfi, come estrema prova di valore.
Ultima e più difficile spiegazione: Giger. L’autore con questo gruppo di opere, tra le altre cose, vuole mostrare il dramma dell’unione tra vita e macchina; ciò è eclatante nel Biomechanoide (anche il nome non lascia scampo), perfettamente integrato con la sua cabina di pilotaggio. Tuttavia per lo xenomorfo, per certi versi non più biomeccanico di alcuni invertebrati, questo discorso si può intendere come l’unione tra un animale (vivente) e un meccanismo (macchina, nel senso di preciso, implacabile e privo di emozioni), di conseguenza niente vieta di considerarlo un prodotto della Natura, che spesso a sua volta è stata identificata come un meccanismo.
*NotadiSìlfae: Non è una cosa così assurda, l’Alien suscita forti emozioni e sembra che tutte le persone acute o ricettive siano state ossessionate dagli xenomorfil: l’ammirazione di Ash non sembrava solo programmata; Bishop, studiando il facehugger sembrava in estasi; Golic era arrivato a venerarlo; Ripley arriva a dire che ormai non conosce altro della sua vita se non lui; Wren e Gediman avevano più che semplice interesse scientifico nei suoi confronti (“La creatura in sé è meravigliosa”, “Tu sei.. una bellissima, bellissima farfalla!..” e molte altre); i Predator li hanno talmente integrati nella loro cultura che i giovani (nobili o meno) non possono diventare adulti se prima non li sconfiggono.
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