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| Nostromo rulez. Come un ambiente che si conosce come le proprie tasche e che oltre ad essere un mezzo di trasporto è anche il luogo di lavoro nonché la propria "abitazione" diventa un meandro oscuro di terrore e morte. Al di fuori della Nostromo, lo spazio siderale, ad eccezion fatta per il pianeta, un ammasso roccioso ed arido nell'universo.
Gli scenari di Aliens, per quanto coinvolgenti, cambiano, anche e soprattutto psicologicamente. In primis, la Sulaco non è il teatro principale degli avvenimenti, al contrario della superficie di Acheron, il quale ci viene presentato come un pianeta semi-terraformato. Certo, il paesaggio urbano non è dei più edenici (il cielo è color grigio piombo così come le strutture degli edifici) ed il vuoto organico - inteso da un punto di vista umano - sa di happening post apocalittico. Tuttavia, tutta l'atmosfera sopradescritta ce la si attende. Quando Burke informa Ripley che le comunicazioni con Acheron sono andate a donnine allegre, in quanti hanno pensato che fosse dovuto al malfunzionamento di un ripetitore? Anche perché, sennò, l'intero fim non ci sarebbe stato.
La colonia penale di Fury 161 ripropone alcune echi tematiche dall'opera scottiana, anche se - a parer mio - non riesce a riprodurre lo stesso pathos.
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