Chi ha gli occhi a mandorla li chiama mogwai, in Occidente si preferisce chiamarli gremlins, quel che è certo è che sono prima teneri, divertenti e poi... pericolosissimi.
L'idea che fece di Gremlins un successo fu proprio questa: attribuire alla stessa creatura piccoli folletti dagli strani modi caratteristiche opposte: simpatiche e letali. Come evitare le seconde? Tenerli lontani dalla luce, soprattutto quella del sole; tenerli lontani dall'acqua, perché li "irrita"; non cibarli dopo la mezzanotte.
Ma siccome, lo sappiamo, the show must go on, tutt'e tre le cose succederanno in questo film in bilico tra humour ed horror, prodotto dallo "specialista" Steven Spielberg ed affidato alla regia di Joe Dante, discepolo diligente e coscienzioso del Maestro.
Questi, infatti, ci ha messo i dollari, ma è anche svolazzato sul set promulgando leggi e dispensando consigli difficili da disattendere. Alla fine, Gremlins viene ricordato come "uno dei film di Spielberg", diciamo la verità.
La storia, molto semplice, narra di un "tranquillo" Natale in provincia, in una cittadina simile alla piccola Bedford Falls de La vita è meravigliosa (riferimenti espliciti al celebre film di Frank Capra sono presenti qua e là, N.d.R.). La quiete, tra le minute casette in legno, delle borghesi famiglie accovacciate intorno all'albero viene scossa dall'arrivo di piccoli, letali, dispettosissimi mostriciattoli. E quando parliamo di dispetti, intendiamo dispetti mortali... Billy (Zach Galligan) riceve in dono dal papà, uno strano regalo. L'infaticabile genitore si diletta con invenzioni domestiche difettose, è attratto da qualsiasi novità e, quando vede per la prima volta un mogwai in un negozio di anticaglie cinesi, sborsa una bella somma per portarselo a casa e regalarlo al figlio.
Le cose si complicano quando il tenero animaletto ricoperto di peli viene bagnato per la prima volta: da esso cominciano a saltare fuori, per uno strano fenomeno di partenogenesi, batuffoli di pelo che si trasformano velocemente in altri mogwai. Diversi, però, e questa volta molto cattivi, tanto da meritarsi il nome di gremlins, cioè quei folletti negativi che, dice la leggenda, tormentavano i voli degli aviatori inglesi nella Seconda Guerra Mondiale. Non solo: le bestiacce sono furbissime e, ingannando il proprio giovane padrone, riescono anche a mangiare dopo mezzanotte, il che li porta ad uno stato pupale dal quale emergono mostruosissimi, squamati e crudeli. Il sistema per farli fuori ovviamente c'è, ed alla fine il Bene regnerà nella cittadina ricoperta dalla neve e smaniosa di festeggiare in santa pace il proprio Natale. L'intuito dei realizzatori di Gremlins fu senza dubbio quello di abbinare ironia a cruda violenza: i mostriciattoli ne fanno di tutti i colori, tipo spedire anziane signore paralitiche a tutta velocità fuori dalla finestra, ma vengono giustiziati anche in modo abbastanza stomachevole, come esplodere all'interno di un forno a microonde...