| allora scusa il ritardo ma per casini vari non ho potuto risponderti prima.
Non è che io disprezzi i film datati e privi di effetti speciali, capisco benissimo che il cinema ha avuto la sua evoluzione e che quanto ce oggi non è quanto cera 20 30 e via discorrendo anni fa.
Il motivo per cui ho criticato il film in questione è perché ho prima letto il libro, mi sono fatta un immagine mentale di personaggi situazioni e luoghi, il libro descrive una certa ambientazione, approfondisce punti che il film neanche sfiora, o nella migliore delle ipotesi approsima.
La "psiche" della macchina non è resa benissimo secondo me, non si capiscono i veri motivi di un tale comportamento, ma la cosa più deludente è la parte finale, nel libro vediamo un uomo solo, non supportato più da nessuno, perduto nello spazio, non gli rimane praticamente più niente se non andare ad indagare nell'ignoto, egli esce dall'astronave e si cala all'interno del monolito, ha una visione fantastica del suo contenuto "mio Dio è pieno di stelle!" afferma, frase che sarà registrata ed analizzata successivamente negli altri libri, frase alla quale si attrribuirà sincerità, perché quello che lui vede all'interno del monolito è realmente un universo dentro ad un universo, il protagonista naviga nelle viscere di questa caverna e le entità che lo osservano in silenzio ricostruiscono una realtà che gli dovrebbe dare sicurezza, così infine egli si ritrova a camminare in una sorta di casa, di stanza in stanza, ce un processo di svuotamento delle sue conoscenze mentre regredisce fisicamente sino a diventare un bambino e poi un entità astratta che verrà impiegata successivamente.
Nel film tutto questo non è reso, il protagonista fa dei balzi di età senza alcuna coerenza sino a divenire un bambino.... è per questo che non mi è piaciuto, perché ho letto il libro, diversamente forse l'avrei apprezzato di più.
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