La storia è ambientata in un futuro non troppo lontano, in cui una particolare tecnologia permette ad adetti specializzati di venire proiettati all'interno della mente di pazienti in cura presso laboratori sperimentali. Catherine è un'assistente sociale che lavora in uno di questi centri ed da tempo sta lavorando con un bambino in coma: nel tentativo di risvegliarlo a cadenza regolare si immerge nella sua mente al fine di conquistare la sua fiducia e liberarlo dalle costrizioni che lo tengono intrappolato dentro se stesso. Purtroppo, nonostante i progressi fatti, i genitori del piccolo decidono di fermare la sperimentazione e tentare altri modi per risvegliare il figlio, ponendo un termine inderogabile a Catherine.
Nel frattempo viene catturato Carl Stargher, un maniaco che uccide le proprie vittime facendole annegare all'interno di una cellula sigillata che riempe poco per volta d'acqua e trasformandole successivamente in oggetti sessuali. Carl viene catturato dall'agente Peter Novak e la sua squadra che sta investigando sulla scomparsa dell'ultima vittima del mostro. Purtroppo però l'uomo è in coma dopo che ha esaurito gli psicofarmaci che lo tenevano lucido e gli permettevano di controllare le terribili voci nella sua testa.
Dal momento che l'ultima vittima non viene ritrovata e calcolando che secondo le abitudini dell'uomo (di cui l'FBI viene a sapere grazie ad una videocassetta) la donna potrebbe ancora essere viva si decide di trasportare Carl al centro dove lavora Catherine e si chiede a questa di investigare nella mente di Carl per trovare l'ubicazione della cellula di tortura del mostro. Questo naturalmente comporta grossi rischi per Catherine che, visti i problemi dell'uomo, potrebbe perdersi all'interno della mente distorta di Carl e non riuscire a fare ritorno.
Fin dalla prima immersione è chiaro che l'uomo è particolarmente disturbato e vede se stesso come un despota malvagio all'interno di un proprio mondo perverso, in cui le sue vittime assumono le sembianze di bambole sodomizzate e irriconoscibili. Catherine, terrorizzata, riesce ad uscire dalla mente di Carl poco prima di venire aggredita. Fuori esterna le sue paure, ma Novak le pone la questione della salvezza dell'ultima ragazza rapita e la convince a rientrare nella testa di Carl.
Catherine accetta a malincuore. Già dal secondo viaggio si accorge che in Carl esistono due personalità: Carl da adulto (il mostro) e Carl bambino (l'innocenza). Man mano che le investigazioni proseguono Catherine adotta il suo solito metodo tentando di guadagnarsi dapprima la fiducia del bambino per poter poi conoscere le risposte che sta cercando sulla cellula. Scopre così che Carl da bambino veniva picchiato selvaggiamente dal padre, persino con un ferro da stiro, e che l'unico amico rimastogli è il suo cane Valentino.
Carl bambino si dimostra disposto ad essere aiutato da Catherine ma è preoccupato per quanto riguarda il mostro e per ciò che questo può fare alla donna. Catherine passa quindi molto velocemente dal mondo di Carl bambino a quello di Carl adulto e alla fine viene colpita da questo e quindi catturata nella sua rete. Questo fa sì che la donna non ricordi più chi sia e diventa parte della realtà distorta dell'uomo, trasformandosi in uno dei suoi oggetti sessuali.
A questo punto vedendo la difficoltà della donna l'agente Novak decide anche lui di entrare nella mente di Carl e liberare Catherine. Alla prima esperienza, a Novak viene consigliato di smuovere Catherine ricordandogli fatti personali. Una volta entrato però l'uomo trova una Catherine totalmente fuori di sé, trasformata in una dominatrice sensuale. Questo lo spiazza e permette a Carl di avere il sopravvento su di lui. Viene così torturato ma fa in tempo a risvegliare Catherine dal suo stato di trance e questa riesce a liberarsi e tirar fuori con sé l'agente.
Ma proprio alla fine del viaggio viene identificato il simbolo di produzione dei macchinari usati da Carl la preparazione dei cadaveri delle proprie vittime e per il suo rito sessuale e tramite altri indizi (come il cane albino Valentino) Novak riesce a trovare la cellula in mezzo ad una zona desertica, sottoterra, e pochi minuti prima della morte della ragazza intrappolata all'interno di questa avviene la liberazione.
Qui vi è il finale della storia...Ma Catherine si accorge che dentro Carl non è ancora stata risolta la lotta tra il Carl mostro e il Carl fanciullo e decide quindi di aiutare quest'ultimo ad avere la meglio sul suo alterego malvagio. Inverte così il procedimento e lascia entrare Carl all'interno della sua mente, mettendo a rischio la propria integrità. Qui avviene uno scontro violento con il Carl adulto ma alla fine Catherine riesce ad avere la meglio su di lui e lo immobilizza. Questo però ha una conseguenza inaspettata: anche il piccolo Carl infatti subisce in contemporanea la sua furia, proprio perché in ogni caso il Carl mostro e il Carl bambino sono comunque la stessa persona. A questo punto però il piccolo Carl chiede alla donna di finire l'opera e ucciderlo e, a malincuore, Catherine esegue quest'ultimo gesto.
Un film terrificante e sinistro stupendamente girato! Ve lo consiglio con tutto il cuore!