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Blade Runner (1982), di Ridley Scott

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Coda puntuta
icon13  view post Posted on 21/12/2007, 09:17




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Il poliziotto Deckard (Harrison Ford), già agente dell'unità speciale Blade Runner, viene forzatamente richiamato in servizio per "terminare" ("ritirare", nel gergo dei poliziotti) alcuni replicanti, i Nexus 6, androidi pressoché indistinguibili all'uomo, fuggiti dalle colonie extramondo e giunti furtivamente a Los Angeles, dove è interamente ambientato il film (e che appare degradata negli strati sociali più infimi, in cui è comunque predominante la componente asiatica). I replicanti, capitanati da Roy Batty (Rutger Hauer) cercano di introdursi nella fabbrica dove sono stati prodotti, la Tyrell Corporation, nella speranza di riuscire a modificare la loro imminente "data di termine"....

Blade Runner è da molti ritenuto più di un semplice film di genere, perché si confronta con temi profondi come l'umana paura di morire, l'anelito all'immortalità, la nostra debolezza di fronte ad eventi più grandi di noi, ma anche la capacità di alcuni di dar prova di una grandissima quanto inaspettata generosità.

L'estrema cura e ricercatezza delle immagini e degli effetti, la particolare ambientazione (anche gli esterni hanno sempre una luce notturna), le innovative atmosfere create (la continua dominante blu, gli ambienti urbani tecnologicamente sofisticati ma caotici e brulicanti di una umanità confusa e sempre immersa in una penombra artefatta), le sofisticate e coinvolgenti musiche di Vangelis, hanno rapidamente reso questo film un cult-movie, che ha fatto scuola e ha segnato una svolta irreversibile nella successiva produzione di film di fantascienza. Quasi tutti i film del genere girati dopo Blade Runner, infatti, in un modo o nell'altro non possono fare a meno di richiamarne più o meno consapevolmente il tipo di immagini, o di atmosfere, o anche solo di colori o suggestioni visive.

In Blade Runner possiamo identificare un altro aspetto di natura filosofica e secondo alcuni religiosa che costituisce un elemento importante in tutto il film: basterebbe considerare le parole dell'androide che rifiuta la morte perché si sente diverso e migliore degli umani. Uno dei problemi fondamentali della filosofia è stato infatti quello del rapporto tra il soggetto e l'oggetto che nasce quando il primo pensatore si chiede che cosa sia il mondo che lo circonda con i suoi oggetti diversi da lui. Per questo problematico rapporto anche gli altri soggetti però sono, nei riguardi del soggetto, degli oggetti che si presumono siano soggetti come me, ma dei quali io non ho piena certezza. (cfr R. Descartes/Cartesio)

Chi è l'altro? Prova davvero i miei stessi sentimenti, ha i miei stessi pensieri? L'universo che percepisce è come il mio? Il mondo interiore che mi caratterizza come soggetto appartiene a me e soltanto a me. Ci sono in lui meccanismi bionici o lo stesso sangue che circola in me?

Sono certo di me stesso perché il mio pensiero me lo conferma, non si può dubitare di se stessi ma chi mi sta di fronte è un soggetto come me o piuttosto… un cyborg ?. Il "cogito ergo sum" (penso quindi sono) di Cartesio non basta più ad avere certezza di se stessi!

Queste sono le domande che assillano Rick Deckard. Questo può essere il tema dominante di tutto il film. Se il protagonista, il cacciatore Rick Deckard , pure ritiene sia un automa la bellissima Rachel, ma che proprio per la sua perfezione tecnologica non si differenzia sostanzialmente da lui perché non amarla? Che cosa distingue l'uomo vero dall'androide? Anche lei possiede sentimenti, anche lei può piangere, anche lei ha ricordi, magari prefabbricati ma che lei crede suoi. Questo è il dramma dei cyborg: scoprire di essere un oggetto; ma in fondo è anche il dramma del blade runner: solo con se stesso, chiuso nella sua soggettività, unico soggetto in tutto l'universo!

Un film profondo come tutti quelli del maestro Ridley Scott! Imperdibile!

Edited by Coda puntuta - 21/12/2007, 13:22
 
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view post Posted on 21/12/2007, 12:42
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Principe dell'alveare

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Guarda che è di Ridley Scott, Kubrick non c'entra un beneamato
 
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ZioDaniloDX
view post Posted on 21/12/2007, 15:31




Molto bello ma secondo il mio modesto parere non è un capolavoro!
 
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view post Posted on 21/12/2007, 16:09
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bellissimo film!!
 
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predator1983
view post Posted on 21/12/2007, 20:47




CITAZIONE
Un film profondo come tutti quelli del maestro Ridley Scott! Imperdibile!

QUOTO
 
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view post Posted on 23/12/2007, 18:07

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BLADE RUNNER voto=7
CITAZIONE
Molto bello ma secondo il mio modesto parere non è un capolavoro!

quoto,ma per l'epoca un film del genere era incredibile,ecco perchè viene considerato un capolavoro
 
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view post Posted on 22/8/2011, 22:57
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Principe dell'alveare

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Che ne pensate riguardo a quanto teorizzato nella Director's Cut ?
Cito testualmente da wikipedia :

CITAZIONE
È ormai assodato che il Director's cut è basato sull'idea che anche Deckard sia un replicante, impiegato a sua insaputa per dare la caccia ai suoi simili. Esiste anche una dichiarazione del regista che conferma questa ipotesi e lo si può dedurre da moltissimi particolari.

L'origami dell'unicorno che Deckard trova davanti casa sua nella scena finale non significa solamente, come nella versione del 1982, che Gaff è stato lì, ma che Gaff è a conoscenza dei sogni di Deckard. La frase che Gaff dice a Deckard subito dopo la morte di Roy Batty:
(EN)
« It's too bad she won't live. But then again, who does? »
(IT)
« Peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere... »
(Gaff)

inizialmente sembra riferita a Rachael. Quando Deckard trova l'origami, ripensa alla frase come se solo ora ne avesse compreso il reale significato. In lingua inglese, she è usato sia per le persone di sesso femminile, sia - in modo colloquiale - per gli animali e le cose. Nei sottotitoli italiani, la frase viene tradotta inizialmente "Peccato che lei non vivrà" e la seconda volta "Peccato che non vivrà".

È possibile che uno dei due replicanti finiti nel campo elettrico alla Tyrell Corporation sia Deckard stesso, catturato e "riprogrammato" per la missione. Ciò sarebbe avvalorato dal fatto che Roy Batty si rivolge a Deckard chiamandolo più volte per nome, benché i due non si fossero mai incontrati prima. Inoltre, il senso di alcune battute che Roy gli rivolge durante lo scontro appare sotto questa ipotesi più chiaro. Infatti Roy dice: "Non eri tu, quello bravo?", "Vieni, Deckard. Fammi vedere di cosa sei fatto!" e "Muori presto e sei dei miei!". Questa versione renderebbe anche più comprensibile la scelta di Roy di graziare Deckard, però farebbe perdere al film gran parte del suo pathos, spogliando la decisione di Roy di ogni significato etico, rendendolo simile a quella stessa società da lui disprezzata.

Il fatto che Gaff si presenti a Deckard subito dopo ogni "ritiro", che lo accompagni sempre in presenza del comandante Bryant, che lo indirizzi spesso nelle indagini, fanno pensare ad alcuni che il vero Blade Runner possa essere Gaff, e che quindi Deckard sia solo uno strumento di cui Gaff si serve per "ritirare" i Nexus 6. L'ipotesi pur essendo azzardata non può essere esclusa a priori, d'altronde Gaff non pare nelle condizioni di poter affrontare un replicante, mentre Deckard si dimostra capace di resistere a tutti gli scontri con i Nexus 6, riuscendo a ferire Roy Batty nello scontro finale: potrebbe essere questa la "magia" di cui parla il comandante Bryant.

Ad un occhio attento non può sfuggire che una volta assunto che Deckard è anch'egli un replicante, tutti i personaggi "genuinamente" umani del film sono persone anziane, malate e corrotte, e che invece tutti i replicanti - e solo questi - sono fisicamente e psichicamente sani, oltre che giovani (vivono solo 4 anni); appaiono come modelli di forza, bellezza e intelligenza, e per questo vengono utilizzati per le più svariate mansioni (infatti Roy Batty è un soldato, la sua compagna una "donna di piacere", mentre Zhora e Leon svolgono lavori manuali). Qui sta il senso "nascosto" del film: un'umanità decadente ed ormai alla fine di un glorioso destino, che crea modelli freddi e asettici di bellezza e possanza (i replicanti) e quando non ha più bisogno di essi li fa "ritirare" da altri replicanti.

Quest'idea nasce da un altro breve racconto di Philip K. Dick, Non saremo noi, in cui in un mondo in cui nascono sempre più bambini mutanti, lo stato effettua un controllo rigido in età puberale sugli stessi ed esilia i mutanti con le loro madri applicando una rigida selezione, sino a che si presenta una madre con un figlio "mutato" fisicamente tanto superiore all'homo sapiens da essere considerato un superumano, tanto da instillare ai medici incaricati della selezione l'atroce certezza che non solo la Terra verrà "ereditata" da una razza mutata, ma che non avrà nulla di quello che noi intendiamo comunemente per superiore (il mutato ha in effetti l'intelligenza di un Neanderthal): "Non saremo noi" [appunto]... gli eredi della Terra", capendo così che la vecchia razza umana ormai corrotta verrà sostituita da una nuova, che forse subirà lo stesso processo di evoluzione e/o decadenza.

In momenti particolari del film, ogni replicante ha un riflesso rosso nei propri occhi (Rachael a casa di Deckard, Pris a casa di J.F. Sebastian, Roy Batty nell'appartamento del dott. Tyrell). Anche il gufo artificiale che si vede alla Tyrell Corporation ha questo riflesso rosso. Deckard ha lo stesso scintillio negli occhi quando parla con Rachael a casa sua (anche se è volutamente non messo bene a fuoco dalla telecamera). Inoltre, quando Deckard nota l'origami dell'unicorno lasciato da Gaff davanti alla sua casa, lo osserva con uno sguardo fisso e dei movimenti meccanici tipici di un replicante.

I replicanti sembrano avere una strana ossessione comune per le foto. Leon è dispiaciuto perché dei poliziotti sono entrati nella stanza d'albergo ed hanno portato via le sue "preziose fotografie". Rachael, quando sospetta di essere una replicante, mostra a Deckard una fotografia di quando era bambina che si portava dietro. Il pianoforte di Deckard è pieno di fotografie, tutte in bianco e nero e nessuna che lo ritrae con l'aspetto attuale. La foto che Rachael mostra della sua infanzia, con la madre, sugli scalini di casa, è pressoché identica a quella della casa di gioventù di Deckard, in cui si nota anche la medesima postura.

L'idea che Deckard possa essere un replicante è del resto già presente nel romanzo di Dick, dove essa viene suggerita in alcuni episodi ma regolarmente smentita in seguito. Rick Deckard, nel romanzo, sospetta un altro cacciatore di androidi (bounty-hunter, ovvero "cacciatore di taglie"), Phil Resch, di essere un androide a causa della sua freddezza e del piacere che sembra provare nell'uccidere gli androidi; ma una volta sottoposto al test Voigt-Kampff, Resch risulta essere umano. Ridley Scott potrebbe aver sfruttato quest'idea nella realizzazione del suo film.

 
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view post Posted on 22/8/2011, 23:57
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DITA CONSUMATE

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Credo che probabilmente avrebbe fatto meglio a rendere più esplicita la natura di Deckard, almeno alla fine. All'inizo ignoravo completamente il fatto che potesse essere uno dei replicanti fuggiti.
 
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view post Posted on 22/8/2011, 23:59
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CITAZIONE (Lord freezer @ 23/8/2011, 00:57) 
Credo che probabilmente avrebbe fatto meglio a rendere più esplicita la natura di Deckard, almeno alla fine. All'inizo ignoravo completamente il fatto che potesse essere uno dei replicanti fuggiti.

Però mi intriga questo dettaglio del "nè confermato nè smentito", mi ricorda l'origine degli Alien


Comunque Scott ammette di non amare alla follia la fantascienza ma l'ha rivoluzionata non una ma due volte
 
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view post Posted on 23/8/2011, 00:05
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fanta-noir e fanta-horror... un grande. Io non amo particolarente i noir... mi mettono tristezza e un po' d'ansia. Blade Runner con le sue atmosfere 'decadenti' e soprattutto le sue musiche mi ha trasmesso un po' di inquietudine. La bellezza del 'brutto' diciamo.
 
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view post Posted on 24/8/2011, 08:01
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DITA CONSUMATE

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film molto bello ma per me non un capolavoro. In certi punti l'ho trovato un pò troppo lento, comunque ne consiglio la visione.
 
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view post Posted on 14/11/2011, 10:52
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Bella fan art
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view post Posted on 26/3/2012, 12:38
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Finalmente l'ho visto, secondo me è un film bellissimo che non si può non vedere. Le ambientazioni sono "futuristiche" ma buie, umide, sudice, sovaffolate. Il pianeta è sovrapopolato, non si vede mai la luce del sole, il mondo esterno sembra freddo, le persone mangiano all'aperto affiancando sconosciuti senza socializzare. Trovo affascinante la figura dell'androide che è al commando, lui sa che morirà presto e vuole rimandare questo epilogo, ha coscienza di essere superiore, ma la sua razza è stata creata da quella umana ed ha i limiti che il suo creatore ha deciso di porgli, limiti che non può superare.
Mi ha veramente stupita e colpita la sua scelta finale, e il suo monologo. E' profondissimo secondo me: si dispiace perché tutto ciò che ha vissuto verrà perso, senza essere tramandato, sfumerà nel nulla.

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi,

navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo
come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire
.



Non ho capito se uccide il biomeccanico addetto agli occhi e il ragazzo che lo conduce dal suo creatore.

In merito al fatto che il Blade Runner sia un androide a sua volta, posso dire che il sospetto l'ho avuto quando ha sognato l'unicorno, e il sospetto è diventato una certezza quando ho visto l'origami dell'unicorno.
 
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view post Posted on 26/3/2012, 16:05
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Sono contento che infine anche tu hai finalmente trovato il tempo per vedere questa perla

Fan art di Roy Batty
 
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view post Posted on 26/3/2012, 16:57




un gioiellino sto film,un mix più unico che raro di fantascienza e noir.

ci sono diversi cut del film che giocano sul fatto che deckard sia un androide o meno le ultime 2 uscite in senso temporale la DC e la FC,spingono un pò di più in questa direzione ma non c'è mai stata conferma o smentita in questo senso ed è bello che sia così...
 
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15 replies since 21/12/2007, 09:17   226 views
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