FAVORITO DELLA RAZZA
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| Spiegazione del mio corto-metraggio “ Il Sicario”
In questo corto-metraggio cerco di dare significato alle cose attraverso il “racconto” e non alla “fabula”. La fabula è secondaria infatti la sceneggiatura non è niente di speciale, soprattutto i dialoghi risultano banali, ma tutto ciò è voluto. La storia parla di un Sicario che viene assoldato per uccidere tre individui, il punto è: perché li deve uccidere? Ecco detto in poche parole loro sono all’interno di un mondo finto, un mondo “cinematografico” e gli elementi ci sono per capirlo, in qualche scena si può notare una quarzo che illumina il set, o addirittura (anche se offuscato) sono presenti in primo piano il cavalletto, la telecamera e una cassa che contiene le luci da set. Un elemento fondamentale che ci accompagna per tutto il film, è la soggettiva, che rappresenta la “cinepresa” stessa, infatti le vittime del sicario sanno cosa è e sanno cosa accadrebbe se si distruggesse, nel finale il sicario fa proprio quello che non dovrebbe fare, distruggere la “cinepresa” condannando il loro mondo. Ora nel corto inizialmente è Pasquale che ingaggia il Sicario, questo perché c’è un tentativo dell’uomo a salvare i vecchi valori cinematografici che sarebbe appunto il lavoro con cui veniva utilizzato la cinepresa, basti vedere film come “professione: reporter” o “fino all’ultimo respiro” e non come invece viene utilizzata oggi, come appunto per raccontare semplicemente la storia, quindi non si parla più di Cinema ma di letteratura ripresa. Ora in un certo punto del Corto è la “cinepresa” stessa che tenta di salvarsi perché sa che l’uomo inevitabilmente distruggerà i il vero valore del cinema, infatti nel finale il Sicario compie quel gesto: distruggere la “cinepresa” e quindi segnando la fine del vero cinema. (ovviamente c’è qualcuno che fa uso della cinepresa o della telecamera in un modo straordinario, per es.: Lynch) Altri elementi che aiutano a capire che parliamo di un mondo finto sono le pistole a giocattolo che quando sparano fanno solo il rumore (ed ecco come comunque il suono riesce a darli la credibilità necessaria), l’assenza di sangue che nell’unica scena dove si vede, alla prima vittima, non è neanche attaccato al suo corpo, sembra che sia uscito dal nulla. La morte dei personaggi: come tradizione vuole, nel cinema di genere, come l’horror o il thriller, chi fa sesso, chi si droga, muore, ed ecco che la nostra prima vittima, facendosi la sega viene accoppato. La seconda vittima è un codardo e fa di tutto per salvarsi svelando il segreto al sicario mettendo in pericolo il loro mondo, ed è per questo che viene accoppato anche lui. La terza vittima È uno psicopatico fanatico dei coltelli e della guerra, e quindi viene accoppato. L’ultima viene ucciso perché è un traditore, vuole uccidere il sicario (per il bene di tutti?) e dice che si suiciderà, ma appunto dice che si suicida, ma non si è sicuri che lui lo faccia veramente è il fatto che abbia ingaggiato un sicario per ammazzare gli altri dice tutto sul suo conto. Spiegazione di alcune scene. Ora non vi sto a descrivere ogni singola scena, ci metterei una vita, ma qualcuna, almeno quelle più “strane” ve le dico io. Nella scena dove viene ucciso il “segaiolo” lui sta guardando un film porno, nel momento in cui il sicario lo uccide vediamo le due ragazze nel film e non più nel compunter, questo sta ad indicare due elementi: 1) le ragazze sono contente del fatto che non ci sia più un maniaco a guardarle mentre fanno sesso e condividono con il Sicario la morte del “segaiolo” 2) E anche un omaggio che faccia al mondo del porno, che viene demolito dai cineasti, io penso che si certo non parliamo di cinema vero è proprio, ma nel suo piccolo mondo qualcosa di “artistico” c’è l’ha. Nella scena dove c’è quello con il coltello ( che sono io) faccio un piccolo omaggio a Predator, infatti ho la faccia dipinta come i soldati di Predator, ed un altro elemento è appeso al muro, nell’oscurità si può intravedere Alien e Predator, omaggio che faccio ai miei due mostri preferiti. L’uso del montaggio aiuta a non farsi accorgere degli “errori” volutamente voluti, questo fa si che nel cinema bisogna utilizzare le carte come si vuole, senza rispettare delle regole, un esempio e nella scena finale, Pasquale fuma la sigaretta con entrambe le mani. Le musiche sono messe in funzione di una storia che funge come un normale film “Pulp” ma che in realtà non è. Per finire questo “trash” che invade il mio corto l’ho fatto perché personalmente, come voi, amo più i film di genere, dove la funzione principale e la fabula piuttosto che il racconto, tutto sommato vedo e rispetto i film che utilizzano funzione del racconto piuttosto che della fabula, anche perché li si parla di vero cinema, ed è li che si deve partire per fare qualcosa di concreto per il futuro.
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