Ero molto indeciso se aprire un topic al riguardo o no, l'ultima volta che l'ho fatto come tributo ho solo portato jella..vabbè.
Comunque anche per altri motivi che solo un tifoso di Biaggi potrebbe capire a pieno; io sono sempre stato un appassionato delle corse, formula1, motomondiale, superbike, il dtm, e mi informo sempre quà e là anche in altri campionati, ultimamente sto seguendo anche il motocross(forza Cairoli!).
Non è la stessa cosa che tifare altri piloti però. È un po' come tifare la Roma, non è la stessa cosa che tifare squadre come il Milan la Juve e l'Inter.
È un tifo diverso, molto più sofferto. Forse è il destino che quando si parla di Max Biaggi il suo nome venga sempre accostato a quello del suo ex-rivale Valentino Rossi, un pilota che a mio parere ha dimostrato di essere negli ultimi anni non dico il più forte in assoluto di tutti i tempi perchè sembrerei troppo nazionalista, ma di sicuro tra i primi 3-4 di tutte le categorie di sempre. (E ce ne stanno di grandi, a prescindere dai titoli mondiali che non sempre indicano la bravura di un campione: Randy Mamola, Carl Fogarty, Kevin Schwantz, Agostini, Mike Hailwood, Doohan e così via).
Non ha iniziato presto Max, lui voleva fare il calciatore che è un po' il sogno di tutti, ma il caso volle che a Vallelunga nacque il suo amore per le moto intorno ai 18 anni, raro per diventare degli ottimi piloti.
A livello internazionale ha esordito in 250, saltando le 125, e qui divenne il pilota famoso che pochi conoscono visto che prima del 2000 non era molto seguito come oggi il motomondiale (non c'erano Meda e Reggiani. O meglio Reggiani c'era, ma in pista a battagliare con Max. Cosi come Pierfrancesco Chili, successivamente anche lui messo a fare il telecronista proprio in SBK.....).
In quegli anni non ce ne era per nessuno quattro titoli mondiali di fila, '94 '95 '96 e l'ultimo nel 97' con la Honda Kanemoto che molti davano come moto non vittoriosa.
È stato il simbolo del motociclismo italiano degli anni '90
Altre moto, altri piloti, altra epoca. Moto due tempi con pochissima elettronica.
Il passaggio in 500 fu promettente, sembrava potesse vincere anche nel '98 ,ma purtroppo venne tirato fuori dai giochi per una bandiera Nera inesistente.
Se vogliamo capire la rivalità (abbastanza orchestrata e ingigantita anche dalla tv negli anni successivi diciamolo, serviva un'antagonista per fare audience) che c'è tra Biaggi e Rossi questo è l'anno cruciale; anche se Rossi ancora non c'era.
-senza entare troppo nel merito che mi dilungo troppo , mi limito a dire che Biaggi ruppe con la Honda-
Nessuno è perfetto e Biaggi ha molti difetti, carattere molto introverso e diffidente, poco propenso alle critiche; se in passato si fosse fidato di qualcuno che nelle scelte lo avesse consigliato avrebbe ottenuto molto di più. Non ha mai avuto peli sulla lingua, sempre detto ciò che pensava e questo non gli ha giovato molto.
L'arrivo di un campione del calibro di Rossi nella massima classe pure ha molto influito sulla parabola discendente di Max in quegli anni (3 volte vicecampione nelle massime classi, di cui due volte dietro Rossi appunto).
Poi l'anno definitivo nel 2005 con la honda ufficiale che di hrc aveva solo la scritta, e la rottura finale con il motomondiale.Ai vertici della hrc gli venne impedito di farlo ancora gareggiare vietando al team di Sito Pons, di includere Max con il quale aveva già un precontratto.
Un anno sabatico e poi l'ipotesi del campionato parallelo della SBK.
A detta di molti ormai era un pilota finito che si era già giocato tutte le carte.
Ci si dovette ricredere invece, esordio con la Suzuki alla stessa maniera dell'esordio in 500, con vittoria alla prima gara impresa riuscita a nessun pilota, e mondiale giocato fino all'ultima gara - se non ricordo male con una dozzina di punti dal primo-
Poi di nuovo la sfortuna, ci fu la rottura con la Corona che stava messo male come sponsor, e Biaggi dovette purtroppo passare in un altro team, ovvero in Ducati. Tuttavia la MotoGp non ha mai smesso di corteggiarlo, sembrava infatti che in quel perioo di transito il team Gresini lo volesse ingaggiare.
Quell'anno in Ducati sembrava promettere bene, fino al terribile incidente in Australia che non dimenticherò mai, un incidente che pareva mortale ma che alla fine gli ha risparmiato la vita, condizionandogli però la sua carriera: frattura composta distale del radio sinistro con un mese di stop. Insomma a 37 anni non è buona cosa.
Peccato perchè prometteva molto bene quell'anno. Senza contare i numerosi falciamenti subiti da altri piloti tra cui Michel Fabrizio.
Poi l'anno successivo si presentò l'ipotesi con il suo vecchio glorioso team, quello che lo aveva reso vincente con l'Aprilia 12 anni prima.