| Aaron '85' è un personaggio che stravolge tutti i canoni narrativi, un aspetto poco notato di Alien 3. Eppure la sua evoluzione è formidabile. Quest'uomo, che viene considerato una 'ruota di scorta' insignificante della Compagnia, è vittima di atti di bullismo verbale da parte dei detenuti, che di certo non brillano per intelligenza (eppure lo considerano uno scemotto). Ma in realtà è ľunico personaggio 'normale', con una famiglia su chissà quale pianeta e un lavoro che assolve con estremo rispetto dei ruoli. Una volta morto il capo, si stacca da Ellen (pur sottolineando che non c'è niente di personale) e da Dillon, che stringono un patto per fare fuori lo Xeno, e aspetta che arrivi la Compagnia. Rientra in scena nel momento che io considero il più intenso della trilogia, il vero epilogo dove brilla come un lampo tutta la verità di una storia ambigua. Il vero mostro non è lo xeno, ma la Compagnia stessa, con la sua sete di profitti senza scrupoli morali, disposta a sacrificare chiunque pur di avere un'arma biologica nel suo campionario. Aaron reagisce ďistinto, colpisce Bishop II ma viene subito ucciso dalle guardie. La sua trasformazione è radicale, da servo disprezzato della Weyland-Yutani, ad amico solidale di Ellen e dei detenuti. Gli mancava pochissimo per andarsene da quel pianeta e rivedere i suoi familiari, invece reagisce cont tutte le sue forze, indignato per le imposture delľandroide e la menzogna che dilaga nei mondi del futuro, dove ľuomo non conta più niente. Questo ne fa un piccolo eroe, al pari dei detenuti. Nel mondo di Alien tutto è capovolto, la verità la trovi nelle persone impossibili, e per frazioni di secondo.
Edited by Bishop - 21/2/2018, 21:00
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