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Dragon Age

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Aesìr
view post Posted on 21/11/2012, 16:23




Intanto Origins....

La Chiesa ci insegna che è stata l’arroganza degli uomini a portare la Prole Oscura nel nostro mondo.
I maghi hanno cercato di impossessarsi del Cielo, finendo col distruggerlo.
Furono cacciati, traviati e maledetti dalla loro stessa corruzione.
Tornarono sotto forma di mostri, i primi Prole Oscura.
Sono diventati un Flagello per queste terre, inarrestabile e implacabile.
I regni dei nani furono i primi a cadere, e dalle Vie Profonde la Prole Oscura ci attaccò ripetutamente, fino a che non fummo sul punto di essere annientati.
Poi, giunsero i Custodi Grigi.
Uomini e donne di tutte le razze, guerrieri e maghi, barbari e re… i Custodi Grigi sacrificarono ogni cosa per lottare contro le forze dell’oscurità… e infine prevalsero.
Sono passati quattro secoli da quella vittoria e da allora abbiamo mantenuto alta la guardia. Abbiamo osservato e atteso il ritorno della Prole Oscura, ma coloro che un tempo ci chiamavano eroi… hanno dimenticato.
Ora siamo rimasti in pochi, e i nostri avvertimenti sono stati ignorati per troppo tempo.
Potrebbe essere troppo tardi. Ho visto con i miei occhi ciò che si profila all’orizzonte.
Che il Creatore ci aiuti.
- Duncan, Capo dei Custodi Grigi del Ferelden

(Da muliplayer.it)
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Capita che dopo un paio d'ore di navigazione tra una meravigliosa foresta e un oscuro sotterraneo, decine d'incontri e una quantità di storie legate a quei luoghi dall'enorme potere evocativo, si arrivi infine dal gruppo di lupi mannari che tanto si è fatto per poterli uccidere, a conoscere la personificazione della foresta che li accudisce in qualche modo, li educa a controllare i loro istinti bestiali. Capita che all'improvviso tutte le consapevolezze scompaiano e non si possa più dire se chi aveva incaricato di portare a termine quella missione sia buono o cattivo, perché la causa e la soluzione del problema si allineano e più che aver tutti ragione, cadono tutti in qualche torto. I dragoni dei bei tempi andati Dragon Age: Origins è così, quello che è stato annunciato come il successore spirituale di Baldur's Gate si presenta come un'enorme avventura, un prisma che permette di entrare da una delle molteplici facce che lo compongono per uscirne ogni volta in mille sfaccettature diverse, vestendo i panni di personaggi chiamati a un fine eroico ma imprigionati all'interno di un universo che perde l'allineamento morale solito dei titoli BioWare a favore di un complesso di rapporti interpersonali stupefacente per quanto è vivido, capace di raccontare al meglio i molti drammi e le poche gioie offerte da un mondo sull'orlo della distruzione ma ancora dominato dagli interessi personali, dall'avidità e quindi dalle tragedie di ogni singolo. Lungo, appagante, profondo e giocabile in almeno un paio di modi completamente diversi, Dragon Age: Origins è l'apice di un certo modo di giocare di ruolo, estremamente classico e forse non perfetto, ma certamente meraviglioso e appagante.
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L'utente entra in gioco a quattrocento anni dalla formazione dei Custodi Grigi, un gruppo di combattenti votati all'eliminazione di una piaga dovuta ad antichi errori e resa palpabile dall'arrivo di terribili demoni, in grado di squarciare il Velo che separa le due dimensioni della realtà e del sogno e intenzionati a dominare quella che non gli spetterebbe di diritto. Quattrocento anni dopo, quindi, nel momento in cui la minaccia sta riprendendo vigore e si appresta a un secondo terribile attacco. Questa la premessa, perché l'inizio è in mano al giocatore: le sei origini da cui il titolo, sono lunghi prologhi giocati volti a presentare il protagonista che si metterà a capo dell'avventura per le decine di ore successive; due per i Nani, due per gli Elfi, una per gli Umani e l'ultima per i maghi, che a prescindere dalla razza vengono sin dalla tenera età, una volta mostrati i segni della propria natura, educati all'interno della torre del circolo dei Magi. I dragoni dei bei tempi andati Dopo aver speso una dozzina di ore per giocarle tutte è incredibile come BioWare abbia montato narrazione e gameplay in quantità così vaste solo per dare agli utenti una scelta, lasciando che moltissimi non vedano la cacciata dalla città nanica di Orzammar del giovane rampollo fratricida della famiglia reale o dell'unione ai custodi grigi dell'altro archetipo facente parte della piccola ma forzuta specie, quello appartenente alla plebe, sottomesso con la sorella ai voleri di un signorotto locale, cui fa da scagnozzo. Onore e vendetta, riscatto sociale e senso di predeterminazione della propria vita, tutti temi riscontrabili, tra gli altri, accompagnando un mago nell'iniziazione a una vita a lui imposta, o seguendo le orme degli elfi che, divisisi, sono in parte ancora sottomessi nelle città umane dove vengono considerati inferiori e in parte liberi nelle foreste, alla ricerca delle proprie radici. Difficile dire quale sia la migliore, probabilmente il Nano nobile spicca per la complessità del background che si va a creare, l'Elfo di città per il sapore e le tematiche shakespeariane e il mago per la visionaria, cupa e angosciante atmosfera. Mai l'inizio di un gioco di ruolo è stato migliore a nostra memoria.
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Terminato il percorso di origine del proprio personaggio, ci si troverà a combattere una battaglia che cambierà tutte le carte in tavola; il primo di una lunga serie di colpi di scena che sconvolgono costantemente l'approccio del giocatore al mondo di Dragon Age: Origins. Praticamente ogni abitante del Ferelden sembra nascondere qualcosa ed è sempre pronto a tradire il prossimo, a passare dalla parte del più forte o addirittura a fuggire nel momento del bisogno. D'altra parte sono tempi bui e l'incredibile mondo di gioco creato per l'occasione da BioWare, riesce a far trasudare l'orrore di un nuovo flagello per tutto il corso dell'avventura. La software house canadese ha infatti deciso di lasciare da parte l'ormai abusato universo di Dungeons & Dragons proponendo uno scenario completamente inedito con una sua storia, geografia, religione e composizione razziale che non impallidiscono minimamente davanti all'enorme letteratura legata a D&D. Sempre di fantasy si parla, molti degli archetipi del genere sono rispettati, ma già a partire dal passato storico di ogni razza presente nel Ferelden, troviamo grandi e importanti differenze rispetto a quanto siamo abituati a leggere: una sorta di variante sul tema riassunta da BioWare con i termini dark heroic fantasy. Gli umani sono la razza prescelta, superba e in grado di tenere con forza le redini del mondo conosciuto sfruttando un apparato religioso fortemente repressivo, pronto a ghettizzare qualsiasi essere dotato di magia e con un onnipresente esercito rappresentato dai templari; i nani, rinchiusi nella loro fortezza a Orzammar cercano insistentemente di mantenere lo status quo di un sistema a caste anacronistico e incapace di tenere a bada le spinte rivoluzionarie dei popolani sfruttati e sottomessi. I dragoni dei bei tempi andati Chiudono il terzetto gli elfi, razza perseguitata e schiavizzata tanto dagli umani quanto dai nani. Strappata alla propria terra natale da secoli di guerre e invasioni, tenta audacemente di sfuggire alla propria estinzione puntando da un lato a una maggiore integrazione con gli umani nelle città più "modernizzate" e dall'altro a riscoprire le proprie terre di origine per vivere in uno stato eremitico lontano da un mondo sull'orlo del disastro. Tanto basta per far capire quanto sia profondo l'universo in cui il giocatore si troverà immerso e che potrà conoscere fino in fondo solo dedicandosi a una ricerca minuziosa attraverso gli scenari dell'avventura e passando ore su ore chiacchierando con i centinaia di personaggi non giocanti disseminati nel Ferelden. Eccellente da questo punto di vista il codex, una sorta di diario a cui si può accedere dalla schermata di gestione delle quest, e che permette di raccogliere tutta la documentazione riguardante il mondo di gioco, comodamente suddivisa per tipologia. Potremo quindi appronfondire la nostra conoscenza sulla cultura, i singoli personaggi incontrati, i nemici, gli oggetti più importanti e così via. Ogni voce ha il suo slot così da stimolare una vera e propria ricerca all'insegna del collezionismo e viene aggiornata frequentemente a seconda delle nostre azioni, ad esempio approfondendo un dialogo con un personaggio e scoprendo qualcosa del suo passato. Tornando per un attimo alla schermata delle quest, bisogna dire che è piuttosto classica e un po' riduttiva con la possibilità di rendere attiva soltanto una missione per volta e di vedere quelle completate. Non ci sarebbe dispiaciuto avere qualcosa di più approfondito con magari lo storico delle conversazioni o qualche dettaglio aggiuntivo utile al completamento delle missioni.
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Ma arriviamo finalmente a parlare di gameplay con un fondamentale disclaimer. Tutti quelli che, come chi scrive, erano rimasti interdetti al momento dell'annuncio di Dragon Age: Origins a causa della sua destinazione console oltre che PC, impauriti di avere l'ennesimo gioco di ruolo depurato dagli elementi di gameplay più profondi, ostici e maniacali, possono rasserenarsi perchè il nuovo RPG di BioWare è assolutamente integralista e senza alcun compromesso (almeno su PC; ma per questo c'è un box dedicato).
Partiamo dalla creazione del personaggio. Come detto in apertura, sarà possibile scegliere tra umani, elfi e nani; tutti hanno accesso alle tre classi disponibili, guerriero, ladro e mago, ad eccezione dei nani che non avendo connessioni stabili con l'oblio risultano insensibili alla magia. Potremo quindi lavorare sulle singole statistiche, partendo da un primo setup che cerca di venire incontro alle peculiarità della classe. A nostra disposizione le classiche forza, destrezza, volontà, magia, astuzia e costituzione che potremo poi potenziare di livello in livello (il level cap è fissato a 25). Stesso discorso vale per le abilità (due punti spendibili in fase di creazione e un punto ogni cinque livelli) che spaziano dal crafting (erborista, creazione veleni e costruzione trappole) passando per l'addestramento che permette di sbloccare i talenti di livello più alti, per arrivare ad abilità legate alla persuasione o al borseggiamento. Conclude la personalizzazione del proprio avatar il sistema di talenti. Questo è suddiviso in varie scuole a seconda della propria classe: ad esempio avremo le magie elementali, quelle legate all'entropia o alla creazione nel caso si scelga un mago, oppure le tattiche di combattimento con scudo o con armi a due mani nel caso di un guerriero o ancora la competenza nel combattimento con due armi o a distanza nel caso si scelga un ladro. Ognuna di queste scuole ha varie abilità suddivise in quattro livelli di crescita e spaziano da potenziamenti passivi a quelli attivabili con una durata permanente o a singola carica. Ma non è ancora finita perchè ogni 7 livelli sarà possibile spendere un punto di specializzazione in una delle quattro classi avanzate disponibili per ogni archetipo. Ad esempio il mago potrà diventare un curatore, oppure uno stregone del sangue, mentre il guerriero potrà diventare un templare o berserker e ancora il ladro potrà specializzarsi nell'essere un bardo o un assassino.
La peculiarità del sistema di specializzazione è il suo essere direttamente collegato al mondo di gioco: per poter avere accesso ai potenziamenti infatti, sarà necessario sbloccarli nel corso dell'avventura, comprando libri molto rari e costosi, interagendo con determinati personaggi non giocanti o approfondendo il legame con i compagni che si sono uniti a noi nel corso dell'avventura.
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Dragon Age: Origins nell'essere un gioco di ruolo della vecchia tradizione BioWare, non può ovviamente fare a meno di offrire un party system di incredibile profondità. Affronteremo le missioni per gran parte del tempo in un gruppo di quattro personaggi, scelti tra i numerosi che raccoglieremo durante il viaggio e sempre disponibili nell'accampamento. La loro gestione è totalmente a discrezione del giocatore: potremo equipaggiarli secondo le nostre preferenze, gestire la loro crescita di livello, ma soprattutto chiacchierare con loro e organizzarli sul campo durante i combattimenti. Tramite un sistema di influenza legato al nostro comportamento nel corso dell'avventura, questi compagni inizieranno ad avere legami di amicizia, di amore o antagonismo con l'avatar sbloccando determinate opzioni di dialogo e persino dei bonus permanenti sulle loro statistiche (oltre a consentire l'apprendimento delle specializzazioni come descritto sopra). L'interazione è totale: potremo cacciare un compagno, sacrificarlo durante una missione, persino ucciderlo nell'accampamento. Non ci sono limitazioni all'arbitrio concesso al giocatore. I dragoni dei bei tempi andati Ma il grosso della gestione avviene nel corso dei combattimenti. Qui sarà possibile e anzi essenziale, in combinazione con la pausa tattica, elemento cruciale dei giochi di ruolo di un certo spessore, muovere e utilizzare ogni abilità dei personaggi controllati in modo tale da affrontare e vincere ogni battaglia. Dragon Age: Origins è infatti un titolo molto difficile, e già al livello di difficoltà normale (il secondo dei quattro disponibili), ogni combattimento è in grado di mettervi in ginocchio se non viene gestito con la dovuta attenzione. E' comunque sempre possibile rendere i personaggi più o meno autonomi attraverso un sistema di tattiche molto ben congegnato che ci permetterà da un lato di scegliere il tipo di comportamento di un personaggio (aggressivo, a distanza, difensivo e così via) e dall'altro di scegliere delle vere e proprie routine if/then attraverso alcuni menu ad albero: si seleziona l'azione da compiere in risposta a una determinata condizione. Per ogni personaggio ci sono una selezione di tattiche pre-impostate per rendere la vita più facile ai giocatori meno smaliziati, ma è praticamente inutile dire, tanto è ovvio, che ai livelli di difficoltà maggiore è essenziale esibirsi in una micro-gestione dei personaggi, soprattutto di quelli con abilità magiche. Alla fine vi ritroverete a sudare molte più delle proverbiali sette camicie durante i combattimenti con i nemici più coriacei tanta è la tensione per una mossa tattica non andata a buon fine, ma la soddisfazione di vedere dopo lunghi minuti decine di morti a terra e i propri personaggi sporchi di sangue con una orchestra sinfonica che sottolinea in tono trionfale le vostre gesta epiche, ha difficilmente altri paragoni in campo videoludico.
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(sopra, il Thaedas, il continente del mondo di Dragon Age; il luogo dove si svolgeranno le vostre avventure è la regione del Ferelden)

Trailer: Sacred Ashes
Trailer: Grey Warden
Trailer:Warden's Calling

Commento (OCCHIO SPOILER)
Ho trovato in un videogioco personaggi così ben caratterizzati, così perfetti nella loro umanità, da risultare quasi vivi. Non è la prima volta che apprezzo un personaggio di un videogioco (in precedenza avevo avuto ad esempio moti di simpatia per l'Arbiter o per Zeratul), ma per la prima molta mi è capitato di innamorarmi di questi compagni fatti di pixel, di scoprirmia d immaginare i loro pensieri e le loro emozioni, di compiere delle scelte non in base all'avanza mento del gioco, ma in base a ciò che è meglio per quel singolo personaggio, in quel momento, a tessere una sottile rete di emozioni che lega il protagonista (la protagonista nel mio caso) ai suoi compagni, che la porta a creare un proprio carattere e un apropria esistenza autonoma, a cominciare e terminare relazioni sentimentali, ad innamorarsi, a lasciarsi, a ridere e a commuoversi, a completare una missione non per i punti esperienza o per allungare la trama del gioco, ma semplicemente per vedere quel particolare eprsonaggio ringraziarti. ed è una bellissima sensazione, pari a quella di leggere un bel libro. perchè la taram è come quella di un libro, bella, complessa, affascinante e coivolgente, dove anche le cose più risapurìte e apparentemente scontate (sì, c'è un Flagello che is abbatte sul Ferelden, andiamo a sgominarlo) rivelano sfaccettature del tutto imprevisto (
il Flagello è il tentativod el tutto collaterale dei Prole Oscura, creature che dovrebbero essere prive di anima, di raggiungere la consapevolezza)
. E poi l'idiozia di Alistair e quel modo che ha Morrigan di essere odiosa, l'amore di Leliana e quels uo delizioso, leggerissimo sccento francese, la corte spudorata di Zevran, le volgarità di Oghren, Wynne che cerca di amntenerti sulla "retta via"... E quanti altre cose che scopri totalemnte diverse da come apparivano ad una distratta occhiata!
Quale gioco ti farebbe innamorare di una sacerdotessa che in realtà era un menestrello che in realtà era una spia e un'assassina?
In quale gioco una sera all'accampamento ricevi i complimenti per "la maniera in cui portate i capelli"? E le ardue scelte da compiere, le centinaia di momenti in cui la distinzione fra bene e male, giusto e sbagliato, viene a amncare, come nella vita, e si può affidarsi solo ai valori sui quali si è fondato il proprio personaggio e sui propri compagni?
Quale gioco permette di rifiutare il prorpio destino (cosa splendida, semplicemenete magnifica. perchè dovrei essere io a sacrificarmi, eh? non ci penso neanche!

"Oh, ma stavo cercando di dire qualcosa di carino, non è così? Perdonatemi, la mia mente divaga sempre..."
- Leliana
 
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view post Posted on 21/11/2012, 22:42
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Principe dell'alveare

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Secondo me è troppo limitato con le origini dei personaggi

Con l'umano guerriero potevo scegliere unicamente l'origine nobile
 
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Aesìr
view post Posted on 22/11/2012, 16:22




Beh, la maggior parte dei giochi di ruolo non ti da neanche quella. Vuoi una mod per aggiustare il problema? Se vuoi te la passo.
 
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view post Posted on 22/11/2012, 21:26
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Principe dell'alveare

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CITAZIONE (Aesìr @ 22/11/2012, 16:22) 
Beh, la maggior parte dei giochi di ruolo non ti da neanche quella. Vuoi una mod per aggiustare il problema? Se vuoi te la passo.

Naah, ho finito a malapena la sezione del prologo della versione "liscia", tantovale riprendere quella e continuare da dove avevo interrotto un paio di anni fa
 
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Aesìr
view post Posted on 23/11/2012, 16:22




Fossi in te ci giocherei, è un titolo molto bello e originale, inoltre se hai appena cominciato probabilmente non hai ancora incontrato i vari elementi che rendono indimenticabile le giocate, come i compagni, eccetera. Finiscilo e poi ne riparliamo.
 
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Aesìr
view post Posted on 10/12/2012, 16:54




Per chi ha giocato: con chi avete fatto la romance?

Su Origins ho scelto subito Leliana. Beh, dopo aver visto il trailer Sacred Ashes, aver subito la delusione di come appare ingame e aver risolto in due e due quattro il problema con una mod (ne esistono decine per Leli, non sono difficili da trovare, si ha solo l'imbarazzo della scelta). È il mio personaggio preferito in tutta la serie di Dragon Age, e il suo carattere e la sua personalità mi ricordavano non poco Dubhe, con quel misto di fragilità, tenerezza e quel lato duro che emerge a volte. Adoro il suo modo di saltare dal chiacchierare sulle scarpe allo spiegare come si inganna la gente. D'altronde, che altre scelte avevo? Un pervertito, un idiota e una carogna (massimo del raggio possibile usando una mod che fa leggere il proprio personaggio da Morrigan come se fosse maschio, e da Alistair come se fosse femmina). No, grazie. In rete ho visto parecchie persone ritenere Leliana una fanatica. Secondo me non è così. Se fosse fanatica, sarebbe come Meredith su Dragon Age 2. Innanzitutto, Leliana afferma che il clero ha perso il rapporto con il Creatore, stratificato nelle sue ipocrisie, inoltre, mentre il Canto della Luce afferma che “La magia esiste per servire gli uomini, non per governarli”, e pertanto i maghi sono sospettati e odiati, Leliana ha una parole gentile anche per loro:

Keili: “Continuo a pensare che questa sia la nostra punizione per essere dei maghi. È per questo che i templari devono eliminarci.”
Leliana: “No, non dirlo. Non è vero. Meriti di vivere, proprio come tutti gli altri.”

In più c'è un dialogo con Wynne (che al momento non riesco a recuperare, eccolo in inglese) che esprime più o meno un similare disaccordo per le idee della Chiesa:

Wynne: Do you miss the cloister much? I heard you were quite happy there.
Leliana: Yes, I was, generally. It was peaceful and it gave me a new start. No one knew who I was...But sometimes I am glad I am away and back on the road. There were bothersome things about the place... well, bothersome people. Some of the brothers and sisters would talk to you like... like the Chant they spoke was more pleasing to the Maker. Oh, I hated the way they talked down at me. So sometimes I forget the words to the Chant, or say them wrong, but so what? The Maker looks into your heart, no? So it doesn't matter what your lips say as long as your heart is true.
Wynne: I think you're missing the point, my dear. The Chantry believes the Chant of Light should be spread around the world. You cannot spread it, if those that are speaking the Chant are speaking it incorrectly.
Leliana: But I came to the Maker before I had even heard all of the Chants. The Maker speaks to people; they just don't know how to listen. It is all a power game, I think. If they convince others they know more, then they must be respected.
Wynne: Ah, child, it is precisely this kind of talk that made them wary of you. Opinions that differ from your own are always threatening.

Su Dragon Age 2, ho scelto Merrill.... onestamente, si è trattato più che altro di un ripiego causato dalla mancanza di Leliana. Beh, la prima volta che la si incontra (Monte Spezzato), dopo il suo imbarazzatissimo dialogo, ho pensato qualcosa tipo: “Mamma, posso adottarla? Le cambierò la lettiera tutti i giorni!” XD Mi è piaciuta perchè fa tenerezza, “con quegli occhioni da gattina”, come dice Isabela, ed è un personaggio che con la sua goffaggine ti fa venir voglia di proteggerlo, e non mi sono mai pentito durante il gioco, di averla scelta. Però non è scattato nulla di simile a quello che ho provato per la love story con Leliana. (A proposito, lo voglio anch'io un grifone da chiamare Schiribizzolo!”
E poi Tallis. Beh, lei conta poco ^ ^ (Non è vero! NdTallis) No, scherzo. Mi dispiace sia stata relegata ad un ruolo di secondo piano come è successo; non è affatto male, anche in considerazione agli eventi di Redemption. Tuttavia per lei vale detto lo stesso di Merrill: la love story è carina, divertente (non si può esattamente definire love story, sono un paio di baci) ma... ma Leliana è sopra a tutto... e poi dove la trovi la sacerdotessa che in realtà è una cantastorie che in realtà è una spia ^ ^?
 
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Aesìr
view post Posted on 7/8/2013, 13:35




Leliana
Ho particolarmente apprezzato questo DLC, sarà soprattutto per il mio amore sconfinato verso leliana, quindi perdonate se sarò di parte; le sue musiche sono molto evocative, probabilmente le migliori della saga. E' un po' guidato, ma d'altronde ha senso che tu non abbia una gran influenza sulla storia (sono tutti fatti già avvenuti), e la voce di Leliana è naturalmente la sua, ma non mi ha dato fastidio come in DA2 perchè, parallelamente ai "The Witcher", non sto giocando con il "mio" PG, bensì con Leli. E il suo delizioso accento francese ti accompagna per un paio d'ore supplementari. Mi ha stupito come Bioware l'abbia rappresentata, mi aspettavo avesse molti più talenti dell'arciere, invece è concentrata su quelli puramente di ladro.
Ci si può lamentare che i fatti avvenuti non combacino con la sua "confessione" durante il gioco, ma Gaider afferma che
CITAZIONE
"Leliana's Song is a story being told by Leliana, and if you listen she playfully says at the end that the details change with the telling. I guess bards aren't overly pedantic about consistency. I can relate."

In pratica, Leliana sta raccontando una storia, e naturalmente l'ha rielaborata rispetto alla realtà dei fatti (la sua confessione in Origins)
L'armatura del Provocatore poteva essere meglio curata, magari avere l'aspetto di quella che indossa nel trailer, e nel gioco, almeno all'inizio, è esageratamente potente.
8,5/10
 
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view post Posted on 17/2/2014, 13:20
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vorrei buttarmi in altri giochi sullo stile mass effect, mi consigliate questo? premetto che non sono un gran amante del fantasy, ho fatto l'unica eccezione con skyrim seguendo lo stesso filo logico: mi piace fallout-ne voglio ancora-prendo skyrim perchè è impostato alla stessa maniera.
così a grandi linee, com'è a livello di trama? personaggi? coinvolgimento?
 
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Aesìr
view post Posted on 8/10/2014, 19:58




Versione base di Dragon Age Origins scaricabile gratuitamente da Origin (https://www.origin.com/it-it/store/buy/dra...tandard-edition)

Devo decidermi a riscrivere quella recensione scopiazzata da multiplayer.it...
 
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view post Posted on 9/10/2014, 14:30
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FAVORITO DELLA RAZZA

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Ma per specializzarmi devo eseguire sia il punto a che il punto b (cioè sia libro che insegnante)?
 
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Aesìr
view post Posted on 9/10/2014, 15:24




No, o comperi il libro o ti fai insegnare. Il libro costa, ma lo ottieni subito, l'insegnate è gratis, ma devi interessarti ai compagni. Per alcune specializzazioni non c'è libro, quindi te la insegna il compagno, o c'è solo il libro, invece. Altre si sbloccano andando avanti con la storia. Una volta sbloccata, vuol dire che, raggiunti o superati i livelli sette e quattordici, puoi spendere un punto specializzazione per accedere ai talenti relativi a quella specializzazione.
 
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view post Posted on 9/10/2014, 15:39
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Capito. Oltre all'esploratore quale altra spec. posso scegliere? Ce ne una che mi permette di usare le asce (piccole, si intende)?
 
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Aesìr
view post Posted on 9/10/2014, 15:44




Si possono usare tutte le armi, basta che soddisfi i requisiti. Ovviamente il ladro non ha specializzazioni che coinvolgano spada e scudo o armi a due mani. Per usare due asce devi ripempire la prima riga dei talenti a Doppie armi (mi pare che l'ultimo si chiami Maestria con due armi), l'ultima capacità passiva di permette di avere due armi uguali, prima puoi usare quello che vuoi nella destra, ma solo un pugnale nella sinistra.

Ah, se vai a registrare il gioco puoi scaricarti il DLC gratuito e una serie di oggettini abbastanza utili.

EDIT: puoi anche non scegliere due specializzazioni, o non sceglierne nemmeno una. Fai conto che i punti che puoi investire sono pochi, ne riceverai uno ogni volta che aumenti di livello, quindi devi scegliere con oculatezza come investirli.
 
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view post Posted on 9/10/2014, 15:59
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Ok, come si registra il gioco? Col codice che mi è arrivato via e-mail?
 
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Aesìr
view post Posted on 9/10/2014, 16:25




Io ho la versione scatolata che aveva un foglietto dentro, immagino di sì.
 
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