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Katana - acquisti e collezionismo

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view post Posted on 26/11/2012, 16:13
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Sfido chiunque a dire di non conoscere l'arma Giapponese per antonomasia. Negli ultimi anni, il mito della katana si è diffuso capillarmente anche in occidente, incoraggiato da pellicole come L'Ultimo Samurai e i due Kill Bill, nonchè da tutti gli svariati manga e anime in cui appare questa storica spada nipponica. Occorre però fare distinzione.
Spesso, in qualche gita a San Marino e simili, si può essere colti da un pericoloso attacco di "Katanite acuta".
Trattasi di letale morbo che inflessibilmente ingiunge a chi ne è affetto di mettere al più presto le mani su qualsiasi cosa possa anche solo vagamente ricordare una katana.
Essendo io tra i malati più gravi, negli ultimi due anni ho accumulato una qual certa esperienza. Tenterò in questo topic di fare distinzioni il più possibile precise e accessibili (ad esempio evitando o spiegando i termini in giapponese) tra le spade in commercio, per evitarvi le bufale più clamorose.

Katana Supereconomiche

Ecco il più infingardo nemico del malato di Katanite acuta: le si reperisce con grande facilità, sulle bancarelle e nei rivenditori di San Marino, in negozi di articoli fantasy ecc.
Il prezzo è davvero ridicolo, dai 25 ai 75 euro. Queste spade, quasi sempre non affilate, sono concepite unicamente per l'esposizione, e costruite di conseguenza. L'acciaio utilizzato per la lama è sempre inox, solitamente AISI 440 o AISI 420. Leggerissimo, certo, e le protegge da ruggine ed effetti dell'umidità. Ma d'altro canto è un acciaio assolutamente inadatto a resistere ai colpi, che rischia di cedere se a qualcuno venisse la malaugurata idea di affilarlo, ed inutile per qualunque tipo di attività marziale.
La lama è fissata al manico con una vite, mentre nelle spade originali o da pratica essa continua nel fodero, garantendo stabilità e resistenza e rendendo la spada completamente smontabile. Le spade a bassissimo costo non sono ne' smontabili ne' tantomeno resistenti. Il fatto che sia solo una vite a tenere insieme la spada rende quel punto estremamente fragile. Anche solo sventolarne una in giro può provocare il distacco della lama, che andrà a colpire il trasognato gonzo che stava assistendo alla fallace esibizione di sboronaggine.
La linea di tempra (Hamon) che corre lungo tutta la lama è perfettamente simmetrica, cosa impensabile in una vera spada, in cui l'hamon sarebbe per forza di cose e spesso volutamente asimmetrico. D'altra parte, l'artigianato giapponese si rifà in modo particolare ai ritmi della natura, la quale di rado predilige la simmetria.
Lo strato bianco (same) che circonda il manico, e che in una spada da pratica serve ad assorbire il sudore, è in plastica, anzichè nella tradizionale pelle di razza. Il fodero è in plastica o legno.

In altre parole queste spade, economicissime ma fragili e bilanciate, sono utili solo per scopo espositivo, quando esteticamente dignitose, il che è alquanto raro. Perchè spesso, per incantare i profani, sfoggiano colori sgargianti, manici in finto avorio, incisioni di dragoni, decisamente sgraziati e ridondanti.
Quando tuttavia si limitano a riprodurre dignitosamente l'eleganza di una vera spada, fanno la loro figura, sono un regalo perfetto e sono davvero economiche.


Io stesso ne possiedo una, riproduzione della katana de "L'Ultimo Samurai", e ad oggi la trovo molto carina. Certo, non mi sognerei mai di utilizzarla, perchè finirei solo per romperla
Eccola a voi




Katana da pratica

Per chi pratica seriamente arti marziali come lo Iaido, il Battodo o il Tameshigiri, e non può permettersi di spendere molte migliaia di euro per una spada made in japan, esistono molte aziende di grande serietà e professionalità specializzate nella produzione di spade da pratica.
Realizzate con ottimi materiali e con tecniche artigianali o semi-artigianali, queste lame resistono perfettamente agli urti e sono splendide armi da allenamento.
Il prezzo oscilla tra i 120 e i 2000 euro, a seconda dei materiali, delle rifiniture, della tecnica di realizzazione completamente o solo in parte artigianale, dell'azienda.
Le lame sono forgiate in acciai ad alto tenore di carbonio (soprattutto 1045, 1060 e 1090), resistenti e flessibili. Le spade sono ovviamente smontabili. Il same è in palle di razza, il guardamano (tuba) in ferro brunito, lo tsuka-ito (fascia nera intrecciata sopra il same, che serve a garantire una presa solida ed evita il contatto delle mani con la ruvida pelle di razza) è in seta, cotone o pelle, il fodero in legno laccato. La lama ha o non ha il filo a seconda dell'attività per cui è concepita: niente filo per lo Iaido, filo per Battodo e Tameshigiri. Chiaramente l'acciaio ad alto tenore di carbonio è soggetto ad ossidazione, e necessita di regolare manutenzione.
Le aziende leader nella produzione di katana da pratica sono Hanwey, Yari No Hanzo, Citadel, Marto, Gladius.
Queste spade sono anche esteticamente belle, e le più economiche, col loro prezzo di 120-130 euro, rappresentano rispetto alle sammarinesi un oggetto da esposizione poco più costoso e molto più elegante e raffinato. Oltre che buono per la pratica.

Possiedo una katana da pratica della Yari No Hanzo, pagata 180 euro. Esteticamente superba, e mi sta fedelmente seguendo nel mio percorso di arti marziali, senza mai perdere un colpo.
Ecco a voi (a sinistra) una katana da pratica realizzata dalla Hanwey, e (a destra, non è il mio modello) una della Yari No Hanzo.



Katana Giapponesi

Ed eccoci alle Nihonto. Queste spade sono considerate in Giappone Tesori Nazionali. Questo naturalmente, oltre al lavoro di millenaria origine che c'è dietro ad ogni spada, comporta costi davvero proibitivi. Dai 2000 ai 300 000 euro. All'infuori di questo target, si può star sicuri che non si parla di una lama giapponese originale. Il costo, estremamente variabile anche se molto vario, dipende dall'epoca a cui risale la spada, dalla scuola di forgiatura (ce ne sono cinque principali) a cui appartiene e dal nome dell'artigiano. In linea di massima le meno costose sono quelle del diciannovesimo-inizio ventesimo secolo. Perchè quelle precedenti hanno un immenso valore storico. E quelle attuali sono in assoluto le più costose, dato che gli artigiani marciano anche molto sulla nomea della katana.
Ci sono però katana da pratica anche in Giappone, ovviamente senza il filo, costruite da artigiani nipponici. Pur tuttavia, non vi aspettate di poterne pagare una meno di 1500 euro.

Questa è una lama giapponese "A nudo", senza accessori, senza montatura. Nella seconda parte dall'alto dell'immagine vedrete il retro della lama, quella che termina nel manico, e nella parte di sotto parte dalla lama (Nagasa) con la famigerata punta (kissaki).




Spero che la discussione stimoli il vostro interesse. Se qualcuno di voi ha qualche lama a casa, ditemi, potremo parlarne, e dopo aver letto questo topic dovreste saperla collocare in una delle tre macrocategorie in cui io ho distinto, per comodità, le katana in commercio.
 
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view post Posted on 26/11/2012, 17:48
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Bellissimo topic! :lol: (io ho un tatoo-credo si scriva così..- ovvero una "mini" katana,peccato per alcune imprecisioni....me ne son pentito...)
 
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view post Posted on 26/11/2012, 20:06
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che imprecisioni? hai anche qualche lama interessante? Contentissimo che il topic ti piaccia!
 
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view post Posted on 26/11/2012, 21:30
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L'impunagnatura dovrebbe essere fissata meglio e anche la parte finale (il "tappetto in metallo"),oltre ad essere leggermente danneggita...certo fà la sua "buona impressione" esposta,però un pò mi dispiace,ma alla fine non è nulla di che...in fondo è un modello della sezione supereconomiche non ci si può aspettare molto :D
Sono sempre stato affascinato da queste armi meravigliose,spero di riuscire a procurarmene altre col tempo.
 
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view post Posted on 27/11/2012, 08:50
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A chi lo dici...il mio sogno sarebbe, quando avrò un'indipendenza economica, di risparmiare per una vera nihonto..mi vengono i lucciconi agli occhi al solo pensiero.

Comunque, per le dimensioni, ti faccio un'altra piccola scheda con relative informazioni. Ora descriverò al forum le principali variazioni sul tema della spada giapponese.
Quella che noi chiamiamo katana è la spada dai 60 cm di lunghezza in su.


Wakizashi


Un wakizashi da pratica della Hanwey


Il Wakizashi (in Giapponese, "spada compagna"), è la spada corta dei guerrieri samurai. Tecnicamente molto simile ad una katana in miniatura, ne ha tutte le parti. Solo, la sua lunghezza è inferiore ai 60 cm.

Attenzione! Mentre il tanto è un pugnale, il wakizashi, per la diversa costruzione e forma e per lo scopo che se ne faceva, nonostante le dimensioni simili è da considerarsi in tutto e per tutto una spada.

Lama "nuda" di wakizashi


I Samurai erano soliti portare all'obi (cintura) sia la katana che il corto wakizashi. Assieme, le due spade formano il Daisho (in Giapponese "lungo e corto"). Nelle cerimonie ufficiali come il te' i samurai lasciavano fuori, in segno di rispetto, la lunga katana, ma tenevano sempre con se il wakizashi, ed ecco spiegato il suo nome. In ambienti chiusi, grazie alla sua leggerezza e alla letale e maneggevolissima lama, era l'arma perfetta per un assassinio o per difendersi da un assassinio. Ciònonostante, non prese piede tra i ninja (a differenza del tanto), e rimase sempre e solo un segno distintivo dei samurai. Sebbene inizialmente si combattesse prevalentemente con la sola katana, la scuola di arti marziali Niten Ichi Ryo incoraggiava all'uso combinato delle due spade. La scuola che diede gloria al wakizashi era stata fondata da colui che è considerato il più grande duellista del Giappone: Miyamoto Musashi, guerriero imbattuto, che nella metà dei suoi vittoriosi duelli utilizzò addirittura un bokken (spada di legno) contro vere lame d'acciaio. Si può capire che ci si potesse fidare, in materia, di uno come lui!

Daisho e Daisho "a nudo"




Tanto



Il tanto è il pugnale giapponese per eccellenza. Dimensioni relativamente piccole, certosina realizzazione con i soliti pregiatissimi materiali.
Le differenze con il wakizashi, agli occhi di un completo profano, possono sembrare microscopiche, ma vi garantisco che non è così. Intanto, anche se ci sono wakizashi piccoli al punto da essere scambiati per tanto, generalmente la "spada compagna" è più lunga del pugnale. Inoltre il guardamano (tsuba) nel wakizashi è quasi sempre presente e relativamente imponente. Nel tanto è quasi sempre assente, e se presente è più abbozzato.
La lama del wakizashi, come quella della katana, è leggermente ricurva. Il tanto invece è dritto. In un certo senso si può dire che il wakizashi è per la katana ciò che il tanto è per il dritto e lungo ninjato, spada usata, come suggerisce il nome, prevalentemente dai ninja. E tuttavia, prima che la katana si evolvesse nella sua forma finale, la sua antenata, il tachi, formava originariamente il daisho assieme al tanto.



Si può capire l'utilità del tanto come arma per i sicari (infatti i ninja non tardarono d adottarlo come strumento di morte preferito). Ma era anche molto utilizzato dai samurai. Spesso, per non intralciare l'estrazione della già vincente accoppiata katana-wakizashi, lo si teneva sopra la spalla, sempre pronto a salvare la vita in extremis al suo proprietario in difficoltà.

Un tanto d'epoca e la sua montatura




Nodachi



Era questa la spada in assoluto più impressionante del possibile armamentario di un samurai. Del nodachi colpiscono innanzitutto le dimensioni, spropositate: un nodachi, contando manico e lama, raggiunge il metro e settanta di lunghezza e anche più. Nei duelli la sua importanza è trascurabile: nonostante alcuni grandi maestri si fossero specializzati nel suo utilizzo, dato che a ben conoscerla quest'arma offre l'indubbio vantaggio di poter colpire a distanza, la maggior parte dei guerrieri usò sempre la tradizionale katana.
Tuttavia, il nodachi si dimostrò una letale arma da guerra, capace grazie alla sua lunghezza di anticipare, anche senza troppa precisione, di punta l'avversario. Come una lancia insomma. E tuttavia di svolgere funzioni tipiche di una spada. Il suo grande pregio era che, grazie alle dimensioni, poteva agevolmente colpire un cavaliere e disarcionarlo. O meglio ancora falciare le zampe dell'animale in corsa con una potente spazzate, mentre chi brandiva la spada ne stava a distanza di sicurezza.

 
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io sto con gli ippopotami
view post Posted on 27/11/2012, 11:01




CITAZIONE (Byrne @ 27/11/2012, 08:50) 
Sebbene inizialmente si combattesse prevalentemente con la sola katana, la scuola di arti marziali Niten Ichi Ryo incoraggiava all'uso combinato delle due spade. La scuola che diede gloria al wakizashi era stata fondata da colui che è considerato il più grande duellista del Giappone: Miyamoto Musashi, guerriero imbattuto, che nella metà dei suoi vittoriosi duelli utilizzò addirittura un bokken (spada di legno) contro vere lame d'acciaio. Si può capire che ci si potesse fidare, in materia, di uno come lui!

Curioso come nessun guerriero nipponico prima di Musashi abbia "proposto" l'uso di entrambe le spade in combattimento.Inoltre non ho ben capito se la sua scuola esista ancora oggi.........ho praticato iaido per un certo periodo insieme al ju-jitsu e ho sempre sentito pareri discordanti......dovrei andare in Giappone per togliermi il dubbio.

Ad ogni modo il nome della scuola se non erro è Hyōhō Niten Ichi-ryū

Edited by io sto con gli ippopotami - 6/12/2012, 11:37
 
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view post Posted on 27/11/2012, 11:55
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è il nome completo, ma generalmente non si usa. E ho scritto ryo per errore. Comunque, si, per quanto ne so io, lui è stato il pioniere del combattimento a due spade, e l'ha istituzionalizzato. Però non è detto che sia stato il primo a praticarlo.

*se hai praticato iaido, forse hai ancora qualche spada da pratica!
 
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io sto con gli ippopotami
view post Posted on 27/11/2012, 15:44




Mi è rimasta sia la spada da pratica che il bokken.

Un'altra cosa su cui dovrei informarmi.........sebbene di solito si usi dire "la" katana avevo letto da qualche parte che sarebbe piu' corretto dire "il" katana.......
 
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view post Posted on 27/11/2012, 16:09
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molti maestri lo dicono infatti, anche a me capita di riferirmi all'arma parlandone al maschile, e la ragione è che il Giapponese non fa questa distinzione. Però, essendo una spada, sostantivo in italiano tipicamente femminile, a noi viene più naturale riferirci "alla" katana piuttosto che "al" katana.


Che spada hai? Ti capita ancora di usarla?
 
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io sto con gli ippopotami
view post Posted on 27/11/2012, 17:25




CITAZIONE (Byrne @ 27/11/2012, 16:09) 
Che spada hai? Ti capita ancora di usarla?

E' una classica iaitō da allenamento,senza nessuna decorazione.In passato mi piaceva portarla con me sulla terrazza del mio palazzo e ripassare qualche mossa.......ma ora è al "riposo" nel mio box insieme al bokken.

Mi intriga molto la nodachi,dev'essere un'arma terribilmente difficile da maneggiare
 
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view post Posted on 27/11/2012, 17:34
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eh già, pochissimo maneggevole, ma se la sai usare...


forse la tua spada è in una montatura shirasaya? cioè semplice legno sia per il manico che per il fodero? Appartiene ad una delle marche che ho citato nel primo post? Hai qualche foto? Scusa la mia rompicoglionaggine, ma in materia di katana divento curioso come le scimmie..
 
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io sto con gli ippopotami
view post Posted on 27/11/2012, 18:03




nè il fodero nè l'elsa sono di legno,non si tratta di una shirasaya (tipo che mi piace molto fra l'altro),è quasi del tutto identica alla Yari No Hanzo del primo post.
 
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view post Posted on 27/11/2012, 19:35
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ho capito. Se per caso avessi qualche foto, sarei molto felice di vederle.
 
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view post Posted on 28/11/2012, 09:58
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Ecco alcune katana economiche.







Ulteriore indizio della loro scarsa qualità è il fatto di poter trovare un "tris" katana-wakizashi-tanto a cifre ridicole....
 
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io sto con gli ippopotami
view post Posted on 28/11/2012, 11:21




Ora che ci penso ricordo un articolo trovato nella rivista "Samurai" dedicato ad un artigiano italiano che realizza katane di qualita'.....dovrei ritrovarlo.
 
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77 replies since 26/11/2012, 16:13   7984 views
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