| Sfido chiunque a dire di non conoscere l'arma Giapponese per antonomasia. Negli ultimi anni, il mito della katana si è diffuso capillarmente anche in occidente, incoraggiato da pellicole come L'Ultimo Samurai e i due Kill Bill, nonchè da tutti gli svariati manga e anime in cui appare questa storica spada nipponica. Occorre però fare distinzione. Spesso, in qualche gita a San Marino e simili, si può essere colti da un pericoloso attacco di "Katanite acuta". Trattasi di letale morbo che inflessibilmente ingiunge a chi ne è affetto di mettere al più presto le mani su qualsiasi cosa possa anche solo vagamente ricordare una katana. Essendo io tra i malati più gravi, negli ultimi due anni ho accumulato una qual certa esperienza. Tenterò in questo topic di fare distinzioni il più possibile precise e accessibili (ad esempio evitando o spiegando i termini in giapponese) tra le spade in commercio, per evitarvi le bufale più clamorose.
Katana Supereconomiche
Ecco il più infingardo nemico del malato di Katanite acuta: le si reperisce con grande facilità, sulle bancarelle e nei rivenditori di San Marino, in negozi di articoli fantasy ecc. Il prezzo è davvero ridicolo, dai 25 ai 75 euro. Queste spade, quasi sempre non affilate, sono concepite unicamente per l'esposizione, e costruite di conseguenza. L'acciaio utilizzato per la lama è sempre inox, solitamente AISI 440 o AISI 420. Leggerissimo, certo, e le protegge da ruggine ed effetti dell'umidità. Ma d'altro canto è un acciaio assolutamente inadatto a resistere ai colpi, che rischia di cedere se a qualcuno venisse la malaugurata idea di affilarlo, ed inutile per qualunque tipo di attività marziale. La lama è fissata al manico con una vite, mentre nelle spade originali o da pratica essa continua nel fodero, garantendo stabilità e resistenza e rendendo la spada completamente smontabile. Le spade a bassissimo costo non sono ne' smontabili ne' tantomeno resistenti. Il fatto che sia solo una vite a tenere insieme la spada rende quel punto estremamente fragile. Anche solo sventolarne una in giro può provocare il distacco della lama, che andrà a colpire il trasognato gonzo che stava assistendo alla fallace esibizione di sboronaggine. La linea di tempra (Hamon) che corre lungo tutta la lama è perfettamente simmetrica, cosa impensabile in una vera spada, in cui l'hamon sarebbe per forza di cose e spesso volutamente asimmetrico. D'altra parte, l'artigianato giapponese si rifà in modo particolare ai ritmi della natura, la quale di rado predilige la simmetria. Lo strato bianco (same) che circonda il manico, e che in una spada da pratica serve ad assorbire il sudore, è in plastica, anzichè nella tradizionale pelle di razza. Il fodero è in plastica o legno.
In altre parole queste spade, economicissime ma fragili e bilanciate, sono utili solo per scopo espositivo, quando esteticamente dignitose, il che è alquanto raro. Perchè spesso, per incantare i profani, sfoggiano colori sgargianti, manici in finto avorio, incisioni di dragoni, decisamente sgraziati e ridondanti. Quando tuttavia si limitano a riprodurre dignitosamente l'eleganza di una vera spada, fanno la loro figura, sono un regalo perfetto e sono davvero economiche.
Io stesso ne possiedo una, riproduzione della katana de "L'Ultimo Samurai", e ad oggi la trovo molto carina. Certo, non mi sognerei mai di utilizzarla, perchè finirei solo per romperla Eccola a voi
Katana da pratica
Per chi pratica seriamente arti marziali come lo Iaido, il Battodo o il Tameshigiri, e non può permettersi di spendere molte migliaia di euro per una spada made in japan, esistono molte aziende di grande serietà e professionalità specializzate nella produzione di spade da pratica. Realizzate con ottimi materiali e con tecniche artigianali o semi-artigianali, queste lame resistono perfettamente agli urti e sono splendide armi da allenamento. Il prezzo oscilla tra i 120 e i 2000 euro, a seconda dei materiali, delle rifiniture, della tecnica di realizzazione completamente o solo in parte artigianale, dell'azienda. Le lame sono forgiate in acciai ad alto tenore di carbonio (soprattutto 1045, 1060 e 1090), resistenti e flessibili. Le spade sono ovviamente smontabili. Il same è in palle di razza, il guardamano (tuba) in ferro brunito, lo tsuka-ito (fascia nera intrecciata sopra il same, che serve a garantire una presa solida ed evita il contatto delle mani con la ruvida pelle di razza) è in seta, cotone o pelle, il fodero in legno laccato. La lama ha o non ha il filo a seconda dell'attività per cui è concepita: niente filo per lo Iaido, filo per Battodo e Tameshigiri. Chiaramente l'acciaio ad alto tenore di carbonio è soggetto ad ossidazione, e necessita di regolare manutenzione. Le aziende leader nella produzione di katana da pratica sono Hanwey, Yari No Hanzo, Citadel, Marto, Gladius. Queste spade sono anche esteticamente belle, e le più economiche, col loro prezzo di 120-130 euro, rappresentano rispetto alle sammarinesi un oggetto da esposizione poco più costoso e molto più elegante e raffinato. Oltre che buono per la pratica.
Possiedo una katana da pratica della Yari No Hanzo, pagata 180 euro. Esteticamente superba, e mi sta fedelmente seguendo nel mio percorso di arti marziali, senza mai perdere un colpo. Ecco a voi (a sinistra) una katana da pratica realizzata dalla Hanwey, e (a destra, non è il mio modello) una della Yari No Hanzo.
Katana Giapponesi
Ed eccoci alle Nihonto. Queste spade sono considerate in Giappone Tesori Nazionali. Questo naturalmente, oltre al lavoro di millenaria origine che c'è dietro ad ogni spada, comporta costi davvero proibitivi. Dai 2000 ai 300 000 euro. All'infuori di questo target, si può star sicuri che non si parla di una lama giapponese originale. Il costo, estremamente variabile anche se molto vario, dipende dall'epoca a cui risale la spada, dalla scuola di forgiatura (ce ne sono cinque principali) a cui appartiene e dal nome dell'artigiano. In linea di massima le meno costose sono quelle del diciannovesimo-inizio ventesimo secolo. Perchè quelle precedenti hanno un immenso valore storico. E quelle attuali sono in assoluto le più costose, dato che gli artigiani marciano anche molto sulla nomea della katana. Ci sono però katana da pratica anche in Giappone, ovviamente senza il filo, costruite da artigiani nipponici. Pur tuttavia, non vi aspettate di poterne pagare una meno di 1500 euro.
Questa è una lama giapponese "A nudo", senza accessori, senza montatura. Nella seconda parte dall'alto dell'immagine vedrete il retro della lama, quella che termina nel manico, e nella parte di sotto parte dalla lama (Nagasa) con la famigerata punta (kissaki).
Spero che la discussione stimoli il vostro interesse. Se qualcuno di voi ha qualche lama a casa, ditemi, potremo parlarne, e dopo aver letto questo topic dovreste saperla collocare in una delle tre macrocategorie in cui io ho distinto, per comodità, le katana in commercio.
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