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Iliade o Odissea ?
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Iliade o Odissea ?

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view post Posted on 6/10/2014, 21:22




CITAZIONE (Aesìr @ 6/10/2014, 22:18) 
Fondamentalmente, sarà anche colpa del'impianto scelto da Apollonio Rodio, ma ho l'impressione che sia tutto molto superficiale: l'idea dell'eroe che non è poi così in gamba è decisamente moderna, però il testo pare quasi giustificarlo, invece che, magari, far vedere che sciocchi che erano gli eroi delle leggende antiche, e Giasone sarebbe perfetto: fondamentalmente, lui è un oggetto di scena. La prima prova, quella dei denti di drago e dei giganti? C'è qualcuno che ti dice tutto. Il drago? C'è qualcuno che ti dice tutto. Ti inseguono? C'è qualcuno che risolve tutto (in maniera assai cruenta). In tutti e tre i casi, questo qualcuno è una donna. Odisseo avrebbe inventato un modo per oltrepassare gli ostacoli, Ercole probabilmente avrebbe riso in faccia a Medea e preso a mazzate i giganti, annodato la coda al drago, sradicato l'albero per prendere il vello e detto "Tutto qua?". Giasone invece non fa proprio nulla. Se come protagonista ci fosse stata Medea sarebbe stato meglio - anche se probabilmente non concepivano una cosa del genere... accidenti, a parte casi isolati la protagonista femminile d'azione è comparsa dopo la metà del '900 - ma comunque si ha l'impressione che un personaggio abbastanza secondario sia più solido del protagonista.

Bè dai già nell'ottocento con i vari "il mulino sulla Floss", "Madame Bovary" ecc ecc.
 
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Aesìr
view post Posted on 7/10/2014, 12:13




No, aspetta, Madame Bovary sarebbe protagonista femminile d'azione? Mi sono perso qualcosa? Comunque, nell'Ottocente se vogliamo c'è anche Salgari, ma comunque sono casi relativamente isolati, penso che un buon numero abbia cominciato a diffondersi solo più tardi.
 
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view post Posted on 7/10/2014, 13:21




Intendevo le protagoniste femminili e basta. Sì la rivoluzione in quel senso è più nel '900, su quello non c'è dubbio. In tutti i casi non avevo letto d'azione :) No non direi prima dell'ottocento :D
 
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view post Posted on 7/10/2014, 16:03
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FAVORITO DELLA RAZZA

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CITAZIONE (Lord freezer @ 26/12/2012, 22:01) 
Preferisco l'Odissea... la parte con Polifemo è la mia preferita.

lo sai che c'e anche un validissimo film (che io posseggo) con il bravissimo attore armandt assante??
 
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Invictus4
view post Posted on 22/8/2015, 16:07




Ho amato ed amo ancora l'Iliade, mi ha sempre appassionato l'ideale eroico del poema, non gli eroi odierni ma gli eroi di una società tribale noncuranti del bene del singolo e nemmeno della comunità ma esclusivamente alla ricerca della propria gloria persolane. Per questo ho amato Predator, non che quest'ultimo sia un eroe, ma uccide per la propria gloria e il proprio rispetto all'interno della sua società. Una società che rispecchia molto quella tirbale dell'Iliade, inoltre un confronto tra due civiltà così simili (Micenea e Yautja) può aiutare noi fan a fantasticare e fare supposizioni.
 
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Hippo
view post Posted on 3/7/2020, 07:56




Da un post di Facebook :

Perché Omero era come Netflix (anzi, meglio)

La letteratura greca era avanti e Omero era più avanti di tutti. Se ancora lo leggiamo, a distanza di secoli, è perché Omero (o chi per lui) già aveva capito i fondamentali per le grandi serie pop.

1. Il team di sceneggiatori: toglietevi dalla testa l’idea del genio solitario che partorisce l’opera immortale. La Gilda degli Omeridi era una associazione di autori che lavoravano tipo catena di montaggio, un canto via l’altro come gli episodi dei serial. Siccome ci campavano, erano disposti a riaggiustare e risistemare per venire incontro alle esigenze del pubblico diverso: in pratica dalla sagra di paese alla corte chic. Il cosiddetto Omero era l’aedo capo, lo showrunner. Insomma una specie di Alex Pina della situazione.
2. Il mercato internazionale: le produzioni omeriche sono uno show globale vendibile in tutto il bacino del Mediterraneo. Basta con queste caspita di saghe locali dove i Tessali raccontano eroi Tessali, gli Arcadi eroi arcadi, sbrodolando per centinaia di versi sulle gesta di tizi insulsi che nessuno conosce fuori dal cortile della loro casa. No, Omero punta al mercato globale, persino la Grecia è troppo piccola per lui. Per questo usa location in Asia minore, e isole esotiche. Per questo vuole un cast internazionale con anche un occhio benevolo alle minoranze etniche e agli stranieri. Ci sono Frigi, Lici, Cari, e pure i Troiani non possono essere solo nemici stronzi, ma vanno raccontati come personaggi interessanti e complessi. Sia mai che poi comprano anche loro la serie, eh.
3. I protagonisti fighi. L’occhio vuole la sua parte. Omero intuisce che il pubblico vuole gli eroi belli. Quindi prende come protagonista Achille, muscoloso e aitante, ma non lesina nemmeno sul biondo Menelao, sul fascinoso Ulisse, e soprattutto su Paride, che può anche essere cane ed avere due battute in tutto, ma decora il set come pochi. Giusto Tersite e Calcante possono essere bruttarelli. Ma uno è l’indovino vecchio e saggio e l’altro l’intermezzo comico, insomma quelli che nelle serie non si fila mai nessuno.
4. Sponsor e product placing: ė una produzione internazionale, i soldi servono. Quindi vai con citazioni utili a raccattare fondi e benevolenza. Tipo inserire fra gli eroi gli antenati del signorotto locale che ti offre la cena, e magari una profezia a cavolo in cui si dice che la sua stirpe diverrà signora di tutto il mondo. Quel broccolo di Enea si spiega così. L’intero catalogo delle navi è un esempio di strategia di marketing con inserimento perfetto di sponsor a fini commerciali. Del resto, Omero è greco, vendere era la sua religione.
5. Il sesso vende. Il vero argomento della serie, come in tutti i serial di successo da Dallas in poi, sono le corna incrociate fra i ricchi e famosi. Nessuno si ascolterebbe un poema che parla di una guerra noiosissima per il controllo commerciale degli stretti. Meglio inventarsi il rapimento di una bella regina che forse è connivente con il suo rapitore (che fa tanto mister Gray miceneo), e aggiungerci una sottotrama con una bella schiava contesa fra i due potenti di turno. E per prendere ogni fascia di pubblico, metterci anche il belloccio buono fedelissimo alla moglie e alla famiglia e una storia gay pudicamente accennata fra Achille e Patroclo. Non bastasse, ti giochi la carta di Cassandra violentata. Hai tutto e The Crown ti spiccia casa.
6. La distribuzione internazionale e la potenza del merchandising: gli aedi coprono tutte le corti del Mediterraneo, e non c’è nemmeno bisogno dello streaming. Con l’equivalente di una cena vengono a casa tua di persona a intrattenere te e gli ospiti. Per giunta fra vasi a figure nere, rosse, statue, affreschi e altro, Omero mette su un impero di oggetti che parlano delle sue opere che manco la Rowlings con Harry Potter o Martin con Games of Thrones. Persino gli analfabeti hanno una tazzina con sopra Nestore, Achille o Ulisse. Per secoli e secoli. Tiger gli fa un baffo.
7. Gli spin off. Mai lasciar morire un filone quando il pubblico lo apprezza. Per esempio quell’Ulisse lì, nell’Iliade è sotto traccia, ma il pubblico ha dimostrato di essercisi affezionato? Vai di spin off, e lo mandi a girare per il Mediterraneo. Ambientazioni da favola, belle donne, mostri e avventure per la felicità delle Proloco. Funziona così bene che lo spin off è persino più amato della serie originale, un po’ come The Next Generation rispetto a Star Trek. Capita quando imbrocchi il protagonista giusto. Poi la gente ormai ama così tanto il format che segue persino gli spin off più fiacchi, come Discovery o l’Eneide, per dire.
 
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Toshiro
view post Posted on 5/1/2021, 15:30




https://www.ilprimatonazionale.it/esteri/o...culture-178787/
Sul "razzismo" e la "misoginia" dell'Odissea....
 
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view post Posted on 5/1/2021, 21:33
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Demon Bones

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CITAZIONE (Toshiro @ 5/1/2021, 15:30) 
www.ilprimatonazionale.it/esteri/o...culture-178787/
Sul "razzismo" e la "misoginia" dell'Odissea....

Ho letto l'articolo su altre testate, roba da sbattere la testa su un muro e il fatto che mi trovi abbastanza d'accordo(riescono sempre ad infilarci dentro quella % di boiata) con un articolo del primate nazionale, significa che ormai siamo proprio alla frutta ^U^
 
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Toshiro
view post Posted on 6/1/2021, 15:29




Comunque, il delirio che è venuto fuori negli ultimi tempi è la streumentalizzazione della solita isteria di massa che colpisce ogni epoca, bene o male: nel 1500 c'erano le epidemie di balli frenetici, nell'anno domini 2020 etcetera, ci sono il politicamente corretto e la cultura della cancellazione (che praticamente è un ossimoro, ma vabbè...).

Detto ciò, trovo che sia una delle azioni peggiori che un docente possa fare (prendo l'ambito scolastico, ma il discorso si amplierebbe al panorama cinematografico, fumettistico, dell'arte in senso generale, della moda, e così via):

-primo, non si rende giustizia ad una delle colonne portanti della produzione letteraria occidentale, che ha influenzato moltissimi lavori che magari oggi sono esaltati come alfieri del politicamente corretto (anche solo per parlare del viaggio dell'eroe, o della tragedia della figura profetica, bisogna scomodare Omero, o quantomeno la produzione tragica greca);

-secondo, si fornisce un'educazione (anche se non mi sembra il termine corretto) incompleta e di parte: il fatto di voler eradicare le parti scomode dalla letteratura, e di converso dalla storia, è un'azione bieca e perfino infantile.
Ha la stessa legittimità dei genitori che nascondono al bambino il male del mondo: così non si protegge il bambino dal contatto con il lato oscuro della società umana, semmai gli si fa un torto.
Egualmente, si vogliono portare più autori afro-americani, latini ecc, nel panorama scolastico? Legittimo, sono d'accordo, ma condannare Omero perché nell'Odissea si parla di un eroe misogino e violento, vuol dire mandare in malora quasi tutti la produzione successiva che si è affermata in occidente (non parlo dei classici orientali, perché non voglio dilungarmi in campi in cui non sono ferratissimo, però anche quelli seguono impostazioni simili, vedi l'Heike Monogatari, che a grandi linee è un romanzo cavalleresco nipponico);

-terzo, non è così che si applicano gli strumenti della critica letteraria, perché se tu critichi Omero (tanto per fare l'esempio), allora io posso argomentare e criticare gli autori politicamente corretti: se siamo in regime democratico, la mia opinione varrà quanto la tua.
E comunque, quegli strumenti vanno rivolti a tutti gli autori che un corso propone, altrimenti gli stessi vengono presentati come dogmi di fede, e torniamo a non poter dire che è la terra a ruotare attorno al sole, e non viceversa...non so se mi spiego;

-quarto, l'azione è performante nei confronti delle menti giovani, che ancora non hanno sviluppato strumenti critici autonomi. Non voglio dire che i giovani sono stupidi, però un imprinting simile li porterà a guardare con sospetto tutto ciò che non rientra nel politicamente corretto, ovvero negli indici approvati dalla politica, cosìcché opere come il Mein Kampf verrebbero bollate subito come libri da rogo, mentre andrebbero lette criticamente, capendo quali contenuti abbiano, cosa avesse in mente l'autore, e perché fossero idee pericolose per la società.
Non parlo di innalzamento a capolavoro letterario, ma nemmeno di una demonizzazione a-critica.
La critica letteraria avrebbe il compito, come lo studio storico, di restituire le emozioni di un'epoca, la sua mentalità, anche i suoi lati negativi, ma senza demonizzare quanto di negativo c'è in essa, perché a quel punto si è di parte.

Spero di essere stato chiaro, nonostante il papiro, ma è un argomento che mi sta a cuore.
 
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Toshiro
view post Posted on 8/1/2021, 11:31




E' una questione simile a quanto visto per il "razzismo" e la "misoginia" in Tolkien: innanzitutto, Tolkien ha dato ad Eowyn una parte importantissima per la risoluzione della vicenda (anche se Frodo e Sam fossero riusciti a vincere su Sauron, i danni che il re stregone e l'esercito di orchi avrebbero fatto a Minas Tirith sarebbero stati immensi, una sorta di vittoria di Pirro).
E poi...ricordiamo che Tolkien scrisse l'opera negli anni 30, pubblicandola pienamente negli anni 50, in un contesto in cui afro-americani e latini avevano ben poca voce in capitolo...eppure, credo che la scelta di far partecipare alla quest della compagnia rappresentanti di diverse razze, e di dare ai più piccoli di loro la parte più grande e significativa, sia un segno di una grande lungimiranza da parte dell'autore.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che l'assenza di sudroni ed easterling dalla narrativa di Tolkien (eccezion fatta per alcuni passaggi di ISDA e del Silmarillion), offre ampie capacità di introdurre personaggi interessanti. Se la serie televisiva avesse a che fare con Numenor, si potrebbero fare vedere vassalli sudroni fedeli agli uomini di Numenor, ed altri intenzionati a servire Sauron.
 
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view post Posted on 8/1/2021, 16:05
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DITA CONSUMATE

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Non avevo mai votato? Dico Odissea.
 
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Idem per me, per quanto non abbia mai letto entrambi, preferiró sempre le disavventure di Ulisse, principalmente per tutti gli incontri (assolutamente iconici) fatti con i mostri
 
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view post Posted on 30/1/2022, 12:25
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PRESCELTO DELLA STIRPE

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Una disanima approfondita su uno degli episodi più noti dell'Odissea
https://astutoomero.blogspot.com/2016/10/c...rche-i.html?m=1
 
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Alberto Majrani
view post Posted on 9/2/2022, 01:25




Grazie per il link al mio sito; mi permetto di consigliare la lettura anche delle altre pagine, ci sono parecchie sorprese...
 
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