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| Li ritengo entrambi largamente sopravvalutati. Il mio odio si concentra di più su Jackson, ma del resto lui è schizzato nell'olimpo Hollywoodiano con la trilogia dell'Anello e quindi non può che essere così. Per parte mia, con l'eccezione di alcuni scorci del primo e di alcuni personaggi effettivamente memorabili, è una saga ineccepibile ma senza il minimo impatto emotivo, spesso noiosa, sicuramente autocompiaciuta, sicuramente non all'altezza dei romanzi che le hanno dato il la. King Kong è un'altro filmone senza una pecca, ma ancora oggi la versione del '33 fa capire bene che non tutti i remake sono così definibili, alcuni sono semplicemente zavorra commerciale. Bello, ma a cosa serviva? Cosa ha detto di più? Jackson poi ha un passato più che discreto, ma poi come Cameron ha venduto il c**o, forse in modo ancor più fragoroso perchè il suo illustre collega di incassi partiva da film comunque già commerciali. Lui no. Del Toro invece ha uno stile più personale (cioè, adesso non mettiamoci a dire originale, ma quasi) e intuizioni interessanti, ma sembra volersi appiattire e non riesce sempre a colpire nel segno. Per entrambi i registi comunque vale un'equazione: non si riconosce un loro film da un qualsiasi altro solo guardandolo, bisogna saperlo. Questo è indice, se non di inutilità (cosa che non sta ne' in cielo ne' in terra dato che sono comunque indubbiamente bravi), se non altro di poco spessore autoriale. E non iniziamo a dire che è solo perchè sono commerciali. Spielberg ad esempio non si confonde con nessuno, ed è l'epitome del cinema commerciale.
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