ALIEN e PREDATOR Italia, la più grande community italiana su ALIEN, PREDATOR & PROMETHEUS


Il nemico dell'Impero Romano che preferite
Poll choicesVotesStatistics
Annibale Barca2 [25.00%]
Spartaco2 [25.00%]
Attila2 [25.00%]
Vercingetorige1 [12.50%]
Arminio1 [12.50%]
Filippo V0 [0.00%]
Viriato0 [0.00%]
Giugurta0 [0.00%]
Mitridate0 [0.00%]
Orode II0 [0.00%]
Budicca0 [0.00%]
Pirro0 [0.00%]
Decebalo0 [0.00%]
Sapore I0 [0.00%]
Zenobia0 [0.00%]
Alarico0 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 8)

Il nemico dell'Impero Romano che preferite

« Older   Newer »
  Share  
io sto con gli ippopotami
icon7  view post Posted on 25/4/2015, 14:20




Quando si parla dei nemici dell'Impero Romano,di solito vengono alla mente questi tre nomi: Annibale,Spartaco e Attila.

Ma il condottiero cartaginese,il gladiatore ribelle e il sovrano unno non furono gli unici avversari dell'Urbe.Molti altri misero i bastoni tra le ruote a Roma,alcuni per difendere la libertà propria o quella del loro paese,qualcuno per odio,altri per semplice tornaconto personale.

Quale di questi personaggi preferite?


Annibale Barca
TIg70mT
Il leggendario generale cartaginese che diede il via alla Seconda guerra punica. Nel 221 ebbe il comando supremo delle forze cartaginesi in Spagna, dove era stato condotto a nove anni dal padre che, secondo una tradizione, gli fece giurare odio eterno (giuramento, odio annibalico) ai Romani. Proseguendo i disegni paterni estese l'occupazione della Spagna, finché con la presa di Sagunto, alleata dei Romani, provocò la reazione di questi, che dichiararono guerra (218). Annibale varcò i Pirenei, traversò rapidamente la Gallia, dove gli era stato facile suscitare umori antiromani, e valicò le Alpi per il Monginevro o per il Piccolo S. Bernardo con un esercito di circa 26.000 uomini e 37 elefanti. La geniale impresa disorientò i Romani: Publio Cornelio Scipione, mandato in Gallia a fermarlo, dovette rientrare in fretta in Italia e fu battuto al Ticino, e quindi, insieme con Tiberio Sempronio, alla Trebbia. L'anno seguente (217) Annibale scese nell'Italia centrale e batté al Trasimeno il console Flaminio: caddero 15.000 Romani e lo stesso console. Scese quindi in Puglia per foraggiare l'esercito, mentre a Roma si eleggeva dittatore Quinto Fabio Massimo, il quale adottò una tattica temporeggiatrice. Ma l'anno seguente (216) i consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone attaccarono A. presso Canne; la battaglia fu il capolavoro tattico di Annibale e la massima sconfitta subìta dai Romani. Seguì la defezione di alcune delle città italiche, tra cui Capua; ma la maggior parte rimase fedele. Questo fatto e l'incomprensione verso Annibale delle classi dirigenti cartaginesi permisero un progressivo rovesciamento della situazione. Annibale poté prendere anche Taranto (212) e tentare una puntata contro Roma stessa (211), ma in effetti era sempre più ridotto alla difensiva. Quando i Romani, dopo aver ristabilito la situazione in Spagna a opera di Publio Cornelio Scipione, e dopo la vittoria su Asdrubale al Metauro. furono abbastanza forti da portare la guerra in Africa (204), Annibale fu richiamato (203), e fu vinto da Scipione a Naraggara (202). Conclusasi così la guerra, si dedicò alla ricostruzione della patria; ma nel 195, per troncare le rimostranze dei Romani, lasciò Cartagine e si rifugiò presso il re Antioco III di Siria, incitandolo alla guerra contro Roma. Quando questi fu battuto (190), Annibale si rifugiò presso Prusia, re di Bitinia; per non cadere nelle mani dei Romani, che ne chiedevano l'estradizione, si avvelenò.

Spartaco
xOsUcLY
Uno dei più famosi ribelli della Storia.Ex soldato romano di origine tracia, disertore e perciò ridotto in schiavitù, fuggì nel 73 con alcuni compagni dalla scuola gladiatoria di Capua. Presto raccolse attorno a sé migliaia di schiavi fuggitivi (Traci, Celti, Germani), con cui predò per circa un anno la Campania: dopo essersi separato dal compagno di rivolta, il celtico Crisso, si diresse a nord, sconfiggendo il console . Gellio e, a Modena, il governatore della Gallia Cisalpina. Tornò quindi nel sud, ma in Lucania fu accerchiato, sconfitto e ucciso da Marco Licinio Crasso che guidava ben dieci legioni. Dei seguaci di Spartaco, 5000 morirono in battaglia e 6000 furono crocifissi sulla Via Appia, tra Roma e Capua.

Attila
FNAhA9V
Re degli Unni,unificò le varie tribù unne, sottomettendo tutta la Scizia e imponendo la sua autorità sui Germani orientali: in unione col romano Ezio, distrusse i Burgundî del regno di Worms. In lotta, dal 441, con Teodosio II imperatore d'Oriente, concluse le sue tremende devastazioni con la vittoria sul fiume Utus e con l'imposizione di una pace umiliante (447), ottenendo l'anno dopo terre sulla destra del Danubio. Arrogante verso l'imperatore d'Occidente, Valentiniano III, da cui esigeva il tributo e la mano della sorella Onoria, di fronte alla tenacia del nuovo imperatore d'Oriente Marciano e all'alleanza tra Ezio e i Germani occidentali, per prevenire gli avversarî, invase la Gallia disturbato dopo l'incerta battaglia sui Campi Catalaunici (tra Châlons-sur-Marne e le Argonne), ripiegò in Pannonia. L'anno dopo invase l'Italia: distrutta Aquileia, arrivò fino al Mincio, dove l'incontrò l'ambasceria guidata dal papa Leone I; per la minaccia di Marciano alle spalle, per la fame e le malattie che tormentavano le sue truppe (ma la fede popolare attribuì il successo del pontefice a un intervento soprannaturale), Attila acconsentì alla pace e ritornò in Pannonia, dove, poco dopo, morì in modo improvviso.

Vercingetorige
fwFwIlB
Capo dei Galli nativo dell'Alvernia. Figlio di Celtillo, ancor giovane organizzò (52) e diresse la ribellione nazionale contro Cesare, riuscendo, dopo alterne vicende, a infliggere una grave sconfitta a Cesare nell'assedio di Gergovia; assediato poi ad Alesia si difese con valore, finché, vista perduta la partita, per placare il vincitore, si offrì prigioniero. Cesare lo tenne per sei anni prigioniero a Roma per averlo presente nel suo trionfo , e quindi lo fece decapitare.

Boudicca
tfE0lsT
Regina degli Iceni,suo marito, Prasutago, fu messo a capo degli Iceni proprio dai Romani, attorno al 47, come re vassallo.Prasutago avrebbe dovuto nominare l’Impero Romano come suo unico erede, ma nominò invece sua moglie e le sue figlie.Alla morte del marito,Boudicca fu esposta nuda sulla pubblica piazza e frustata davanti al suo popolo,e le sue figlie stuprate dai soldati romani.Decise di vendicarsi,unendo e guidando le altre tribù brittaniche contro i Romani.L’esercito di Boudiccaattaccò per prima Camulodunum, odierna Colchester. Si trattava della capitale amministrativa della regione, nonché di un ex castrum le cui mura erano state demolite o utilizzate come muri portanti di nuovi edifici. Senza mura e con una guarnigione di soli 200 soldati,Camulodunum fu completamente rasa al suolo e bruciata. Tutti i cittadini, molti dei quali si erano rifugiati nel tempio, furono seviziati e massacrati nei modi più atroci.Fu sconfitta con i suoi nella "Battaglia di Watling Street",dalle truppe di Gaio Sventonio Paolino.Per evitare la cattura,la regina guerriera si avvelenò.

Shapur I
hbjtjicm
Shāpūr I,figlio e successore di Ardashir I, fu impegnato in una lunga serie di guerre contro i Romani, , li sconfisse più volte, riuscendo anche, nel 260, dopo la battaglia di Edessa, a prendere prigioniero l'imperatore Valeriano, che condusse con sé in Iran insieme con 70.000 soldati romani.Dopo esser entrato in Asia Minore,fu sconfitto da Settimino Odenato,che riuscì a sottrargli gran parte dei suoi domini.

Pirro
Yf0Vkdo
Grande protagonista della Prima guerra punica,fu uno dei condottieri che Annibale ammirava.Re dell'Epiro Pirro aveva perso il trono nel 302 a.C. ed era stato mandato quale ostaggio alla corte egiziana di Tolomeo I Sotere. Questi nel 297 a.C. lo aiutò a rientrare nel suo regno. Nel 295 a.C. sposò la figlia di Agatocle di Siracusa. Chiamato dalla città greca di Taranto contro Roma che aveva rotto un trattato, giunse in Italia nel 280 a.C. con un esercito di 25.000 uomini e 20 elefanti da guerra. Dopo aver vinto la battaglia di Heraclea e quella di Ascoli Satriano, giunse in Sicilia per aiutare le colonie greche a combattere contro i cartaginesi, ma i suoi stessi alleati lo tradirono, poiché vedevano in lui un futuro dominatore. Tornato in Italia, nel 275 a.C. venne sconfitto dai Romani a Malevento Maleventum, chiamato in seguito Beneventum, grazie al buon esito della guerra, e si ritirò in Grecia dove morì.

Filippo V
GqJjVH7
Re di Macedonia,alleato di Annibale dopo Canne entrò in conflitto con i Romani quando il console Sulpicio Galba penetrò nel cuore del territorio macedone, devastandolo,sconfiggendo Filippo al passo dell'Aoo. Nella pace che seguì alla vittoria decisiva a Cinoscefale in Tessaglia (197) F. dovette rinunciare ai suoi possedimenti asiatici e ad una parte della sua flotta. Nel 192 Filippo si alleò coi Romani contro Antioco il Grande di Siria contribuendo alla vittoria, ma Roma lo obbligò a restituire le città conquistate. Nel suo rinnovato odio per Roma, fece uccidere il figlio minore Demetrio, amico dei Romani, per assicurare il trono al primogenito Perseo.

Viriato
7w7Ze1P
Capo dei Lusitani superstiti della strage fatta a tradimento da Servio Galba . Salvò l'esercito grazie ad un'abilissima guerriglia contro Vetilio , respinse i Romani nella vallata del Baetis e dominò il paese. Sconfisse ancora ripetutamente i Romani, finché il console Q. Fabio Massimo Emiliano, forte di due nuove legioni, riportò notevoli successi. Viriato riuscì tuttavia a far sollevare i Celtiberi e batté in seguito il console Quinto Fabio Massimo Serviliano che fu costretto a concludere una pace , i termini della quale furono disconosciuti dal senato e dal console Gneo Servilio Cepione . Abbandonato dai suoi, fu ucciso nel sonno da tre compatrioti incaricati di trattare con Cepione.

Alarico I
pyT7YlJ
Condottiero dei Visigoti (circa 370 - 410), fu l'autore del celebre saccheggio di Roma del 410.
Acclamato nel 395 duce dei Visigoti stanziati come foederati di Roma nella Pannonia e nella Mesia, invase la Macedonia e la Grecia, inserendosi abilmente nella discordia esistente tra i successori di Teodosio, Arcadio e Onorio, e i rispettivi ministri, Stilicone e Rufino. Affrontato da Stilicone nel 395 e 396, venne a patti. Arcadio, imperatore d'Oriente, gli conferì la carica di magister militum e gli affidò il governo dell'Illirico, per cui il suo popolo, da stipendiato, assumeva una sua autonomia e si affiancava ai Romani, pur diviso da questi se non altro per la religione (i Visigoti erano ariani). Forse in relazione ad altri movimenti di barbari, A., proclamato re dai suoi, nel 400 scese in Italia provenendo da oriente, mentre Radagaiso minacciava dalla Rezia. Stilicone, battuto Radagaiso, sconfisse Alarico a Pollenzo (6 apr. 402). Alarico si ritirò nell'Illirico, ma, dopo la morte di Stilicone, irruppe di nuovo in Italia e, approfittando dell'inerzia di Onorio, imperatore d'Occidente, giunse sotto le mura di Roma. Questa poté per una prima volta (408) salvarsi con l'oro e la liberazione di 40 mila schiavi barbari, ma Alarico, irritato per il rifiuto di Onorio di cedergli il Norico, e dopo aver tentato di superare le trattative facendo eleggere (409) dai Romani un imperatore a lui asservito, Attalo, la notte del 14 agosto 410 penetrò, per la Porta Salaria, nella città e la saccheggiò per tre giorni. Poi, portando col bottino la bellissima Galla Placidia sorella di Onorio, si diresse verso il Sud, forse con l'intenzione di passare in Africa. Lo colse morte improvvisa nei pressi di Reggio; secondo il racconto di Giordane, fu sepolto nell'alveo del fiume Busento.

Arminio
gei93DX
Capo della popolazione germanica dei cherusci . Militò nell'esercito romano in Pannonia e acquisì la cittadinanza, ma tornato in patria, che trovò sempre più sotto il controllo di Roma, si ribellò e tese al console Quintilio Varo un'imboscata nella selva di Teutoburgo, dove distrusse quasi tutto l'esercito romano.

Zenobia
9bxaZs3
Regina di Palmira , seconda moglie di Odenato, alla morte del marito tenne il potere in nome del figlio Vaballato, seguendo una politica ostile all'Impero romano e favorevole ai Persiani. Estese il suo dominio prima sulla Siria e sui paesi limitrofi, poi sull'Egitto, del quale s'impossessò il generale Zabda, indi allargò la sua conquista all'Asia Minore, senza riuscire peraltro a impadronirsi della Bitinia. Poi strinse con l'imperatore Aureliano una convenzione che le lasciava i territorî conquistati e conferiva a Vaballato i titoli già di suo padre Odenato; poiché Zanobia mirava alla creazione di uno stato indipendente da Roma, batté moneta propria, e suo figlio assunse i titoli di Imperator Caesar Augustus. Ma Aureliano riprese l'Egitto, ricuperò l'Asia Minore fino al Tauro, batté sull'Oronte l'esercito palmireno guidato da Zabda e occupò Antiochia. Battuti definitivamente i Palmireni presso Emesa, Zanobia fuggì prima a Palmira e poi tentò di recarsi presso i Persiani; fu però arrestata, condotta a Roma e fatta sfilare nel trionfo di Aureliano. Passò gli ultimi anni relegata in una villa presso Tivoli.

Decebalo
1hHPvxxm
Ultimo re dei Daci; vincitore del prefetto del pretorio Cornelio Fusco, ma subito dopo sconfitto da Tettio Giuliano, riuscì nondimeno a concludere una pace molto vantaggiosa, ed estese la sua autorità su gran parte dei Daci dando a essi unità. Combatté valorosamente più volte contro Traiano e, per non cadere in mano del nemico, si uccise.

Giugurta
PRuBBPW
Principe di Numidia figlio di Mastanabale; dallo zio Micipsa (rimasto dopo la morte dei fratelli unico re) ebbe parte del regno insieme con i figli di lui, Iempsale e Aderbale Giugurta uccise (secondo la tradizione) Iempsale, e vinse Aderbale, il quale si recò a Roma per chiedere aiuto. Il senato, per motivi di opportunità politica (Sallustio lo taccia addirittura di corruzione), decise un intervento moderato, inviando una commissione senatoria presieduta da Lucio Opimio, che procedette alla spartizione del regno. La parte più ricca, confinante con la provincia romana, fu data ad Aderbale; la più occidentale a Giugurta. I due principi vennero presto in lotta: Aderbale fu vinto e ucciso . Roma dichiarò guerra: il console Bestia riuscì a ottenere la resa di Giugurta. Ma i cavalieri romani, ai fini di una loro penetrazione commerciale, volevano la guerra, ed essa fu scatenata dopo che, mentre G. era a Roma invitato a denunciare quei membri dell'oligarchia che egli aveva corrotto col denaro, un pretendente al trono di Numidia fu misteriosamente ucciso. Dopo gli insuccessi di Spurio Postumio Albino e di suo fratello Aulo , il senato mandò in Numidia il console Quinto Cecilio Metello, detto poi Numidico, accompagnato da Publio Rutilio e Gaio Mario: un'accanitissima battaglia presso il fiume Muthul finì con la vittoria dei Romani. Giugurta intanto si alleava con Bocco di Mauretania. Mario, eletto console, condusse la campagna con maggiore energia e nel , con una marcia audace, arrivò ai confini della Numidia con la Mauretania; Bocco, intimidito o allettato dalle proposte romane, tradì l'alleato consegnandolo all'inviato di Mario, Lucio Cornelio Silla. Giugurta dopo essere stato trascinato in catene nel trionfo di Mario fu strozzato nel carcere Tulliano.

Mitridate VI
aGuSWCY
Soprannominato "Re veleno" per l'abitudine di ingerire piccole quantità di veleno per rendersene immune,abbattuto nel 112 il potere della madre Laodice che governava dal 120, anno in cui fu assassinato il padre M. V Evergete, s'impadronì dello stato pontico, del quale restò unico signore liberandosi nel 111 anche del fratello, Mitridate χρηστός. Cominciò immediatamente a perseguire un suo programma di espansione territoriale, soccorrendo i Greci della Crimea contro gli Sciti; divenne re del Bosforo Cimmerio, prostate (protettore) di Chersoneso, padrone della Meotide, della Colchide e della Piccola Armenia. Alleatosi con Nicomede III Evergete re di Bitinia, attaccò, conquistò e divise con l'alleato la Paflagonia (104). Chiamata in causa dai vinti, Roma protestò per bocca di Gaio Mario, ma Nicomede e M., per tutta risposta, conquistarono anche la Galazia. Alle nuove proteste gli alleati si rivolsero contro la Cappadocia, la quale però divenne fonte di discordie fra M. e Nicomede, sì che quest'ultimo, rivoltosi ai Romani (95), ottenne che M. sgombrasse la Cappadocia, cui fu imposto come re Ariobarzene Filoromeo. Cacciato che fu anche questo da Tigrane d'Armenia, genero di M., in Cappadocia fu stabilita la reggenza di una creatura di M., Gordio, contro il quale i Romani mandarono Silla che lo vinse inseguendolo fino all'Eufrate. Mentre Roma era impegnata nella guerra sociale, M. riu scì a cacciare Ariobarzane e Nicomede IV, nuovo re di Bitinia, ma non appena Roma poté mandare Manio Aquilio con l'incarico di restaurare i due re, M. seppe cedere abilmente alle richieste romane. Ma Nicomede invase il Ponto (89), causando la guerra fra Roma e M., i generali di M., Archelao, Neottolemo e Ariarate, inflissero un grave scacco a Nicomede, e M. in persona, a Protopachio, sbaragliò le milizie di Aquilio (che poi catturò) mentre cercavano di congiungersi a quelle di Lucio Cassio Longino. M., dilagando nell'Asia Minore, ergendosi a campione dell'ellenismo contro Roma e mettendo a frutto anche il risentimento delle classi più povere, infierì contro tutto ciò che apparisse romano: ne fu conseguenza un feroce massacro di circa 80.000 Italici residenti nei paesi conquistati. La Grecia si orientò in senso favorevole al monarca asiatico e Archelao, in breve, la conquistò pressoché tutta in nome di Mitridate. Nell'87 però sbarcava a Demetriade Silla; Q. Bruzio Sura batteva la flotta comandata da Metrofane. Ricevuta la sottomissione di gran parte della Grecia, Silla assediò ed espugnò Atene nell'86. Cercò poi battaglia contro le milizie di Archelao e le annientò presso Cheronea: pochi mesi dopo (autunno 86) sbaragliò ancora presso Orcomeno ingentissimi rinforzi inviati da Mitridate. Si iniziarono trattative di pace, onerose per M., che tuttavia fu costretto ad accettare (pace di Dardano, 84). Mentre attendeva al riordinamento del suo stato, fu attaccato da Lucio Licinio Murena (83-81) e lo sconfisse, dopo di che Silla impose la fine delle ostilità. Roma era impegnata ora nella guerra piratica e M. anelava alla rivincita. Le ostilità si riaprirono quando l'annessione della Bitinia (74) da parte dei Romani ebbe rotto l'equilibrio stabilito dalla pace di Dardano. Ebbe il comando dei Romani Lucullo, fiancheggiato dalla flotta del collega console Marco Aurelio Cotta. Mentre questi perdeva sessantaquattro navi ad opera di M., Lucullo liberava Cizico dall'assedio e sconfiggeva a Cabira M., sbaragliandone i 40.000 fanti e 4000 cavalieri. Ma mentre Lucullo con una mirabile campagna portava l'offesa nel cuore dell'Armenia dove s'era rifugiato M. e otteneva una nuova vittoria a Tigranocerta nel 69, ostilità politiche romane lo costrinsero ad abbandonare l'impresa, permettendo a M. di ottenere successi insperati (68-67). Dopo la battuta d'arresto della guerra piratica, si svolgeva però contro M., con forze imponenti, Gneo Pompeo. Abbandonato da Tigrane, M. continuò tuttavia a battersi valorosamente. Ridottosi infine nel Bosforo Cimmerio, mise insieme un grande esercito con l'ambizione di piombare sull'Italia risalendo il Danubio, ma gravi difficoltà politiche e la rivolta del figlio Farnace lo spinsero alla disperazione e al suicidio .

Orode II
lzAQ3iQ
Re dei Parti,Figlio di Fraate III, d'accordo con il fratello Mitridate III, fece uccidere il padre, poi escluse dal regno anche Mitridate, che chiese aiuto ai Romani. Ne nacque una guerra in cui l'esercito di Orode, comandato da Surena, sconfisse nel 53 a.C. il proconsole di Siria Marco Licinio Crasso a Carre grazie alla superiorità dei suoi catafratti e degli arcieri a cavallo. La guerra proseguì sotto il comando del figlio, Pacoro I, che venne battuto da Gaio Cassio Longino ad Antigoneia nel 51 a.C. e respinto all'Eufrate. Orode, a questo punto, assunse un atteggiamento favorevole prima a Gneo Pompeo Magno, poi a Marco Giunio Bruto e a Cassio, ma fu sconfitto da Publio Ventidio Basso, generale del triumviro Marco Antonio, nella battaglia del Tauro e suo figlio Pacoro venne ucciso a Gindaro nel 38 a.C.Orode abdicò in favore del figlio Fraate IV, che, una volta salito al potere, non esitò a farlo uccidere.

Edited by io sto con gli ippopotami - 11/5/2015, 20:31
 
Top
io sto con gli ippopotami
view post Posted on 11/5/2015, 12:10




bè nessuno?
 
Top
view post Posted on 11/5/2015, 15:22
Avatar

FAVORITO DELLA RAZZA

Group:
A&P Italia Hall Of Fame
Posts:
3,987
Location:
Milano

Status:


A me piacerebbe votare ma vorrei un attimo approfondire meglio la questione.. Ora come ora sarei tra gli Unni o i Sanniti.
 
Top
view post Posted on 11/5/2015, 16:33
Avatar

DITA CONSUMATE

Group:
Amministratori
Posts:
28,389
Location:
Ichnusa

Status:


Se la giocano Attila, Spartaco e Annibale...
 
Top
view post Posted on 11/5/2015, 17:10
Avatar

Demon Bones

Group:
Moderatore Grafico
Posts:
11,481
Location:
Pordenone

Status:


Voto Spartaco...mi ha sempre affascinato come personaggio
 
Top
view post Posted on 11/5/2015, 20:51
Avatar

FAVORITO DELLA RAZZA

Group:
A&P Italia Hall Of Fame
Posts:
4,241
Location:
Bologna

Status:


Annibale è il mio personaggio storico preferito da quando ero piccolissimo. Trovo però che anche Spartaco, Giugurta (leggete Sallustio e capirete), Pirro e Vercingetorige abbiano un grande fascino. Mitridate è insopportabile, quando l'ho studiato ricicciava fuori ogni tre secondi e non crepava mai..
 
Top
Aesìr
view post Posted on 11/5/2015, 21:39




Non credo di aver mai trovato una versione su di lui. Mi stava un po' più antipatico Giugurta, per ragioni per lo più più... pratiche (non a caso, Sallustio si traduce...). Anche su Annibale e Vergingetorix ho fatto versioni ma, chissà, forse il fascino della figura storica li ha addolciti ...e anche il fatto che Cesare e - meno - Livio sono un po' più semplici di Sallustio, forse :D
 
Top
view post Posted on 12/5/2015, 09:12
Avatar

Principe dell'alveare

Group:
Amministratori
Posts:
36,114

Status:


Voto Annibale
Alarico, Attila e Arminio hanno sicuramente messo in ginocchio il mondo romano, ma a conti fatti sono stati dei fuochi di paglia, Annibale è stato una spina nel fianco per mooolto tempo, l'impresa di annientare Roma gli frullava nella testa già da bambino (grazie a suo padre)
Penso che pochi altri abbiano intrapreso una campagna così massiccia contro l'urbe, i barbari dell'epoca delle invasioni avevano gioco facile, l'esercito tardoimperiale ormai era imbarbarito, poco motivato, non parliamo poi degli imperatori di quell'epoca, c'è da mettersi a piangere...

Annibale invece sfidava una Roma molto potente e determinata, che ad ogni sconfitta subita tornava più tenace che mai.
Se avesse marciato sulla città eterna all'epoca di Teodosio, Onorio, Valentiniano o Eliogabalo avrebbe raso al suolo ogni cosa.


Comunque all'appello manca un grande personaggio, Brenno, il gallo responsabile del primo sacco di Roma
 
Web  Top
view post Posted on 12/5/2015, 10:55
Avatar

FAVORITO DELLA RAZZA

Group:
A&P Italia Hall Of Fame
Posts:
3,987
Location:
Milano

Status:


Credo che voterò Attila... Più che altro è il suo popolo a essermi simpatico..
 
Top
io sto con gli ippopotami
view post Posted on 12/5/2015, 12:05




CITAZIONE (Predalien @ 12/5/2015, 10:12) 
Comunque all'appello manca un grande personaggio, Brenno, il gallo responsabile del primo sacco di Roma
(IMG:http://i57.tinypic.com/117zi2e.jpg)

Mea culpa,anzi se qualcuno trova un altro personaggio degno di nota lo citi.

Io vado un pò controcorrente: anch'io sono un fan dei 3 "pesi massimi" Spartaco,Attila e Annibale.

Ma il mio voto va a Budicca,la regina guerriera
tFkbFvm
 
Top
view post Posted on 12/5/2015, 12:36
Avatar

Principe dell'alveare

Group:
Amministratori
Posts:
36,114

Status:


Osservate l'impero di Zenobia, non avevo mai compreso quanto fosse grande

La regina di Palmira in un dipinto di Herbert Schmalz
 
Web  Top
view post Posted on 13/5/2015, 14:58
Avatar

VETERANO DELLA DINASTIA

Group:
Engineer
Posts:
14,067
Location:
Milano

Status:


Per una questione di sangue non potevo non votare Arminio ;).
Evviva Teutoburgo XD
 
Top
view post Posted on 7/7/2023, 23:01
Avatar

PRESCELTO DELLA STIRPE

Group:
Marine
Posts:
5,883

Status:


 
Top
14 replies since 25/4/2015, 14:20   601 views
  Share