Predator Last Warrior, "Lui non era solo, evidentemente..."

2017, Guatemala

Kim prese il suo fucile a pompa e si voltò verso la giungla, per poi chiudersi dentro alla sua tenda al centro esatto del campo. Tremava al solo pensiero di cosa fosse accaduto agli altri, cosa gli avessero fatto, eppure non poteva saperlo con certezza. La notte era illuminata solo dal falò semi spento accanto alla tenda di Kim, e questo non era un gran vantaggio. Tante fonti di calore, come lui sapeva, confondevano gli strumenti della creatura, rendendola confusa, mentre in quel momento solo un piccolo strato di tessuto copriva Kim, e non sarebbe stato sufficiente. Uno scattare di lame si udì in tutto il campetto, quindi Kim si gettò fuori dalla tenda, corse verso il falò ed intuì che la creatura lo aveva già trovato. Si guardò intorno, ma non vide nulla. Quando meno se lo aspettò, una dozzina di corpi insanguinati caddero di fronte a lui dagli alberi soprastanti. Ecco che fine avevano fatto i suoi compagni. Continuò così a cercare il nemico tra gli alberi e le tende del campo, non notandoalle sue spalle che sopra il falò si stagliava una figura imponente, ma dalla forma confusa, quasi invisibile. Il dettaglio di una lama fu ben visibile grazie alla luce del fuoco, e Kim si ritrovò con la testa mozzata in pochi secondi. La figura raccolse da terra la testa e la attaccò a un gancio sul bacino, diventando visibile, per poi avviarsi tra i cadaveri insanguinati delle sue prede verso la giungla.

Continua...

Povero Kim: già mi ero affezionato a lui