Non so quanti tra voi conoscano questo genere di riviste per
soli uomini adulti, virili ed eterosessuali (c'era proprio scrictto così sulle copertine) che tanto di moda andavano nell'America degli anni 50 e 60.
All’inizio degli anni quaranta queste pubblicazioni erano la versione popolare del sofisticato maschile generalista “Esquire”, mentre alla fine della loro parabola editoriale, nei tardi anni settanta e primi ottanta, si erano trasformate in riviste di fotografie porno.
Erano giornali abbondantemente illustrati con colorate scene di violenza, avventure sanguinose e donnine seminude; i titoli dei mensili più diffusi erano “Stag”, “For Men Only” e “Male”. In genere contenevano notizie di fatti "realmente" accaduti, storie forti o reportage di guerriglia e sopravvivenza opportunamente modificati ed esagerati al fine di attirare l'interesse del pubblico medio in cerca di storie forti calcando la mano sui lati più sanguinosi e pruriginosi di queste vicende; inutile che talune di queste storie erano (ovviamente) inventate di sana pianta e spacciate per "vere" in mezzo alle altre (tanto erano rese inverosimili alla stessa maniera).
All’inizio, le riviste presentavano soprattutto tematiche avventurose indirizzate al pubblico adulto. Con il tempo gli articoli, le foto, le illustrazioni interne e della copertina diventarono sempre più di genere “sadomaso”.
Tra le altre case editrici di fumetti che pubblicavano le men’s adventure magazine c’erano Magazine Management (curata da quel Martin Goodman, editore di una certa casupola editrice di fumetti nota come Marvel...), Fawcett (Captain Marvel), Hillman (di Airboy), “Busy” Arnold (di Plastic-Man), Charlton e Crestwood.
Come redattori e collaboratori alle riviste lavoravano scrittori di buon livello. Da Mario Puzo, futuro autore del romanzo “Il Padrino” (dal quale è stato tratto il film di Francis Ford Coppola con Marlon Brando), al giallista post hard-boiled Mickey Spillane. Altri autori erano lo scrittore pulp Walter Gibson (creatore di The Shadow) e sceneggiatori di fumetti come Otto Binder (Captain Marvel e Superman), Ed Herron e il grande William Woolfolk (Blackhawk, The Spirit). Anche Stan Lee scrisse qualcosa.
Grande importanza avevano le illustrazioni di copertina e quelle interne (che ora andremo a vedere), spesso su due pagine. Il disegnatore più interessante era Norman Saunders. Seguivano Norman Eastman, James Bama, George Gross, Mort Kunstler, Earl Norem, Vic Prezio e altri. Alcuni erano anche autori di fumetti, come Bernard Bailey, L.B. Cole, Bob Powell e Sid Shores.
E naturalmente il primo argomento non potevano che essere i nazi ed i giappi, trovandosi in piena seconda guerra mondiale, un pò di propaganda contro il nemico non si disdegnava mai (specie se poteva eccitare e dare un brivido al lettore, di piace, ovvio); e quindi facciamogli torturare un pò di belle pulzelle (sopratutto ARIANE
?!)
"Hai pauren frauilein... ?!! Affanti, timmi ke hai pauren, che kvesti skeletrinen ti zpafentan!"
Pare una sit-com sadomaso nella cripta di Zio Tibia, o una di quelle cose che poteva concepire un decennio dopo Barbieri con la Edifumetto
"Emmò, un pò di fuoco sotto il culen!"
Ma perchè i nazi dovrebbero essere ossessionati con il fuoco?! Io mi chiedi a quanto stesse il costro della benzina in Germania durante il terzo Reich!
Ahhhhh... Ecco da dove a preso Goldfingher!
Ed iniziamo con le aguzine bionde! Non so voi, ma a me pare proprio che il tizio di diverta! Uno è addirittura MORTO dal ridere!
Crudelose come poche
"Scusate belle ragazze, e questo il fiume per andare in Baviera?"
"Andiamo ragazze, io basto per tutte e due; non c'è bisogno di arrivare a questi livelli!"Edited by SatanaX - 3/2/2019, 17:19
