James Stokoe è stato una rivelazione per me: conosciuto con Aliens: Dead Orbit, in breve tempo mi ha conquistato col suo tratto così particolare e l'abilità di giocare tra elementi più realistici e decisamente più caricaturali nella sua storia di alien.
Ero partito con una sorta di idea per questo Godzilla: la guerra dei 50 anni, ovvero pensavo fosse una sorta di biografia del rapporto dello scrittore con il mostro radioattivo...in parte è così, e in parte no.
Avviso che ci sono spoilers, ma non aspettatevi nulla di cerebrale
Parto subito con lo sbrogliare dubbi di sorta: il fumetto è tamarro e, per quanto sia piuttosto interessante da leggere, alla fin della fiera la trama è davvero deboluccia.
Nel 1954 il soldato Ota, in missione a Tokyo, si scontra per la prima volta con il kaiju che poi diverrà noto come Gojira, instaurando una vera e propria ossessione per quel mostro, che lo porterà ad approcciarsi ad altri kaiju assieme alla sua squadra, nel corso di appunto 50 anni, fino al 2002, quando avrà luogo la battaglia finale tra Godzilla, King Ghidorah e Gigan.
Tutto qui.
Il protagonista è a malapena abbozzato (Wassy di Dead Orbit era decisamente più accattivante) e gli altri comprimari (sia buoni che malvagi) sono spessi quanto un foglio di carta (un aspetto sottolineato dallo stesso Stokoe nelle note a fine volume), strappando perlomeno un sorriso in alcune occasioni.
I Kaiju si scontrano, sì, ma sono due i combattimenti a cui viene dato più peso (forse per influenza dei film visti da Stokoe), quindi a parte i più noti, gli altri mostri rimangono decisamente sullo sfondo, oppure non compaiono proprio (si pensi a Destroyah, o ad Orga).
Per cosa si potrebbe prendere il fumetto?
Beh, i disegni sono davvero stupendi (soprattutto nelle splash-pages), e rendono giustizia al design dei mostri, anche se si nota una continuo mix fra i design dell'era Showa e quella Millenium.
Traspare sicuramente la passione di Stokoe per la saga di Godzilla (infatti, alla fine del volume ci sono alcune note sul lavoro del fumettista, anche se, francamente, mi aspettavo una presenza più corposa in tal senso) e comunque è un prodotto che un posticino se lo merita.