Il RE LUPO (Kentaro Miura e Buronson)

Mah, io non lo consiglierei...è una tamarrata tanto per. Gusto mio, ovvio.

Una delle caratteristiche che ricordo più stucchevoli sia de Il re lupo, che di Japan (altra opera del duo Buronson e Miura, di genere post-apocalittico) è il giapponesismo che traspare.
Ne Il re lupo, c'è l'insistenza di Yoshitsune di avere un erede di sangue giapponese...come se all'epoca di Genghis non ci fossero giapponesi che viaggiavano regolarmente in Cina.

Nel secondo...a parte che il mago che trasporta i protagonisti nel futuro post-apocalittico coinvolge anche personaggi che non hanno colpe (se poi di colpe possiamo parlare anche in riferimento ai tre ragazzi....mah!), ma all'arrivo dei giapponesi a Barcellona (e la parte iniziale è ambientata tra anni 80 e 90), vediamo un gruppo di bambini che rincorre i tre giovani giapponesi per avere dei dolci...manco fossimo a Baghdad o in qualche altra zona disastrata del Medio Oriente.

Poi, oh...può darsi che Barcellona fosse messa così per davvero, ma ne dubito altamente.

Per rispondere alla tua domanda, no.
La politica di isolamento (sakoku) ebbe luogo soltanto dopo la pax tokugawa (metà circa del 1600), e stando a studi più recenti non durò ininterrottamente fino al 1843, ma conobbe diverse fasi di allentamento.
Ciò non toglie che i contatti fossero sempre stati prolifici, soprattutto tramite la mediazione della penisola coreana, conducendo anche al fenomeno della pirateria, sia nello stretto giapponese sia in altre aree orientali.

Eh, un manga ambientato nel contesto feudale sarebbe stato interessante, ma forse i due pensavano fosse un contesto troppo inflazionato all'epoca, oppure non interessava loro oppure all'editore, chissà.

Dunque...è corretto che la flotta mongola tentò due volte di invadere il "piccolo paese", come lo definiva Kublai Khan, e in entrambe le occasioni alcune truppe riuscirono a sbarcare, venendo respinte da alcuni samurai (e nei successivi racconti, il coraggio di questi ultimi e il favore divino vennero ingigantiti). Credo però che gli scambi siano proseguiti, come pure i viaggi reciproci fra Cina e Giappone, considerando anche come il governo dello shogunato di Kamakura non era benvoluto da tutti, soprattutto dai sostenitori della figura dell'imperatore.

No. In Berserk non vi sono mai stati accenni a superiorità del sangue, se non brevissimi riferimenti al diritto divino a regnare oppure all'origine plebea di Griffith. Consideriamo poi che gli unici orientali che compaiono sono più "indù" che cinesi o giapponesi fantasy.

Nella prima parte del fumetto, Griffith da plebeo cercherà di elevarsi a nobile, e diversi nobili di nascita lo disprezzano. Ma, passato questo pezzo, il concetto viene ripreso a tratti: se lo leggerai, potrai accorgertene. Meglio che non ti spoileri troppo