|
Dal sito criptozoo......
I biologi Jodie Pongracz ed Evan Richardson, esplorando l'area del braccio di mare conosciuta come Viscount Melville Sound (Nunavut, Canada) per studiare gli orsi polari, hanno vissuto un'inaspettata avventura. Si sono infatti imbattutti in un orso grizzly (Ursus arctos horribilis) in compagnia di quello che sulle prime avevano ritenuto essere un orso polare (Ursus maritimus). Non solo il grizzly si trovava a centinaia di km a nord del suo areale di distribuzione noto, ma l'orso bianco era in realtà un ibrido tra un orso polare e un grizzly.
Ufficialmente, sino a circa 20 anni fa, gli avvistamenti di grizzly alle latitudini artiche erano relativamente rari, un evento fortuito, pensavano molti biologi, che poteva essere spiegato dal fatto che il predatore, seguendo le mandrie di caribù, si fosse allontanato troppo. Recentemente però, un numero sempre maggiore di grizzly e di altri animali delle latitudini meridionali, come volpi rosse, salmoni del pacifico e orche, hanno iniziato ad essere avvistati con più frequenza negli areali tradizionalmente occupati da orsi polari, volpi artiche, salmerini e beluga.
Eppure, sino al 2006, nessuno ipotizzava che grizzly e orsi polari potessero accoppiarsi in natura. Sino a quando la guida inuit Roger Kuptana condusse dei cacciatori ad un ibrido che venne abbattuto e divenne famoso in tutto il mondo. Ma gli accoppiamenti tra grizzly e orsi polari sono documentati da oltre 140 anni...
Il 24 giugno del 1864 dei cacciatori Inuit abbatterono uno strano orso presso il Rendezvous Lake, Territori del Nordovest e la sua pelle e cranio entrarono in possesso del commerciante di pelli Roderick MacFarlane, che resosi conto delle loro peculiarità decise di inviarle alla Smithsonian Institution.
I reperti rimasero custoditi nei magazzini dell'Istituzione senza che destassero particolare interesse da parte dei ricercatori, sino a che il naturalista C. Hart Merriam si imbatté in essi rimanendone alquanto sbalordito: la pelle dell'orso era di un colore bianco giallastro, che si inscuriva sino a diventare bruno fulvo sul ventre, mentre il cranio, specialmente per quanto riguardava la conformazione dei denti, sembrava incompatibile con quello di un comune orso bruno.
Convinto di trovarsi di fronte a qualcosa di totalmente nuovo per la scienza, nel 1918 decise di descrivere scientificamente questo animale con il nome di Vetularctos inopinatus, che significa "orso antico e inaspettato". Merriam era infatti convinto che questo plantigrado, anche conosciuto come orso di MacFarlane, fosse il rappresentante di una specie preistorica sopravvissuta all'estinzione. Dopo Merriam nessun altro studioso si prese il disturbo di esaminare l'olotipo dell'animale, ma lo zoologo franco belga Bernard Heuvelmans ipotizzò che potesse trattarsi di un ibrido in natura tra un grizzly e un orso polare già nel 1986.
Edited by io sto con gli ippopotami - 1/8/2012, 16:50
|