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| Sento un incesante fruscio avvolgere la mia casa, fuori i granelli di sabbia si sollevano, piroetano macabramente e poi d'improvviso crollano in attesa che il vento li rianimi. Li sento abbattersi e scorrere sul metallo della mia dimora, sui vetri polverosi delle mie finestre. I versi del vento mi angosciano, sono echi sinistri di una creatura fatta d'aria, un lamento così alieno in questo pianeta straniero che ora ci ospita. La mia gente non la chiama casa, non è la nostra terra, è un grembo roccioso in cui la vita fatica ad attechire. Le poche oasi che abbiamo trovato sono un miracolo, un dono da preservare, non possiamo permetterci di essere umani in questo posto, perché se lo fossimo distruggeremmo tutto, è nella nostra natura distruggere le cose, ora dobbiamo essere alieni... Quando la tempesta di sabbia cessa non scorgo solo un deserto sconfinato, scorgo la terra dei nostri futuri figli.
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