Nella versione uscita nelle sale cinematografiche di
Aliens, nonché in quella rilasciata su VHS nel 1987 (cito quest'anno perché il film era stato distribuito su nastro per la visione casalinga; io ne usufruii per la prima volta nel mese di novembre -- pioveva), non si fa accenno alcuno alla famiglia originaria di Newt. Da una foto trovata nel proprio nascondiglio da Ripley, si viene a sapere che di cognome fa Jorden. In seguito, Newt spiega che nessuno era solito chiamarla col suo vero nome, cioè Rebecca, tranne suo fratello, Timmy. James Cameron aveva prodotto del girato con i familiari di Newt, ma in fase di montaggio era stato scartato poiché avrebbe dilatato i tempi del film, già sufficientemente non indifferenti.
Personalmente, potei vedere per la prima volta il babbut, la mammut ed il frate di Newt nel 1992, quando acquistai il VHS con le scene extra.
La famiglia perduta di Newt è costituita da
Russ Jorden, il padre, colono di Hadley's Hope ed impiegato presso la WY. Russ riceve ordini da un suo superiore di recarsi ad esplorare un relitto la cui presenza era stata rilevata, ma senza aver avuto ancora l'occasione di visitarlo. L'uomo accetta anche - e soprattutto - perché gli vien assicurato che qualunque cosa vi possa trovare diviene automaticamente sua. Ed infatti trova: Russ viene facehuggerato ed il suo destino è tanto intuibile quanto ineluttabile.
La madre di Newt si chiama
Anne ed è anch'ella una colona. Il suo ruolo non è altro che quello di riportare indietro dal relitto il corpo fatalmente impregnato del consorte, chiamando via radio un aiuto che a ben poco sarebbe servito.
L'ultimo membro della famiglia Jorden è
Timmy, il fratello di Newt che condivide con lei l'attesa per il ritorno - scioccante - dei genitori. L'attore che interpreta Timmy è fratello nella realtà di Carrie Henn, cioè Newt.
I Jorden sono una famiglia sfigata, e questo detto senza mancanza di rispetto. Sono inseriti solo per fungere da carne da macello. Sono un po' i Kane della situazione: come l'ufficiale esecutivo della Nostromo, vengono mandati inconsciamente nelle fauci di un mostro del quale non sospettano non solo la natura, ma nemmeno l'esistenza. Dietro alla loro rovina un
deus, anzi, un satana
ex machina, vale a dire la Compagnia (dietro l'ordine che riceve Russ Jorden sta un viscidissimo Carter Burke, più sbavacchioso degli alieni stessi).
Nella novellizzazione di
Aliens viene ipotizzato che la donna che Ripley ed i
marine trovano imbozzolata e che poco dopo il suo ritrovamento viene chestbursterata sia la madre di Newt. Tuttavia, nel racconto Ripley esclude tale possibilità, poiché Newt assiste tramite
monitor alla scena, e se la donna fosse veramente la madre della bimba, ora quest'ultima si troverebbe in stato catatonico per via dello
shock, forse addirittura in maniera irrecuperabile.
Sarò sincera: non m'importa molto dei Jorden. Non si ha la possibilità di conoscerli, nulla aggiungono in termini di esigenze drammatiche, di dettagli narrativi. La loro presenza può al massimo servire per far ulteriormente intenerire lo spettatore nei confronti di Newt, oltreché per rinfrescare la memoria visiva spettatoriale circa il
modus operandi del f/h (i.e. il fotogramma del padre con sulla faccia il
souvenir dal relitto alieno).
Domandina prima di darvi la buonanotte: vi sarebbe piaciuto se dei Jorden si fosse detto/mostrato di più? Come li avreste inseriti maggiormente nella storia?
(Perdonate il post mostruosamente lungo: mi rendo conto di aver abusato della vostra pazienza).