| Trovo che siano animali di grande interesse. Il fascino indiscusso che la loro vita subacquea esercita pare non vada scemando: i delfini sono tra le creature più "popolari", l'orca gode di una fama di assassina di poco inferiore a quella del Grande squalo bianco (e persino più ingiustificata) e le grandi balene, dopo secoli di sangue sparso da ramponieri ed arpioni esplosivi per le acque di tre oceani, stanno riprendendosi grazie agli sforzi di ambientalisti accanitissimi, nonostante Giappone e Norvegia non abbiano del tutto abbandonato la baleneria.
Herman Melville, nel suo capolavoro Moby Dick (diffidate di chi ne parla come di un libro noioso), oltre a regalare fama imperitura alle gesta dei balenieri e la statura di nobili leviatani alle balene, include un capitolo denominato "cetologia", in cui descrive a grandi linee le specie di balene e delfini allora conosciute, dividendole per peso e lunghezza (ora si distingue tra Odontoceti e Misticeti): interessantissimo notare come non divida le balene dai delfini, come la cosiddetta "Balena azzurra" (Balaenoptera musculus, la balenottera azzurra, troppo rapida per essere avvicinata dalle navi dell'epoca) sia poco più di una leggenda da pescatori, come le balene, malgrado la precisa conoscenza del funzionamento del loro apparato respiratorio, siano nel 1851 considerate pesci anche dalla gran parte degli scienziati.
Ecco le mie specie preferite, nell'ordine 1 2 e 3:
La Megattera, cosiddetta per via delle imponenti pinne pettorali. Ne trovo splendida la forma affusolata ma possente. Le megattere si producono spesso in spettacolari balzi fuor d'acqua, e ai maschi adulti della specie appartengono i canti più caratteristici .
Il Capodoglio. Il più grande degli odontoceti (cetacei muniti di denti) ha un aspetto caratteristico. E' lui, un grande maschio albino, La Moby Dick del romanzo, e al capodoglio Melville tributa il titolo di re di tutti i mari e di tutti i leviatani. Il suo nome inglese, Sperm Whale, deriva dal fatto che a renderlo preda preziosa dei balenieri era un olio preziosissimo, contenuto nel suo cranio e nelle sue carni, detto spermaceti.
La Balena franca. Per lungo tempo vittima più sfortunata della baleneria, è una cetaceo piuttosto goffo e placido. La amo. Punto. Ma Melville, facendosi portavoce del sentimento dei balenieri, basato sulla blanda resistenza della balena franca alle catture, ne parla come di un animale di poco conto, di infimo valore, pur covando per essa un affetto palese.
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