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Devilman Crybaby

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Toshiro
view post Posted on 24/12/2020, 22:10




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Adattamento Netflix della celebre opera di Go Nagai (pubblicata per la prima volta nel 1972), Devilman Crybaby opera tuttavia alcune distinzioni dal fumetto originario e dagli oav precedenti, rilasciati sul finire degli anni 80.

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Credo che la trama dia risaputa, quindi passerò ad analizzare i contro ed i pro dell'adattamento: tra i pro, sicuramente il coinvolgimento maggiore di Miki Makimura negli eventi della storia (a differenza del solo ruolo di vittima finale, nel fumetto), l'inserimento del personaggio di Miki Kuroda (prima rivale di Miki, ed in seguito sua alleata) e alcune scene che gettano maggior luce sul rapporto fra Akira Fudo e Ryo Asuka (personalmente, il finale dell'opera -l'uccisione di Miki e il monologo finale di un Satana disperato e consapevole di essere condananto alla solitudine, mi strappa un brivido ogni volta).

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Merito anche del comparto sonoro: le musiche sono davvero belle, soprattutto il tema centrale. C'è spazio anche per diverse citazioni al devilman originario, e perfino alla serie degli anni '70.


Doppiaggio splendidamente eseguito, non posso dire nulla di negativo su questo fronte.

Quindi tutto bello? No. Sul fronte del tratto, se si riesce ancora ad inserire sprazzi di violenza adeguata al contesto, il design dei demoni (a parte i principali, come Devilman/Amon, o Silene) è qualcosa di imbarazzante, grotteschi in senso negativo e perfino comici e ridicoli...in effetti, in diversi punti l'opera fa ridere, e il bello è che non si capisce se il riso fosse voluto oppure no.

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Altre cose, che nel fumetto sono sviluppate, qui sono appena accennate, come il demone Zenon che qui fa una comparsata del menga, per tirare subito le cuioa e perfino viene detto essere coinvolto in un complotto contro Satana (scena di un secondo, massimo due, poi ce lo si dimentica subito...boh!).


Sì, e poi ci sono scene bizzare, tipo questa...chi ha visto, capirà


Inoltre, in tema di comparse, se Silene è ben presentata e regge il confronto con l'arpia demoniaca del fumetto, Jinmen è davvero usato "a membro di segugio", volendo fare la citazione all'oav relativo, ma fallendo miseramente.

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Per quanto abbia le sue pecche, trovo però che l'adattamento non abbia distrutto lo spirito dell'opera, e questo non può che rendermi soddisfatto: se ci fosse stato un design più simile a quello dei vecchi oav, sarebbe stato ancora meglio, perché la storia è comunque molto bella e le modifiche e gli adattamenti effettuati per renderlo più contemporaneo sono stati, a parer mio, ben calibrati.

+BONUS+


Dietro l'opera a fumetti


La trama, se così desunta da una lettura superficiale o poco attenta, si potrebbe considerare poco diversa da altre opere di Nagai che hanno incontrato un adattamento a cartoni: si pensi a Mazinga Z o allo stesso Devilman, che subì un trattamento “snellente” per evitare di inserire gli elementi più crudi e cupi presenti nell'opera originale, e trasformando così il Devilman in un paladino senza macchie né paure.

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Il manga invece si presta ad un'analisi molto più drastica e negativa, specchio del pensiero di Nagai all'epoca (ma è probabile che più o meno sia rimasto immutato) sul genere umano e sulle sue azioni.

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Dopo che Mao dante, antesignano di Devilman, fu bloccato nella sua pubblicazione a causa dei suoi contenuti troppo contro corrente, Nagai iniziò a tramutare ciò che aveva accumulato nella storia di Ryo Utsugi e a travasarla in un contesto simile, ma non uguale: qui, al posto dello scontro tra Dio e i demoni, sarebbero stati gli uomini ad arrogarsi i dritti di decidere della vita degli altri, in un crescendo di paranoia e follia.

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Devilman inizia in un modo alquanto consueto per le opere di Nagai: un ragazzo, come tanti altri, viene investito di un potere superiore, che lo porta ad essere escluso in qualche modo dal genere umano: interessante notare che Akira è sì un eroe, ma lo è in modo contrario a quella tipologia di eroico protagonista come lo era il pilota del Mazinga.
Se là Koji accettava di assumere su di sé la responsabilità della salvezza del genere umano, qui Akira, pur accettando di divenire un demone, non ha coscienza di ciò che realmente significa: con ciò non compie la fusione a cuor leggero, ma fino all'ultimo ritiene quella di Ryo Asuka una bufala, una storia per spaventarlo e sarà solo in un momento di estremo pericolo, circondato da demoni orribili che il giovane compierà la fusione, divenendo Devilman.

Dopo che la fusione con Amon, uno dei campioni del mondo demoniaco, è avvenuta, il ragazzo, aiutato da Ryo, inizia a difendere i suoi cari (ossia la sua ragazza e i suoi famigliari) dalle mire di altri possenti demoni: tra questi, vi é spazio per numerose critiche, alla società o al protagonista stesso: Siren, arpia demoniaca, incarna il modello femminile che non accetta di sottostare all'autorità maschile, e , pur perdendo contro il suo ex-amato Amon/Devilman, sceglie di combattere fino all'ultimo, mantenendo il suo orgoglio intatto.

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Altro caso è Jimmen: mostruoso rettile dal potere di sviluppare sul suo carapace le facce delle vittime che ha divorato, permettendo loro di mantenere ricordi ed emozioni.

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Con questo avatar, Nagai infierisce sul suo stesso pupillo e Akira è costretto a confrontarsi con una realtà che, da lì a pochi capitoli, si paleserà: ossia che la sua battaglia è già persa in partenza: il dolore che provoca alle vittime di Jimmen è reale, e Akira le colpisce non per volerle uccidere, ma perché non ha altra arma se non quella di ferire innocenti, specchio di coloro che verranno massacrati senza pietà nel finale dell'opera: non a caso Jimmen, sfottendo Akira, afferma: “li ho mangiati, ma sono ancora vivi, qui dentro.”

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Il panorama inizia a mutare già dal secondo volume, dato che il terzo è più che altro un filler, poco interessante, a mio dire, ma è col quarto che la storia prende il suo corso inarrestabile. Dopo che i demoni hanno preso possesso di alcuni capi di stato (in questo caso quelli russi) e il loro generale, Zenon, si è palesato al mondo per dichiarare guerra al genere umano, assistiamo al principio dell'apocalisse.

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Quando la vera essenza dei devilman diviene nota ai più grandi scienziati del mondo, chiamati ad investigare sui demoni, questi, invece di pensare al bene dell'umanità, scatenano una caccia alle streghe feroce e senza pietà: se i doni sono nati dalla fusione di esseri diversi, certamente i pessimi soggetti che da sempre abitano accanto ai “civilizzati” li hanno aiutati ad inserirsi nei loro animi. Ed ecco che esplode, come un pus virulento, un'ondata di razzismo e persecuzione, che porta numerosi esseri umani ad essere uccisi o torturati da color che si dichiarano i paladini dell'Umanità: questo è il messaggio più profondo che Devilman vuole lanciare, ossia che la paura irrazionale può far collassare un intero sistema che ha impiegato anni a formarsi.

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Nel quinto volume invece si assiste al tracollo finale dell'eroismo di Akira: pur essendo disgustato dal comportamento degli umani, egli sceglie di continuare a battersi per la sua ragazza, ma quando arriva a casa Makimura, trova uno spettacolo agghiacciante: i vicini di Miki, ritenendo che anch'ella sia un'adepta dei demoni decidono di ucciderla assieme al fratellino Tare: e quindi li massacrano in una maniera efferata.

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Qui si assiste alla vera trasformazione di Akira in un antieroe, a cui è privata perfino la causa per cui lottare, e non trova di meglio che gettarsi nella mischia contro il suo ex amico Ryo/Satana, sapendo che non potrà vincere ma preferendo morire dignitosamente pur di non accostarsi a quegli immondi esseri demoniaci chiamati “uomini”.

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view post Posted on 26/12/2020, 09:07
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FAVORITO DELLA RAZZA

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Sulla questione del design dei mostri non concordo, a mio avviso non hanno niente di grottesco o ridicolo, piú che altro sono piuttosto normali, niente di eclatante ma manco brutti insomma
 
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Toshiro
view post Posted on 26/12/2020, 16:32




A questo punto, però, avrei preferito un design più audace, per i demoni nuovi: insomma, Miko è un aracnide, e l'atleta (non ricordo il nome) è un grosso toro con la sua faccia sulla fronte.
Avrebbero potuto riprendere qualcosa del design dei demoni di Mao Dante, a questo punto.
 
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2 replies since 24/12/2020, 22:10   116 views
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