| Sweet Tooth (2021) Non posso dire di trovarmi insoddisfatto: delle poche serie live action che ho visto su Netflix, questa è stata fra le due che non mi hanno deluso e non si sono (ancora?) bruciate le idee sul nascere: la struttura è abbastanza contenuta, si tratta di 8 episodi ben cadenzate fra tre storie differenti, ma che si intrecciano sul finale, senza lungaggini filler che temevo vi fossero. Sul lato della trama, ci troviamo davanti ad un road movie (se prendete come eesempio Logan o The road, capirete subito di che parlo) e, per quanto non vi siano scene forti (sul lato emotivo, diciamo) né morti violente, i temi sviscerati rimangono lo stesso sopra la media delle serie tv fantasy per ragazzi. I tre protagonisti (Gus, Uomo Grande e Singh) sono ben congeniati: sia chiaro, non brillano di complessità shekesperiana, ma svolgono il loro lavoro, ed anche i comportamenti più strani da parte di Gus risultano giustificabili, e comunque meno stupidi di quanto visto in altre produzioni con bambini che si comportano da scemi...vedi Jurassic World.
Sul lato degli effetti speciali...beh, uso della cgi non invasivo (si nota che strutture e treni sono fintissimi, però non risultano un pugno nell'occhio), e buoni gli effetti pratici: Gus riceve il trattamento migliore, dato che le orecchie che ha devono comunicare le emozioni provate, ma anche il personaggio di Bobby è ben realizzato, sebbene molto risicato.
Lati negativi non ne ho trovati, se non sulla capacità sconcertante dei militari di sapere esattamente dove si trovano i protagonisti, e sul fatto che avrei gradito che vi fossero ibridi che fungevano da manovalanza per i militari....insomma, più che una serie sul post apocalisse, è molto più simile ad una fiaba.
Per ora, lo promuovo...basta che la tirino troppo in lungo.
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