I nostri 10 film d'animazione preferiti!

Abbèh. Se non c'è discrimine sulla casa di produzione....

-Fantasia: il capolavoro Disney senza ombra di dubbio: emozionante, imponente, sperimentale quanto magistralmente orchestrato (scusate il gioco di parole), rivoluzionario inoltre per il fatto di essere un vero e proprio film a episodi come ad esempio nello stesso periodo ne partoriva il Neorealismo. Un vero, altalenante viaggio nel mondo onirico. Sogni od incubi che siano.

-Il Libro della Giungla: Ultimo film supervisionato da Disney in persona. Favola di formazione dall'umorismo spesso irresistibile, che (e qui si sente la mano del maestro) si prende libertà sul capolavoro di Kipling con cognizione di causa. Indimenticabili le canzoni, ben tratteggiati tutti i personaggi. Tra l'altro si tratta del primo film che io abbia mai visto.

-La Spada nella Roccia: ingiustamente sottovalutata fatica Disney che attinge a piene mani all'immaginario medievalesco ed al ciclo Arturiano, scegliendo di rappresentare il leggendario re guerriero nei suoi panni adolescenziali, al seguito del Merlino (checchè ne dicano i superfans di Excalibur) di gran lunga più riuscito e irriverente della storia del cinema. Perfetti i tempi comici, delizioso, disegnato con tratto caldissimo e meno rassicurante di tanti altri blasonati cartoni animati.

-Il Gobbo di Notre Dame: Hugo+Disney, miscela potenzialmente disastrosa. Ma era in corso il loro "rinascimento", e tutto ciò che toccavano (o quasi, Il Re Leone non potrò mai perdonarglielo) diventava oro. Visivamente straordinario, è uno dei cartoon che puntano meno sulla risata facile e sui comprimari stupidotti che sull'introspezione, per quanto all'acqua di rose (è comunque Disney). Frollo è uno dei villain più laidi di sempre, uno di quelli che non stonerebbero in un film non animato...incredibile sino a che punto si siano spinti nella rappresentazione del desiderio sessuale, vedere la canzone che il malvagio giudice, infatuato da Esmeralda (sbavo) canta davanti alle fiamme del camino.

-Le Follie dell'Imperatore: Genio puro. In ogni fotogramma. Senza eccezioni. Non capitano spesso quattro personaggi di tale statura, probabilmente ognuno in grado di tener su un film da solo, un simile ritmo e una simile inventiva. Tratto di matita insolitamente aguzzo. Lo ripeto, genio puro. Il regista viene dalla Warner, e si vede. La Disney a quell'ironia da sola non ci arriva. Assieme all'ultimo citato, il mio preferito tra i preferiti.

-L'Era Glaciale: Stralunato road movie preistorico dai risvolti comici e drammatici ugualmente ben riusciti, si fregia di tre figure caratterizzate fino all'ossessione e dell'assenza di comprimari imbecilli. Così, giusto per non sparare sui sequel. Mi mancano le sue atmosfere me lo riguardo domani. Unico nel suo genere, riuscitissimo.

-Tim Burton's The Nightmare Before Christmas: E chi ha detto che debbano per forza essere disegni animati? Sposando Poe, Corman e Harryhausen ai propri sussulti creativi infantili, Burton realizza (con una stop motion travolgente) il suo lungometraggio più imprevedibile, popolato di un mondo intero di bestie d'incubo ridotte a caricature sotto lo scettro dell'iconico Jack Skellington, re delle Zucche di Halloweentown. Inquietante, riflessivo, moraleggiante solo entro limiti di dignitosissima decenza. Brillante.

-La Principessa Mononoke: Secondo (dopo Porco Rosso) grande capolavoro dell'anziano maestro giapponese Hayao Miyazaki, apologia ambientalista in forma di racconto leggendario insolitamente violento (quasi splatter, a dire il vero, in certi punti): la capacità di narrazione del geniaccio Miyazaki, che ha ben in mente Kurosawa per le figure maschili e Mizoguchi per quelle femminili, si dimostra inarrivabile per la stragrande maggioranza dell'animazione occidentale. Sogno brutale, allegoria gentile.

-La Città Incantata: Il film che ha significato per Miyazaki il riconoscimento agli Academy Awards è effettivamente la sua pietra miliare. Con un gusto estetico encomiabile, il maestro da' l'ennesima prova del suo talento inusuale. Se non l'avete visto...che ci state a fare al mondo? Scherzi a parte, un vero must per gli appassionati di animazione. E dato che io non lo sono...fate due conti.

-Appuntamento a Belleville-riporto la mia recensione di qualche mese fa-

Pluripremiato cartoon francese del 2003, lo vidi da piccolo (rimanendone oltremodo inquietato), probabilmente proprio quando uscì, e pur avendolo sempre in mente non riuscìii mai a rintracciarlo. Ora l'hanno dato in tv e ho avuto l'agognata occasione. Storia di un ciclista che viene rapito durante una tappa del tour de france, al quale aspirava a partecipare da sempre. E dell'odissea che sua nonna e il loro cane compiranno per ritrovarlo, passando dalle sterminate campagne francesi al "mondo di luci" di New York, che veramente sembra uscita dai peggiori incubi di Tenco. Sorta di geniale masturbazione intellettuale, è una manna che sazia e manda in orbita (haha) gli occhi per il suo disegno raffinato e maniacale, per i suoi personaggi deformi e proprio per questo così vivi (ognuno sembra la caricatura del proprio fenotipo), per i paesaggi desolati, per il gusto old style che pervade ogni fotogramma. Ma è notevole anche la scelta del muto, o meglio dell'assenza di dialoghi, a cui sopperiscono suoni ossessivamente ripetuti, dalle ruote delle biciclette al fischietto con cui la nonna si esprime e attraverso il quale rumorosamente respira. Impressionante anche il lavoro fatto sul cane Bruno: dimenticate ogni antropomorfizzazione Disneyana, questo personaggio ha tutto di canino, di realistico, di goffo, di irresistibile. E viviamo una sorta di psicanalisi di questo inusuale coprotagonista, che vive ogni notte incubi se possibile ancor più allucinati della realtà quotidiana che scaturisce dal film, esso stesso un esperimento di rara originalità e vividezza.

nessuno ha messo il re leone? davvero?
ad ogni modo non sono molto esperto di film d'animazione recenti, fondamentalmente perchè trovo che abbiano perso di sostanza... mi spiego, nel produrre i cartoni di una volta non c'era la paura che c'è oggi se vengono trattati argomenti un po' spinti in pellicole mirate ai bambini, tutto ciò è ridicolo. certo, molti dei cartoni pionieri attingevano a racconti già esistenti, cambiando i protagonisti con animaletti e il gioco è fatto, mentre i film più recenti possono vantare di trame originali, ma ciò non influisce sulla qualità dei prodotti che trovo obiettivamente superiori ai film odierni, farciti di situazioni banali, personaggi piatti e gag poco divertenti degne di una puntata di Colorado. i cartoni di una volta erano piccoli capolavori sia come caratterizzazione dei personaggi, che come scene pseudo-musical o le morali profonde tra le righe (che spesso e volentieri non capii da ragazzino ma a 20 anni suonati).
comunque, la mia classifica. non in ordine di preferenza:


-Il Re Leone
-La carica dei 101
-Gli aristogatti
-Bianca e Bernie nella terra dei canguri
-Bambi (penso sia uno dei film più tetri della Disney)
-A nightmare before Christmas
-Toy Story
-Monsters & co.
-Wall-E
-Shrek
-Dinosauri

Dunque, molto interessante il discorso ultimo che hai proposto...più tardi provo ad elaborarci un po' sopra.

Intendevo soprattutto il discorso della possibilità di adattare un fatto storico effettivo, rispetto ad una leggenda.
Si tratta senza dubbio di due operazioni differenti: la seconda permette maggiori libertà, non solo nella modalità narrativa, ma anche nel cosa narrare. Di Artù si possono fare molte versioni (più favolistica, più realistica e cruda, ambientata ai giorni nostri...), ma di un evento reale come la caduta dei Romanoff, no.
O meglio, secondo me non viene resa giustizia al quadro effettivo che è proprio di una certa epoca e di un dato contesto sociale...ricordo che, quando studiavo la prima guerra mondiale alle medie, mi veniva spesso in mente il film di Bluth e mi chiedevo spesso perché avesse preso una svolta così strana rispetto agli eventi accaduti.

Poi, ovviamente, dipende anche dalla sensibilità del singolo....certo è che, se pure Bluth avesse deciso di ambientare il tutto nel contesto russo reale, ma qualche secolo prima, con una storia inventata, la cosa non mi suonerebbe così perplimente. Intendo il modello disney anni 90.

Dipende anche dell'impostazione: esempio, se adatti un romanzo storico, hai già un certo filtro da usare. Ne il gobbo di notre dame, una delle pochissime cose cui fatico a credere, da adulto, è il poco potere che possiede l'arcidiacono nei confronti di frollo e dei suoi sgherri, ma glielo condono visto che si tratta di una storia inventata (pur ambientata nella Parigi del XV secolo) e per il fatto che lo screzio fra i due personaggi esolo un'istantanea su un film di 90 minuti.

Dopo apro un topic apposito.

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Fatto

Edited by Toshiro - 24/6/2023, 13:39