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Opinioni sul cinema d'animazione

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view post Posted on 24/6/2023, 12:39
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Il titolo dice tutto: questo topic è pensato per poter parlare liberamente del cinema d'animazione, di qualunque genere parli o afferente a qualsiasi studio esistente o non più in attività.
 
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view post Posted on 24/6/2023, 15:41
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Bravissimo!

Ma non sarebbe meglio spostare la discussione avuta nell'altro topic Toshiro?
 
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view post Posted on 24/6/2023, 15:49
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CITAZIONE (Toshiro @ 21/5/2023, 14:29) 
CITAZIONE (Principessa delle Tenebre @ 21/5/2023, 14:21) 
Fiabe russe belle ce ne sono. Penso al principe Ivan Zarevic, un personaggio che da bambina mi piaceva. Diciamo che il periodo che hanno deciso di prendere è estremamente delicato e non è adatto per dei bambini piccoli (non per dire che siano stupidi, ma è veramente stato un periodo violento e loro non capirebbero a fondo). In più si nota molto che volevano fare una copia dei classici Disney, e non è un piacere vederlo. Poi di fatti storici interessanti in cui inserire delle animazioni ce n'è zeppa l'aria, prendiamo già Robin Hood che è stato adattato in tutte le salse. Si potrebbe anche creare una roba su Re Artù (se non è già stato fatto) e adattarlo per un pubblico più infantile (perché Ginevra che fa le corna ad Artù non è il massimo nell'insegnamento :lol: ). Non posso che essere d'accordo con te. Ma non vorrei andare OT...

Dunque, molto interessante il discorso ultimo che hai proposto...più tardi provo ad elaborarci un po' sopra.

CITAZIONE (Toshiro @ 21/5/2023, 16:20) 
CITAZIONE (Principessa delle Tenebre @ 21/5/2023, 14:34) 
Intendi dire quella su re Artù?

Inutile dire che sono orgogliosa di me ^U^

Intendevo soprattutto il discorso della possibilità di adattare un fatto storico effettivo, rispetto ad una leggenda.
Si tratta senza dubbio di due operazioni differenti: la seconda permette maggiori libertà, non solo nella modalità narrativa, ma anche nel cosa narrare. Di Artù si possono fare molte versioni (più favolistica, più realistica e cruda, ambientata ai giorni nostri...), ma di un evento reale come la caduta dei Romanoff, no.
O meglio, secondo me non viene resa giustizia al quadro effettivo che è proprio di una certa epoca e di un dato contesto sociale...ricordo che, quando studiavo la prima guerra mondiale alle medie, mi veniva spesso in mente il film di Bluth e mi chiedevo spesso perché avesse preso una svolta così strana rispetto agli eventi accaduti.

Poi, ovviamente, dipende anche dalla sensibilità del singolo....certo è che, se pure Bluth avesse deciso di ambientare il tutto nel contesto russo reale, ma qualche secolo prima, con una storia inventata, la cosa non mi suonerebbe così perplimente. Intendo il modello disney anni 90.

CITAZIONE (Principessa delle Tenebre @ 21/5/2023, 19:07) 
Ok, ho capito. Ma è la discussione adatta? Perché mi pare di più un sondaggio... :unsure:

Le leggende sono molto più flessibili nell'essere adattate perché sono storie inventate. I fatti storici invece sono rigidi da questo punto di vista. Non si può storcere fatti reali affinché vadano di pari passo con la propria storia, altrimenti si crea un fantasy e basta.

Quanto ha fatto Bluth lo ritengo orribile. Mostrare i Romanov come degli angioletti quando non lo erano e se ne fregavano di tutti? No grazie, questa è ingiustizia e (ritengo io) mancanza di rispetto nei confronti di chi si è subito questo regime. Poi è un prodotto destinato ai bambini, cosa alquanto pericolosa perché già una mia amica credeva che Nicola II fosse lo zar migliore di tutti nei confronti del popolo, aggiungiamo il docente di storia che non le insegnò nulla e si ha una persona che ha una visione distorta e pericolosa della storia. Le ho dovuto spiegare io che sotto Nicola II ci fu la "Domenica di sangue" e che il popolo russo viveva di stenti, tanto per fare degli esempi.

Fosse stato preso un periodo più lontano (non necessariamente però) e soprattutto con personaggi fittizi (che quindi ben si adattano alle vere vicende storiche) sarebbe venuto un bel lavoro. Grande esempio sono le serie animate sui moschettieri, oppure l'anime con fra i protagonisti il Tulipano Nero (con in aggiunta La Stella della Senna). Non è che il periodo sia meno delicato o altro, anzi, però i personaggi si trovano in un contesto non così distorto la visione del mondo. C'è da dire poi che alcuni periodi si prestano di più alla tipica tavoletta disneyana, mica si prende la seconda guerra mondiale per un'animazione destinato ad un pubblico per i più piccoli. Ci sono dei passi da fare, non traumatizzarli da subito (anche perché non capirebbero. A 10 anni pensavo che Hitler volesse eliminare tutti i mori e mantenere solo i biondi, prontamente mi è stato spiegato che era un po' più complessa la situazione :lol: ).

Poi se si vuole creare un'animazione per adulti allora la strada è libera. Infatti gli adulti hanno le basi (si spera) per dare un giudizio e comprendere fatti più complessi e resistono meglio a scene violente (non sempre, io non ci riesco se sono realistici).

CITAZIONE (Toshiro @ 23/6/2023, 10:13) 
Dipende anche dell'impostazione: esempio, se adatti un romanzo storico, hai già un certo filtro da usare. Ne il gobbo di notre dame, una delle pochissime cose cui fatico a credere, da adulto, è il poco potere che possiede l'arcidiacono nei confronti di frollo e dei suoi sgherri, ma glielo condono visto che si tratta di una storia inventata (pur ambientata nella Parigi del XV secolo) e per il fatto che lo screzio fra i due personaggi esolo un'istantanea su un film di 90 minuti.

CITAZIONE (Principessa delle Tenebre @ 23/6/2023, 18:42) 
Sì, non ci sono regole precise da seguire, ma semplicemente non si deve stravolgere la storia come è stato fatto in Anastasia (mi si rivoltava la pelle diamine).

Poi ovvio che se ci si vuole rivolgere ad un pubblico più giovane c'è da chiudere un po' gli occhi per certe forzature dovute al minutaggio o alla trama.

Sicuramente c'è sempre da confrontarsi con il pubblico di riferimento e col periodo artistico e produttivo di un certo film, però i film d'animazione, proprio per il loro target largo e potenzialmente giovane, dovrebbero essere pensati già a priori.

Perché un altro film d'animazione, sempre sulla formula disney, ma decisamente più cupo, come Il principe d'Egitto, funziona? Perché adatta il mito ebraico e rende molto più umane le figure di Mosè e Ramses, al punto che non si prova molta antipatia per il faraone, considerando quanto sia stato instradato su quella strada (il sentirsi un dio in terra) dal padre, dai sacerdoti e, più in generale, dalla tradizione, e soprattuto considerando che, sul finale, perde sia il figlio che il fratello.

Diversamente, con un episodio storico, sono già molto meno incline...e, curiosamente, dipende anche dalla cultura d'appartenenza: negli USA, Pocahontas è ancor oggi abbastanza criticato da una fetta non indifferente di persone, che si sono lamentate della poca aderenza ai fatti storici...ecco, a situazione inversa, magari qui in Europa sia è meno attenti allo storia di Pocahontas, ma si percepisce come un netto sgarbo alla realtà fattuale la narrazione di Bluth.
 
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view post Posted on 24/6/2023, 21:49
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CITAZIONE (Toshiro @ 24/6/2023, 16:49) 
Sicuramente c'è sempre da confrontarsi con il pubblico di riferimento e col periodo artistico e produttivo di un certo film, però i film d'animazione, proprio per il loro target largo e potenzialmente giovane, dovrebbero essere pensati già a priori.

Perché un altro film d'animazione, sempre sulla formula disney, ma decisamente più cupo, come Il principe d'Egitto, funziona? Perché adatta il mito ebraico e rende molto più umane le figure di Mosè e Ramses, al punto che non si prova molta antipatia per il faraone, considerando quanto sia stato instradato su quella strada (il sentirsi un dio in terra) dal padre, dai sacerdoti e, più in generale, dalla tradizione, e soprattuto considerando che, sul finale, perde sia il figlio che il fratello.

Diversamente, con un episodio storico, sono già molto meno incline...e, curiosamente, dipende anche dalla cultura d'appartenenza: negli USA, Pocahontas è ancor oggi abbastanza criticato da una fetta non indifferente di persone, che si sono lamentate della poca aderenza ai fatti storici...ecco, a situazione inversa, magari qui in Europa sia è meno attenti allo storia di Pocahontas, ma si percepisce come un netto sgarbo alla realtà fattuale la narrazione di Bluth.

Il Principe d'Egitto è una genialata. È stato preso un racconto biblico, modificato per renderlo più accessibile ad un pubblico per i più piccoli e caratterizzando magnificamente i personaggi. Cosa che mi è piaciuta ancora di più era la dimostrazione dell'onnipotenza di Dio contro le false divinità egizie, che si nota molto nella scena dei bastoni resi serpenti. Infatti il bastone di Mosé si trasforma davanti gli occhi di tutti mentre i sacerdoti non mostrano la mutazione e usano vari trucchi volti ad ingannare, e non accade solo una volta. Non so, sebbene non sia cristiana mi è piaciuto questo elemento del potere divino.

Conosco la vera storia di Pocahontas, ma non ritengo che lo storpiamento dei fatti reali sia così incresciosa come è accaduto in Anastasia, ma forse sono troppo europea e le mie origini dell'est Europa non hanno di certo aiutato a tollerare quello che ha fatto Bluth. C'è anche da dire che Pocahontas non mi è piaciuto molto quando lo vidi, ma forse devo riguardarlo perché è passato tanto tempo.

Per quanto riguarda le animazioni in generale sto esplorando un po' i film dedicati ad un pubblico adulto (con i dovuti traumi all'inizio perché non me lo aspettavo per nulla :lol: ) e devo dire che mi piacciono molto. Violenza gratuita, temi molto duri da digerire, ambientazioni spesso molto scure. Come amante del noir è manna dal cielo! Penso che gli animatori debbano prima pensare bene al target e poi adattarsi a questo. Ovvio che non si possono mettere scene truci in roba per ragazzi, ma se l'obiettivo sono gli adulti allora si ha carta bianca.

Ritornando al discorso della storicità: l'ideale sarebbe di non stravolgere troppo i fatti. Se proprio volevano una storia su Anastasia allora avrebbero potuto pensare alla giovane ragazza che vuole scoprire le sue origini inseguita da un Lenin totalmente preso dalla vendetta (sì! Lo ripeterò per sempre, perché Rasputin non ha senso che odi i Romanov, anzi gli facevano comodo) e più lei cerca di fuggire agli orrori dei comunisti, più scopre com'era veramente suo padre (un menefreghista che si sentiva Dio sceso in Terra, in poche parole). Si avrebbe avuto azione, mistero, indagini e si sarebbe introdotto il pubblico più giovane al periodo storico. Però no, meglio la via facile della solita storiella.
 
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view post Posted on 25/6/2023, 10:33
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Per quel che riguarda le tematiche adulte, io credo che debbano essere presenti anche nei film diretti al pubblico più giovane, ovviamente non con dovizia di particolari, ma perlomeno con l'intento di consegnare loro qualcosa.

Ad esempio, ne L'era glaciale, per quanto sia molto ironico come cartone, c'è un bel segmento dove fanno capire come la famiglia di Manny sia stata uccisa da cacciatori umani e non certo in maniera indolore, anzi! Per si più mentre Manny non poteva fate nulla per salvarli...questo può commuovere gli spettatori più piccoli (e pure quelli più grandi, Toshiro docet), ma è un valore aggiunto al viaggio dei personaggi, che rende più pregno di significato il rapporto tra Manny e il bambino.

O ancora...perché Zootropolis è, secondo me, uno dei migliori film degli ultimi anni, anche nella veicolazione del messaggio? Perché non.mostra un'unica causa scatenante, ma prepara il terreno per il conflitto sociale, tensione che viene alimentata dal villain.

Sì, su questo io sono un po' conservatore, per me un antagonista ci vuole. Non dico in tutti i film animati, ma in buona parte sì.
 
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view post Posted on 25/6/2023, 11:24
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view post Posted on 25/6/2023, 14:03
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CITAZIONE (Toshiro @ 25/6/2023, 11:33)
Per quel che riguarda le tematiche adulte, io credo che debbano essere presenti anche nei film diretti al pubblico più giovane, ovviamente non con dovizia di particolari, ma perlomeno con l'intento di consegnare loro qualcosa.

Ad esempio, ne L'era glaciale, per quanto sia molto ironico come cartone, c'è un bel segmento dove fanno capire come la famiglia di Manny sia stata uccisa da cacciatori umani e non certo in maniera indolore, anzi! Per si più mentre Manny non poteva fate nulla per salvarli...questo può commuovere gli spettatori più piccoli (e pure quelli più grandi, Toshiro docet), ma è un valore aggiunto al viaggio dei personaggi, che rende più pregno di significato il rapporto tra Manny e il bambino.

O ancora...perché Zootropolis è, secondo me, uno dei migliori film degli ultimi anni, anche nella veicolazione del messaggio? Perché non.mostra un'unica causa scatenante, ma prepara il terreno per il conflitto sociale, tensione che viene alimentata dal villain.

Sì, su questo io sono un po' conservatore, per me un antagonista ci vuole. Non dico in tutti i film animati, ma in buona parte sì.

La penso anche io così. Quando parlo di animazione per adulti non intendo che i prodotti destinati ai più giovani non debbano avere alcun messaggio o trattare di qualcosa di complicato. Ci sono però modi e modi. Ieri per esempio ho guardato Batman: The Long Halloween e presenta elementi come la violenza della polizia e la corruzione nel dipartimento, con tanto di linciaggio abbastanza brutale. Ovvio che una cosa così non è possibile metterla in un cartone animato per piccini, altrimenti non dormono più (Principessa docet :lol: ), ma è possibile introdurre i più piccoli in queste tematiche rendendo tutto molto più leggero e per dare a loro le basi utili a poter comprendere al meglio il mondo esterno e i suoi pericoli. La corruzione non è così difficile come tema da affrontare e si può certamente inserire in un'animazione (magari come antagonista inserire una persona con un certo potere che però ostacola i protagonisti nella risoluzione dei problemi perché pagato da qualcuno. Facile facile).

Dumbo tratta di molti problemi alquanto difficili anche per degli adulti, eppure ha un grande successo ancora oggi! Noto che le animazioni di oggi, soprattutto le serie, non hanno alcun approfondimento e il massimo dei problemi che si trovano ad affrontare i personaggi è "il cagnolino è scappato perché l'ho sgridato" oppure "devo immediatamente trovare i lamponi per la torta di compleanno" (storia vera) rendendo dei puri deficienti i bambini. Forse la situazione non era tanto differente una decina di anni fa e io ricordo male, ma non mi risultavano così stupidi i programmi. Ho avuto modo di conoscere delle bambine di 9/10 anni e non sono molto felici, forse ricordo bene io :lol:

CITAZIONE (Andrea Rain @ 25/6/2023, 12:24)

Adesso guardo, sono curiosa!

EDIT:
Video interessante. Purtroppo l'animazione in occidente è vista come solo per i bambini e difficilmente si riesce a comprendere cosa è adatto per i più piccoli e cosa no, questo invece non accade per i film e forse è da incolpare la poca abitudine che tutti noi abbiamo nel guardare delle animazioni e quindi comprendere a prima vista se è più per adulti o viceversa.

Mi sono guardata un po' di animazioni da Batman, un po' perché amo il noir e un po' per rilassarmi (sì, i film con sti supereroi mi rilassano :lol: ) e devo dire che non mi aspettavo all'inizio la violenza presente in molte pellicole, ma non ci ho impiegato molto ad abituarmi ed ora se non vedo del sangue per un intero film sono delusa ^U^

Edited by Principessa delle Tenebre - 25/6/2023, 15:50
 
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view post Posted on 28/6/2023, 18:26
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Io ancora ricordo questa serie, purtroppo non sono mai stata una molto diligente e quindi non ho mai visto tutta la storia. Era veramente bella, mi piacevano un sacco anche Farhat e Sandokan (quest'ultimo in particolare).

L'Italia ha veramente prodotto un sacco di cartoni animati per i più giovani, certe cose stupende e mi stupisco nel scoprire che sono, per l'appunto, italiane perché lo stile somiglia aii prodotti asiatici o americani. Non credo che il settore dell'animazione italiano sia ancora così fiorente come all'inizio del 2000, ma non conosco bene la situazione (non guardando più cartoni animati sui canali per bambini 😅).
 
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view post Posted on 28/6/2023, 19:19
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Guarda....ti basta fare un confronto fra Huntik o Winx, che sono diventati molto amati anche all'estero, e Dragonero, il quale segue un design troppo simile a quello de Il principe dei draghi, quando avrebbe tranquillamente potuto prendere la strada del dark fantasy.
Il guaio è che il settore dell'animazione, almeno in Italia e in America, è visto come principalmente indirizzato ai più piccoli...a differenza della realtà giapponese che ha prodotti adatti a tutte le età, anche se pure qui c'è stata un po' una standardizzazione negli ultimi anni.
 
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Huntik lo vidi poche volte, ma mi faceva impazzire. Era stupendo! Si deve calcolare che però Huntik è una collaborazione italo-canadese, il che mi fa ancora più felice poiché l'animazione italiana era così celebre da annoverarsi un posto non da poco nel panorama mondiale. Winx le guardavo e mi piacevano molto. Questa serie però, a differenza di Huntik, ha avuto molto più successo e viene visto ancora oggi (ho letto che in Giappone sta riscuotendo un gran successo). Anche le Wine però non sembrano essere italiane per lo stile simile a quello orientale.

Non conosco le ultime serie che hai citato, ma purtroppo questi anni sono un po' carenti dal punto di vista della fantasia in generale (sensazione mia) e se qualcuno ha fortuna nell'ideare qualcosa di nuovo e di successo allora viene copiato da tutti (vedasi anche Spider-Man: Un nuovo universo, il cui stile è stato poi adottato da molti).

Sì, l'animazione per adulti è ancora qualcosa di nicchia. È però fastidioso che molti pensano che i prodotti per adulti debbano presentare solo elementi quali droga, sesso e violenza a più non posso (anche quella verbale) invece di approfondire tematiche importanti e concentrarsi anche sul disegno. È normale che nessuno poi voglia andare a vedere una roba del genere perché in molti sono infastiditi da cose così estreme. Ho visto della roba bella però, dove c'è ovviamente della violenza ma non esagerata e forzata. Le case di produzione dovrebbero impegnarsi di più e filtrare ben bene le proposte, premiando il miglior progetto e pubblicizzandolo molto. Oramai il pubblico deve essere educato, io non ci ho impiegato molto ad abituarmi all'animazione per adulti, non vedo perché il pubblico normale ci debba impiegare molto di più.

Il problema degli anime è il loro stile molto particolare che può non piacere ad alcuni (a me per esempio non fa impazzire, ma ultimamente sono incuriosita). In Giappone potranno avere successo, ma qua in occidente sono una cosa un po' di nicchia rispetto alle animazioni disneyane.
 
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view post Posted on 29/6/2023, 12:24
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CITAZIONE (Principessa delle Tenebre @ 29/6/2023, 12:10) 
Huntik lo vidi poche volte, ma mi faceva impazzire. Era stupendo! Si deve calcolare che però Huntik è una collaborazione italo-canadese, il che mi fa ancora più felice poiché l'animazione italiana era così celebre da annoverarsi un posto non da poco nel panorama mondiale. Winx le guardavo e mi piacevano molto. Questa serie però, a differenza di Huntik, ha avuto molto più successo e viene visto ancora oggi (ho letto che in Giappone sta riscuotendo un gran successo). Anche le Wine però non sembrano essere italiane per lo stile simile a quello orientale.

Non conosco le ultime serie che hai citato, ma purtroppo questi anni sono un po' carenti dal punto di vista della fantasia in generale (sensazione mia) e se qualcuno ha fortuna nell'ideare qualcosa di nuovo e di successo allora viene copiato da tutti (vedasi anche Spider-Man: Un nuovo universo, il cui stile è stato poi adottato da molti).

Sì, l'animazione per adulti è ancora qualcosa di nicchia. È però fastidioso che molti pensano che i prodotti per adulti debbano presentare solo elementi quali droga, sesso e violenza a più non posso (anche quella verbale) invece di approfondire tematiche importanti e concentrarsi anche sul disegno. È normale che nessuno poi voglia andare a vedere una roba del genere perché in molti sono infastiditi da cose così estreme. Ho visto della roba bella però, dove c'è ovviamente della violenza ma non esagerata e forzata. Le case di produzione dovrebbero impegnarsi di più e filtrare ben bene le proposte, premiando il miglior progetto e pubblicizzandolo molto. Oramai il pubblico deve essere educato, io non ci ho impiegato molto ad abituarmi all'animazione per adulti, non vedo perché il pubblico normale ci debba impiegare molto di più.

Il problema degli anime è il loro stile molto particolare che può non piacere ad alcuni (a me per esempio non fa impazzire, ma ultimamente sono incuriosita). In Giappone potranno avere successo, ma qua in occidente sono una cosa un po' di nicchia rispetto alle animazioni disneyane.

Dragonero è una serie fantasy della Bonelli, casa editrice celebre per Tex Willer e Dylan Dog: nel fumetto iniziale si trattava di un universo fantasy più classico, anche se non privo di influenze lievemente steampunk.

Il principe dei draghi è una serie animata netflix, sempre high fantasy, il cui stile è stato adottato da diverse altre produzioni.

Il fatto degli anime è che, specie da quando si è affermata la produzione televisiva dagli anni 70 in avanti, in Giappone sono state prodotte tonnellate di titoli: alcuni erano validi, altri erano trash. Alcuni sono divenute perle e cult, altri ancora sono caduti nel dimenticatoio...ma bene o male, nella produzione giapponese si trova sempre qualcosa di interessante.

Il panorama occidentale è monopolizzato da poche grosse case di produzione, con al seguito altre realtà più minuscole (in certi casi, decisamente minori) che pure possono contare su titoli molto interessanti....penso, ad esempio, alla trilogia irlandese costituita dai tre titoli The Secret of Kells, La canzone del mare e Wolfwalkers - Il popolo dei lupi. Non li ho visti, però ho sentito spesso dire che si tratta di titoli molto validi, soprattutto dal punto di vista narrativo.

E' anche vero che esistono antologie animate per adulti...segnalo, ad esempio, Animatrix, Love, Death and Robots oppure Heavy Metal e Robot Carnival....in generale, però, ho notato un certo ristagno delle produzioni occidentali dei grossi colossi come Disney o Dreamworks, almeno fino a tempi recentissimi...ma tornando a bomba sul tema della produzioni italiane....c'è da chiedersi, perché la Bonelli non ha investito nella produzione di un serial animato su Nathan Never, che recuperasse quelle atmosfere anni 80/cyberpunk rese celebri da Blade Runner (cui Nathan Never si ispira molto)? O, ancora, puntare ai fan dell'horror con una trasposizione, sempre animata, di Dylan Dog?
 
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view post Posted on 29/6/2023, 13:15
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CITAZIONE (Toshiro @ 29/6/2023, 13:24) 
Dragonero è una serie fantasy della Bonelli, casa editrice celebre per Tex Willer e Dylan Dog: nel fumetto iniziale si trattava di un universo fantasy più classico, anche se non privo di influenze lievemente steampunk.

Il principe dei draghi è una serie animata netflix, sempre high fantasy, il cui stile è stato adottato da diverse altre produzioni.

A guardare così alcune tavole di Dragonero e poi l'animazione viene da piangere. Il fumetto ha una caratterizzazione nel design dei personaggi stupenda, l'animazione è semplicemente orribile. Ci potrà stare per qualcosa di nuovo (sebbene non sopporti questa animazione 3D, mi da fastidio) ma se si ha già una buona base perché non usarla?

CITAZIONE (Toshiro @ 29/6/2023, 13:24) 
Il fatto degli anime è che, specie da quando si è affermata la produzione televisiva dagli anni 70 in avanti, in Giappone sono state prodotte tonnellate di titoli: alcuni erano validi, altri erano trash. Alcuni sono divenute perle e cult, altri ancora sono caduti nel dimenticatoio...ma bene o male, nella produzione giapponese si trova sempre qualcosa di interessante.

Il panorama occidentale è monopolizzato da poche grosse case di produzione, con al seguito altre realtà più minuscole (in certi casi, decisamente minori) che pure possono contare su titoli molto interessanti....penso, ad esempio, alla trilogia irlandese costituita dai tre titoli The Secret of Kells, La canzone del mare e Wolfwalkers - Il popolo dei lupi. Non li ho visti, però ho sentito spesso dire che si tratta di titoli molto validi, soprattutto dal punto di vista narrativo.

Non conosco molto bene l'animazione giapponese, però mi ha dato la sensazione di un mondo molto vasto e con tantissime storie differenti come anche nello stile. Fra i film che vorrei vedere c'è Ghost in the Shell che mi attira molto. Ma ancora: lo stile è un po' difficile da digerire per una buona fetta del pubblico occidentale, io stessa faccio fatica a farmelo piacere anche se sono molto curiosa (devo dire che però certi disegnatori non sono molto esagerati e mi piacciono).

Purtroppo in occidente, soprattutto in questi anni, non c'è molta innovazione perché non importa il prodotto ma i soldi. Questo è il modus operandi delle grandi case di produzione, quelle più piccole quindi sono costrette a seguire l'esempio, altrimenti rischierebbero il fallimento. Come ragazza che desidera lavorare in futuro nel settore dell'arte sto notando purtroppo questa cosa. Se fino a vent'anni fa, anche quindici, il guadagno era molto importante si dava però importanza (sebbene minima) anche al prodotto artistico. Un tempo i mecenati finanziavano gli artisti per dimostrare il loro potere (io mi posso permettere il bello, voi plebei no. In sostanza era questo :lol: ), adesso il mecenate acquista (o finanzia) solo per speculare (se compro/finanzio guadagnerò?). Ovvio che è meglio copiare chi ha avuto il coraggio di osare, così si è sicuri che piacerà. C'è da dire che però il finanziamento alla Patreon potrà permettere agli artisti di creare senza grandi pressioni da parte delle grandi case di produzione (vedasi Habzin Hotel o Lackadaisy). Sta a vedere in futuro come si svilupperà la cosa.

CITAZIONE (Toshiro @ 29/6/2023, 13:24) 
E' anche vero che esistono antologie animate per adulti...segnalo, ad esempio, Animatrix, Love, Death and Robots oppure Heavy Metal e Robot Carnival....in generale, però, ho notato un certo ristagno delle produzioni occidentali dei grossi colossi come Disney o Dreamworks, almeno fino a tempi recentissimi...ma tornando a bomba sul tema della produzioni italiane....c'è da chiedersi, perché la Bonelli non ha investito nella produzione di un serial animato su Nathan Never, che recuperasse quelle atmosfere anni 80/cyberpunk rese celebri da Blade Runner (cui Nathan Never si ispira molto)? O, ancora, puntare ai fan dell'horror con una trasposizione, sempre animata, di Dylan Dog?

Devo recuperare le antologie da te citate...

Sono andata a vedere un po' Nathan Never e... innamorata! Bellissimi i disegni e per di più adoro il cyberpunk! Calcolando che di questi tempi le ambientazioni alla "Blade Runner" stanno andando di moda e di certo darebbe nuova vita al personaggio e forse anche all'animazione italiana che non mi pare stia molto bene rispetto agli inizi 2000.

Devo anche dire che mi piace molto l'animazione che si palesa esser fatta a mano. Mi da quella sensazione di concretezza rispetto al 3D, molto ma molto artificiale (sebbene ci voglia un gran lavoro, ovvio). Di certo le animazioni fluide sono molto belle da vedere, ma anche quelle più "rozze" hanno un qualcosa che le caratterizza. Ma adesso mi rimbocco le maniche, visto che la scoperta del mondo animato per adulti l'ho scoperta da nemmeno un mese...
 
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view post Posted on 29/6/2023, 14:52
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Ti consiglio senza ombra di dubbio Ghost in the shell, valido e meno complesso del fumetto, anche se pure questo merita.
 
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Mi devo recuperare un sacco di fumetti e animazioni giapponesi, grazie per i consigli!
 
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CITAZIONE (Principessa delle Tenebre @ 29/6/2023, 18:22) 
Mi devo recuperare un sacco di fumetti e animazioni giapponesi, grazie per i consigli!

Figurati, se vedi o leggi qualcosa di interessante, non esitare a parlarne e condividere tue impressioni.
 
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