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Opinioni sul cinema d'animazione

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Toshiro
view post Posted on 24/6/2023, 15:49 by: Toshiro
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FAVORITO DELLA RAZZA

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CITAZIONE (Toshiro @ 21/5/2023, 14:29) 
CITAZIONE (Principessa delle Tenebre @ 21/5/2023, 14:21) 
Fiabe russe belle ce ne sono. Penso al principe Ivan Zarevic, un personaggio che da bambina mi piaceva. Diciamo che il periodo che hanno deciso di prendere è estremamente delicato e non è adatto per dei bambini piccoli (non per dire che siano stupidi, ma è veramente stato un periodo violento e loro non capirebbero a fondo). In più si nota molto che volevano fare una copia dei classici Disney, e non è un piacere vederlo. Poi di fatti storici interessanti in cui inserire delle animazioni ce n'è zeppa l'aria, prendiamo già Robin Hood che è stato adattato in tutte le salse. Si potrebbe anche creare una roba su Re Artù (se non è già stato fatto) e adattarlo per un pubblico più infantile (perché Ginevra che fa le corna ad Artù non è il massimo nell'insegnamento :lol: ). Non posso che essere d'accordo con te. Ma non vorrei andare OT...

Dunque, molto interessante il discorso ultimo che hai proposto...più tardi provo ad elaborarci un po' sopra.

CITAZIONE (Toshiro @ 21/5/2023, 16:20) 
CITAZIONE (Principessa delle Tenebre @ 21/5/2023, 14:34) 
Intendi dire quella su re Artù?

Inutile dire che sono orgogliosa di me ^U^

Intendevo soprattutto il discorso della possibilità di adattare un fatto storico effettivo, rispetto ad una leggenda.
Si tratta senza dubbio di due operazioni differenti: la seconda permette maggiori libertà, non solo nella modalità narrativa, ma anche nel cosa narrare. Di Artù si possono fare molte versioni (più favolistica, più realistica e cruda, ambientata ai giorni nostri...), ma di un evento reale come la caduta dei Romanoff, no.
O meglio, secondo me non viene resa giustizia al quadro effettivo che è proprio di una certa epoca e di un dato contesto sociale...ricordo che, quando studiavo la prima guerra mondiale alle medie, mi veniva spesso in mente il film di Bluth e mi chiedevo spesso perché avesse preso una svolta così strana rispetto agli eventi accaduti.

Poi, ovviamente, dipende anche dalla sensibilità del singolo....certo è che, se pure Bluth avesse deciso di ambientare il tutto nel contesto russo reale, ma qualche secolo prima, con una storia inventata, la cosa non mi suonerebbe così perplimente. Intendo il modello disney anni 90.

CITAZIONE (Principessa delle Tenebre @ 21/5/2023, 19:07) 
Ok, ho capito. Ma è la discussione adatta? Perché mi pare di più un sondaggio... :unsure:

Le leggende sono molto più flessibili nell'essere adattate perché sono storie inventate. I fatti storici invece sono rigidi da questo punto di vista. Non si può storcere fatti reali affinché vadano di pari passo con la propria storia, altrimenti si crea un fantasy e basta.

Quanto ha fatto Bluth lo ritengo orribile. Mostrare i Romanov come degli angioletti quando non lo erano e se ne fregavano di tutti? No grazie, questa è ingiustizia e (ritengo io) mancanza di rispetto nei confronti di chi si è subito questo regime. Poi è un prodotto destinato ai bambini, cosa alquanto pericolosa perché già una mia amica credeva che Nicola II fosse lo zar migliore di tutti nei confronti del popolo, aggiungiamo il docente di storia che non le insegnò nulla e si ha una persona che ha una visione distorta e pericolosa della storia. Le ho dovuto spiegare io che sotto Nicola II ci fu la "Domenica di sangue" e che il popolo russo viveva di stenti, tanto per fare degli esempi.

Fosse stato preso un periodo più lontano (non necessariamente però) e soprattutto con personaggi fittizi (che quindi ben si adattano alle vere vicende storiche) sarebbe venuto un bel lavoro. Grande esempio sono le serie animate sui moschettieri, oppure l'anime con fra i protagonisti il Tulipano Nero (con in aggiunta La Stella della Senna). Non è che il periodo sia meno delicato o altro, anzi, però i personaggi si trovano in un contesto non così distorto la visione del mondo. C'è da dire poi che alcuni periodi si prestano di più alla tipica tavoletta disneyana, mica si prende la seconda guerra mondiale per un'animazione destinato ad un pubblico per i più piccoli. Ci sono dei passi da fare, non traumatizzarli da subito (anche perché non capirebbero. A 10 anni pensavo che Hitler volesse eliminare tutti i mori e mantenere solo i biondi, prontamente mi è stato spiegato che era un po' più complessa la situazione :lol: ).

Poi se si vuole creare un'animazione per adulti allora la strada è libera. Infatti gli adulti hanno le basi (si spera) per dare un giudizio e comprendere fatti più complessi e resistono meglio a scene violente (non sempre, io non ci riesco se sono realistici).

CITAZIONE (Toshiro @ 23/6/2023, 10:13) 
Dipende anche dell'impostazione: esempio, se adatti un romanzo storico, hai già un certo filtro da usare. Ne il gobbo di notre dame, una delle pochissime cose cui fatico a credere, da adulto, è il poco potere che possiede l'arcidiacono nei confronti di frollo e dei suoi sgherri, ma glielo condono visto che si tratta di una storia inventata (pur ambientata nella Parigi del XV secolo) e per il fatto che lo screzio fra i due personaggi esolo un'istantanea su un film di 90 minuti.

CITAZIONE (Principessa delle Tenebre @ 23/6/2023, 18:42) 
Sì, non ci sono regole precise da seguire, ma semplicemente non si deve stravolgere la storia come è stato fatto in Anastasia (mi si rivoltava la pelle diamine).

Poi ovvio che se ci si vuole rivolgere ad un pubblico più giovane c'è da chiudere un po' gli occhi per certe forzature dovute al minutaggio o alla trama.

Sicuramente c'è sempre da confrontarsi con il pubblico di riferimento e col periodo artistico e produttivo di un certo film, però i film d'animazione, proprio per il loro target largo e potenzialmente giovane, dovrebbero essere pensati già a priori.

Perché un altro film d'animazione, sempre sulla formula disney, ma decisamente più cupo, come Il principe d'Egitto, funziona? Perché adatta il mito ebraico e rende molto più umane le figure di Mosè e Ramses, al punto che non si prova molta antipatia per il faraone, considerando quanto sia stato instradato su quella strada (il sentirsi un dio in terra) dal padre, dai sacerdoti e, più in generale, dalla tradizione, e soprattuto considerando che, sul finale, perde sia il figlio che il fratello.

Diversamente, con un episodio storico, sono già molto meno incline...e, curiosamente, dipende anche dalla cultura d'appartenenza: negli USA, Pocahontas è ancor oggi abbastanza criticato da una fetta non indifferente di persone, che si sono lamentate della poca aderenza ai fatti storici...ecco, a situazione inversa, magari qui in Europa sia è meno attenti allo storia di Pocahontas, ma si percepisce come un netto sgarbo alla realtà fattuale la narrazione di Bluth.
 
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